Giochi per gente colta: individuare le opere d’arte citate nei film

I registi amano omaggiare i loro artisti preferiti con citazioni velate, inquadrature che riprendono quadri e opere più o meno note. Non è semplice individuarle, ma quando capita è una grande soddisfazione

Quando si guarda un film non c’è maggior piacere che cogliere le citazioni, più o meno esplicite, più o meno accennate. E il piacere aumenta (se mai possibile) quando a essere citati non sono altri film, ma opere d’arte. È un vizio in cui i registi indulgono con una certa frequenza: omaggi ai loro pittori preferiti, a quadri che hanno in mente e che, in qualche modo, vogliono indicare – allo spettatore attento, all’intenditore.

Il livello più basso è, come è ovvio, la Ragazza con l’orecchino di perla, film con Scarlett Johansson tutto ispirato e dedicato a un dipinto, per la precisione la Ragazza con turbante, opera di Vermeer del 1665-1666. Ma esistono citazioni più leggere, sfiorate, meno esibite: ad esempio, Vizio di forma (tratto dal libro omonimo di Thomas Pynchon) mostra per qualche secondo una riproduzione dell’Ultima cena di Leonardo da Vinci. Lost in Translation si apre con una citazione di Jutta di John Kacere.

Il filmaker Vugar Efendi si è impegnato nell’arduo compito di scoprirne quante più possibile, e ne è uscita una doppia compilation-video. Prima viene l’opera d’arte, poi il film. In alcuni casi il confronto può sembrare poco convincente, ma nella maggior parte fa impressione, come nel caso di La Pétite Baigneuse – Interieur du Harem, di Ingres, che viene ripreso alla lettera in Passion, di Jean Luc Godard.

Per capirsi:

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