Nel momento della malattia, è il nucleo familiare più ristretto ma allargato appena agli amici più intimi a formare un cordone protettivo verso l’esterno. Accade con Silvio Berlusconi, che all’ospedale San Raffaele sarà operato al cuore la prossima settimana. Ed era accaduto dodici anni fa al suo alleato dei tempi migliori, Umberto Bossi, che all’ospedale di Varese resto’ alcune settimane in coma per un ictus. Vicende ed età diverse. Ma la processione composta di visite nella stanza che ospita da alcuni giorni il leader di Forza Italia disegna senza ipocrisie la mappa di chi è rimasto nella cerchia più ristretta vicina a Berlusconi. Quella che fatalmente gli porterà le notizie e con cui dunque le commenterà, nel momento delle decisioni. Gli altri stanno fuori e dovranno passare attraverso un filtro, per comunicare con il Capo, che a settembre farà 80 anni. Almeno finché non si sarà ripreso.
«Sono sereno e affronto questo passaggio delicato affidandomi a Dio ed alla straordinaria professionalità dei medici e del personale del San Raffaele», ha detto Silvio Berlusconi nella sua prima dichiarazione affidata a una nota, dopo che non appare in pubblico da domenica 5 giugno, quando ha votato a Roma. Un gruppo di giornalisti, fotografi, cameramen sta di presidio fisso davanti al padiglione del San Raffaele, dove l’ex capo del Governo è ricoverato. Fino a ieri, giorno della verità sulle sue condizioni di salute, chi è stato in visita si è fatto vedere e fotografare, anche per offrire un messaggio rassicurante. Poi gli autisti hanno iniziato a imboccare la rampa che porta agli accessi sotterranei, massima discrezione.
All’ospedale hanno libero accesso i cinque figli. Ma soprattutto Marina Berlusconi, 49 anni, la primogenita, presidente di Mondadori, che per la sua tempra è sempre stata considerata dal Cavaliere la sua vera erede. La donna di casa quando le altre donne se ne sono andate, le due mogli e l’adorata mamma Rosa. Marina è la persona che può prendere le decisioni. E sarà da lei che passerà tutto (o quasi) in queste settimane: vuole che il padre ricominci a prendersi cura di se stesso e lasci di fatto la politica, anche se nella nota il Cav ha voluto rassicurare che dall’ospedale seguirà «le vicende politiche in vista dei ballottaggi», chiedendo «a tutte le donne e gli uomini di Forza Italia il massimo impegno per far prevalere i candidati del centro-destra ovunque siano in campo, Forza Italia è pienamente operativa».
Marina Berlusconi, la primogenita, vuole che il padre ricominci a prendersi cura di se stesso e lasci di fatto la politica, anche se nella nota il Cav ha voluto rassicurare che dall’ospedale seguirà «le vicende politiche in vista dei ballottaggi»
A preoccupare la figlia Marina più che il partito sono però i suoi cortigiani, che continuerebbero a sfruttare Berlusconi per rimanere sulla breccia. Lo chiamano il Cerchio magico di Arcore, termine che ebbe fortuna proprio dai tempi del ricovero di Bossi ma che con quella vicenda ha una differenza fondamentale: allora era soprattutto la famiglia del leader ad essere accusata di usare la politica per mantenere influenza.
Al San Raffaele c’è comunque anche Francesca Pascale, 30 anni, la compagna di Berlusconi indicata dai più critici come quella che, insieme alla senatrice Maria Rosaria Rossi, diventata tesoriera di Forza Italia, ha preso le redini della corte di Arcore. Denis Verdini, quello che una volta era il gran Ciambellano prima di trasferirsi nell’orbita di Matteo Renzi, è stato invece bloccato sull’uscio: si dice che Berlusconi lo abbia potuto salutare solo al telefono. Gli amici di sempre, quelli che non hanno mai seguito Berlusconi in politica, hanno invece libero accesso nella stanza del Cav. Il più ascoltato insieme a Marina è Fedele Confalonieri, 78 anni, presidente della Fininvest e da sempre alter ego (milanese) del Berlusconi imprenditore. Anche Confalonieri ritiene che l’ex premier debba prendersi cura di se stesso e rallentare, anche a costo di lasciare andare la sua creatura politica per la sua strada. I due hanno confessato di aver fatto un patto per ritirarsi insieme non appena uno capisca di essersi rimbambito. Poi c’è Gianni Letta, 81 anni, alter ego (romano) del Berlusconi politico, che lo ha sempre scelto come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, immaginandolo un giorno persino al Quirinale. Con Confalonieri e Letta si è visto anche Adriano Galliani, 72 anni, l’alter ego (brianzolo) al Milan, di cui è amministratore delegato in perenne lotta con Barbara Berlusconi, 31 anni, altra figlia di Berlusconi al capezzale del padre.
Con Confalonieri e Letta si è visto anche Adriano Galliani, 72 anni, l’alter ego (brianzolo) al Milan, di cui è amministratore delegato in perenne lotta con Barbara Berlusconi, 31 anni, altra figlia di Berlusconi al capezzale del padre
La foto di famiglia del San Raffaele non sarebbe però completa senza citare Niccolo’ Ghedini (l’avvocato) e Alberto Zangrillo (il medico), spesso dietro le quinte e altrettanto spesso invece ambasciatori degli affari di famiglia presso il circo mediatico. E infine quei personaggi che si vedono sempre e non appaiono mai: quelli della scorta di Berlusconi. Sono loro la vera ombra del Cavaliere dal 1994 e anche da prima. Che si trovi con il suo cerchio magico o con la famiglia o con i vecchi amici che guidano le sue aziende o a un comizio di Forza Italia, quelli della scorta non lo mollano di un millimetro. Alcuni sono carabinieri, altri li ha assunti direttamente lui e lo proteggono sin dalla sua discesa in campo. Fanno parte ormai dell’immagine pubblica di Berlusconi. E sono loro i primi a scattare quando bisogna correre al San Raffaele e controllare che non solo la sicurezza ma anche la privacy del Capo siano assicurate.