Viva Flavio Insinna che s’incazza, abbasso i moralisti che lo criticano

Striscia La Notizia ha trasmesso un fuori onda in cui il conduttore insulta una delle concorrenti del programma serale Affari Tuoi, definendola "nana di merda". Ma oltre alla violazione della privacy, il caso ha dimostrato tanta ipocrisia sia da parte dei produttori del fuori onda sia del pubblico

E allora adesso veniteci a dire che non vi siete mai incazzati.

Che non avete mai perso le staffe sotto pressione o meno.

Oppure sì, che l’avete fatto ma sempre nel più consapevole rispetto dei dettami del bon ton.

Potete dirlo, certo, sbandierarlo sui social, se vi va. Neanche la più pura delle anime dotata di un minimo di buonsenso, vi crederà.

Guardiamoci un attimo in faccia e osserviamo un minuto di silenzio, magari abbracciamoci pure: nessuno si è mai preso la briga di mandare in diretta nazionale la nostra ultima discussione con mammà, la fidanzata, gli amici, i colleghi. Siamo stati molto fortunati.

Perché da un momento all’altro può arrivare Antonio Ricci, il moralizzatore, che sputtana uno di noi, uno di noi che in questo caso si chiama Flavio Insinna, spiattellando su Canale 5 dei suoi fuori onda, estorti non si sa come dal programma Affari Tuoi, in cui il nostro se ne esce con improperi, insulti e l’immagine pubblica chirurgicamente sezionata in tanti pezzettini microscopici.

“Nana di merda” dice Insinna, parlando col suo gruppo di autori di una concorrente poco brillante al gioco dei pacchi. Si lamenta del regolamento del suo game show e lo fa alzando i toni, inserendoci pure qualche brutta parola di quando in quando. Ed è subito choc perché, chiaro, nessun essere umano socialmente accettabile arriverebbe mai a dire parolacce. È fin dall’asilo che ci insegnano che non si fa.

Resta che le escandescenze di Insinna durante gli slot pubblicitari o nel corso delle riunioni coi suoi collaboratori avrebbero avuto tutto il diritto di rimanere tra le quattro mura che le hanno viste nascere, crescere e correre.

Nessuno di noi, brava gente, si comporterebbe allo stesso modo o avrebbe i medesimi pensieri nel corso di un meeting aziendale con quella testa di cazzo del collega X che si dilunga, non arriva al punto, ritarda la pausa pranzo di tutti con dati, teorie, seccature varie ed eventuali

Per una serie di motivi a nostro avviso piuttosto validi. Ad esempio, non c’è una legge costituzionale che imponga ad un conduttore tv (come a un comico o a chiunque faccia parte del dorato mondo dello spettacolo) di aderire perfettamente al proprio personaggio anche nella vita privata. Puoi essere una persona con cui nessuno si prenderebbe volentieri un caffè, finché in video funzioni. Le due cose sono del tutto separate e non andrebbero mescolate per alcuna ragione. Anche perché non avrebbe senso farlo.

Cosa viene in tasca a chiunque una volta dimostrato che Flavio Insinna in tv sorride sempre e fa il piacione ma, nella vita, ogni tanto, s’incazza?

Lo stesso vale per l’idraulico, il dirigente di un’azienda di fognature, chiunque. Compreso chi abbia la sventura di leggere questo pezzo pieno di parolacce e improperi riportati e non.

O forse no.

Nessuno di noi, brava gente, si comporterebbe allo stesso modo o avrebbe i medesimi pensieri nel corso di un meeting aziendale con quella testa di cazzo del collega X che si dilunga, non arriva al punto, ritarda la pausa pranzo di tutti con dati, teorie, seccature varie ed eventuali.

Nessuno di noi, brava gente, tornerebbe a casa pensando che quello sia un “nano di merda” e men che meno così lo definirebbe alla fidanzata, agli amici, agli altri colleghi che se lo sono dovuti sorbire agognando una piadina cotto e mozzarella. No. Mai.

Certo, grazie al sapiente montaggio di Striscia La Notizia, abbiamo visto come Flavio Insinna, ospite a Carta Bianca, avesse professato l’auspicio di poter vivere in un Paese gentile, come si fosse speso in bellissime parole sull’unione, l’amicizia, il rispetto del prossimo.

Ma sticazzi. Siamo tutti per la pace del mondo finché il vicino non mette la musica a palla alle tre del mattino. Siamo tutti Flavio Insinna.

Poi si può parlare del mondo della tv, dei ritmi stressanti, delle percentuali dello share, argomento caro anche al buon Antonio Ricci a cui è capitato di subire sonore mazzate Auditel proprio da Affari Tuoi nel corso del tempo, dello stress che si accumula nell’ottica di portare a casa il miglior risultato possibile. Anche perché “il miglior risultato possibile”, dal punto di vista strettamente numerico, è vitale se chi conduce un programma ha intenzione di continuare a farlo.

Per cui sì, è legittimo incazzarsi se una concorrente si mostra moscia, poco interessante agli occhi del telespettatore di Rai 1.

Di più, è legittimo incazzarsi nella vita ed è un diritto che va rivendicato tanto quanto quello alla privacy.

Altrimenti vale tutto. Altrimenti, davvero, agevolateci i fuori onda di Ficarra e Picone, attuali conduttori di Striscia, quando uno dei due si impapera in diretta, gli audio delle riunioni di redazione con Antonio Ricci a Palazzo dei Cigni. Siamo sicuri che siano pieni di amenità da cui avremmo solo che apprendere per diventare persone migliori o se non altro per evitare di diventare quel mostro che si chiama Flavio Insinna e che è così lontano da noi e da quell’idea di Paese gentile che non siamo e che, con buona pace di tutti, per fortuna, non saremo mai.

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