Nuove economie, nuovi lavori. Quello di Tony Greenhand, piccolo imprenditore di Albany, poco lontano da Portland , non può che essere classificato in questo modo: è uno dei migliori (forse il migliore) rollatore di canne d’America. Crea gighelli & spinelli di ogni tipo e di ogni forma, riproducendo i personaggi dei Simpson e dei Pokémon, ma anche kalashnikov, armi varie e finte pizze (alla marijuana). È l’arte della carta piegata, a sua volta piegata al mondo della marijuana, ormai legale in diversi Stati d’America, che fa grande, ma non ancora ricchissimo, Tony Greenhand.
Anche lui aveva cominciato con un fallimento. La sua prima canna, ammette su Vocativ, fu un disastro: “Troppa saliva”. Fu un’umiliazione. Per riprendersi passò un intero weekend a esercitarsi nella forma base – il cono – dello spinello. Alla fine era diventato un maestro, tanto da essere un punto di riferimento per il vicinato e per il quartiere. Anche la sua fidanzata la conquistò così: con un cannone con la forma di un mazzo di fiori.
Greenhand è il numero uno o, almeno, è il più famoso artista dello spinello su piazza. Arrivano ordinativi perfino dalla Florida (gente molto danarosa che viene a ritirarli in elicottero) e lui esegue. Ormai è un lavoro, anche se ci sono ancora difficoltà con i pagamenti. “Paypal non è del tutto convinta che sia legale. Per questo accetto solo contanti, assegni e Bitcoin”. E la materia prima, cioè la cannabis? “O la fornisce il cliente stesso oppure gliela procuro io”. Di ottima qualità, garantisce. Perché non solo gli occhi vogliono la loro parte.