Le lingue cambiano. Il modo più evidente per accorgersene è guardare al vocabolario: ogni anno entrano in uso parole nuove, mentre altre smettono di essere utilizzate. In verità cambiano anche le strutture sintattiche, la fonetica e la grammatica, ma per notare questi aspetti occorre adottare una visuale più ampia. Ad esempio il Great Vowel Shift (Grande Spostamento Vocalico), cioè un cambiamento vocalico durato circa 350 anni e che è stato notato 100 anni dopo. E ha provocato il distacco tra inglese scritto e pronuncia.
E adesso, cosa sta succedendo? Come si scrive qui, ci sono almeno tre cambiamenti in atto. Il primo è il passaggio dalla forma to+infinito alla forma -ing. Per chiarirsi, frasi come They like painting e They like to paint sono equivalenti come significato, ma la frequenza sta cambiando in favore della prima forma, cioè quella in -ing. Il fenomeno è cominciato negli anni ’40 con i verbi start e begin, mentre altri come like, love, hate e fear sono passati alla forma in -ing negli anni ’50 e ’60. Questo però non vale per stand e intend, che con cease sono passati alla forma con il to.
Uso del progressivo: per esprimere un’azione continua al presente, come viene insegnato in tutte le scuole, si usa la forma in -ing. They are speaking, cioè “stanno parlando”. Si può usare anche They speak, cioè “parlano”. Ebbene, la prima forma sta prevalendo, nell’uso, rispetto alla seconda. Soprattutto – e questo avviene in particolare in Gran Bretagna – al passivo, (It is being held viene preferito a It is held), con i verbi modali (I should go diventa I should be going) e con “be” + aggettivi (I am being serious prevale su I am serious).
Infine, aumenta l’uso di “get” per formare il passivo. Per dire che i turisti furono rapinati, si usa The tourists were robbed, ma adesso si può dire, in tutta tranquillità, che The tourists got robbed. Attenzione, non è una novità: l’uso di get per indicare il passivo è vecchio di almeno 300 anni, ma è solo negli ultimi 50 anni che ha conosciuto una crescita esponenziale. In generale è associato a situazioni “negative” per il soggetto (to get robbed, to get fired) ma ormai le restrizioni stanno diventando sempre meno valide.