C’è chi l’ha definito un provino da talent-show e chi una corrida. Ma alla fine l’avvio della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle a Milano è stata soprattutto una prova di normalità. Otto attivisti, otto ‘cittadini’ fra i 30 e i 70 anni, si sono candidati a diventare il candidato sindaco grillino. Nella sala consiliare della Zona 3 di Milano, lunedì sera si sono auto-presentati davanti ai loro potenziali elettori, tutti iscritti certificati del Movimento. Nome, cognome, età, studi, professione, stato di famiglia, sogni e progetti politici. In corsa ci sono Patrizia Bedori, consigliera di zona; Matteo Cattaneo, architetto; Gianluca Corrado, avvocato; Francesco Franz Forcolini, pensionato; Antonio Laterza, informatico; Livio Lo Verso, dipendente pubblico; Fulvio Martinoia, informatico; Walter Monici, designer. Tutti hanno in mente una Milano “governata dai cittadini”, “più sostenibile”, “senza più consumo del suolo”, “che aiuta i più deboli”. In pochi hanno citato l’odiato Expo: per ora, la critica all’Esposizione universale che si è chiusa sabato è una scommessa persa.
In pochi hanno citato l’odiato Expo: per ora, la critica all’Esposizione universale che si è chiusa sabato è una scommessa persa.
Cinque minuti a testa, contro i tre previsti inizialmente. Un microfono in mano, con cui potersi muovere sul palchetto. In molti sono andati a braccio, altri hanno letto da un foglietto per superare l’imbarazzo. Nessun nome ad effetto. Nessuna parola fuori posto. Quasi tutti in giacca e cravatta. I giornalisti a caccia di “colore”, a cui erano state addirittura riservate due file centrali della platea ma con l’invito a non intervistare gli otto candidati, sono andati via un po’ delusi.
In realtà sono state le domande della base grillina a suscitare maggiore attenzione. «Siete vegetariani?», è stato chiesto agli otto candidati della formazione di Grillo. «Come parlate l’inglese? E lascerete il lavoro una volta diventati sindaco?» Dalla platea molta curiosità anche sul ruolo che ha la Casaleggio e Associati nella scelta del candidato del Movimento. «Avete detto che la Casaleggio non decide nulla – è stata la domanda di un attivista – ma se vi arrivasse una telefonata, voi che cosa fareste?». Una bella risata collettiva, più che una risposta precisa.
Una gara di normalità, dunque, con l’unico consigliere comunale uscente Mattia Calise a sistemare luci e audio. Come una comitiva pronta a partire insieme per un viaggio che si confronta sulla meta ma anche sul necessario da mettere in valigia. I sondaggi dicono che il M5S a Milano è più competitivo di cinque anni fa, quando prese un solo consigliere, anche se non punta così in alto come a Roma. Potrebbe prendere consensi a due cifre. Chi sarà il candidato “normale” chiamato a sfidare i big di centrosinistra e centrodestra, lo si saprà però domenica prossima, 8 novembre. Dalle 11 alle 18 ci sarà l’election day. Lo spoglio si farà subito. I seggi saranno nell’auditorium di via Valvassori Peroni. Primarie, anzi comunarie fisiche. Non on-line. Ma per accedere alle urne sarà pur sempre richiesto di inserire uno username e una password in un computer.
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