La sentenza è arrivata e il faccendiere Gianpaolo Tarantini, accusato di avere portato prostitute alle feste dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è stato condannato a sette anni e dieci mesi. Le accuse sono di induzione e sfruttamento della prostituzione.
Tarantini avrebbe portato 26 ragazze alle residenze di Berlusconi nella speranza di compiacerlo e ottenere, in cambio, favori e appalti nel settore della Protezione civile.
L’ultimo scontro tra le parti si è giocato sull’interpretazione della legge Merlin, che secondo i pubblici ministeri punisce e contrasta ogni forma di intermediazione di ogni tipo di prostituzione. La difesa aveva cercato di sottolineare come “le donne che andavano a Palazzo Grazioli lo facevano per un proprio tornaconto, per una propria utilità. Lo stesso Berlusconi non pagava, ma faceva regali. Pagare avrebbe significato un crollo della propria autostima”.
Gli altri imputati a giudizio sono: Claudio Tarantini, fratello di Gianpaolo, per il quale la pubblica accusa ha chiesto l’assoluzione; Francesca Lana, per la quale sono stati chiesti 18 mesi e Letizia Filippi, per la quale è stata invocata la condanna a 2 anni