Filosofia, borghi abbandonati e programmi d’autore: ecco la guida all’estate dei festival impegnati

Oltre i grandi palchi, la musica, i film. Da Nord a Sud, si esce dai soliti itinerari delle grandi città e si scoprono spesso luoghi sconosciuti ai più. È quello che viene chiamato “turismo esperienziale”

Serate senza plastica e lezioni di filosofia. Centri storici da riqualificare e borghi abbandonati da rilanciare. Anche quelli delle zone terremotate del Centro Italia. Questa, più di altre, è l’estate dei festival impegnati. Oltre i grandi palchi, la musica, i film, da Nord a Sud si esce dai soliti itinerari delle grandi città e si scoprono spesso luoghi sconosciuti ai più. È quello che viene chiamato “turismo esperienziale”. Che cresce di anno in anno (+10% nell’ultimo anno), alla ricerca di festival nei quali sentirsi parte attiva del viaggio e non più solo spettatori.

Con un occhio sempre attento all’ambiente. Per quanto un festival possa essere impegnato, i tappetti di bottiglie e bicchieri di plastica del giorno dopo non sono un bello spettacolo. Quasi tutti i festival ormai promuovono la raccolta differenziata. E al Carroponte di Sesto San Giovanni, nel parco archeologico industriale dell’ex Breda, agli appuntamenti musicali hanno affiancato un percorso “green”. A partire dall’analisi e dal monitoraggio dell’impatto ambientale delle attività della struttura, fino a sospendere (dal 17 al 20 luglio) per quattro serate la vendita di acqua nelle bottiglie di plastica, offrendo acqua di rete gratis. Al Bundan Celtic Festival di Stellata di Bondeno, Ferrara, uno dei festival celtici più noti in Italia, quest’anno si trovano invece solo bicchieri e stoviglie totalmente biodegradabili, con la possibilità di acquistare l’ecokit, composto da una tazza e un posacenere tascabile per i mozziconi. Senza dimenticare che all’“ecohour” ci si incontra per raccogliere i mozziconi di sigaretta. Chi riempie un bicchiere vince un premio.

Un festival, grazie al crowdfunding, sono riusciti a organizzarlo pure lungo l’Appennino centrale sconvolto dal sisma. Terre in Moto, associazione nata dopo il sisma, ha organizzato un calendario di appuntamenti sulle rive del lago di Fiastra, in provincia di Macerata, per rilanciare il tessuto economico e sociale e dare speranze al territorio

I festival estivi sono diventati anche occasioni per scoprire i borghi delle aree interne del nostro Paese, molte delle quali a rischio spopolamento. Difficili da raggiungere, accessibili solo curve e tornanti impervi. Ma in vacanza finalmente ci godiamo anche il viaggio e il panorama, e siamo disposti a qualche sacrificio in più. Oltre all’ormai noto e rodato festival agri-rock Collissioni di Barolo, si va da La luna e i calanchi di Aliano, il borgo materano dove Carlo Levi ambientò Cristo si è fermato ad Eboli, all’appuntamento Rocciamorgia, nel cuore del Molise, sulla cui esistenza in tanti addirittura ironizzano, e che invece si può scoprire tra letture all’alba con panorami mozzafiato e concerti d’autore. Restando a Sud, tornano l’Ypsigrock festival di Castelbuono, Palermo, nell’area interna delle Madonie; il festival Troia Teatro, a Foggia, arrivato alla decima edizione, quest’anno dedicato al tema dei riti; lo Sponz Fest in Irpinia, diretto da Vinicio Capossela, dove l’evento di chiusura è in programma il secondo giorno e quello di apertura l’ultimo, mentre il primo giorno (21 agosto) non succederà nulla; e il Locomotive Jazz Festival, itinerante nella provincia di Lecce, che devolve l’incasso delle serate per la costruzione del Polo Pediatrico del Salento. Il maestro Franco Battiato invece, nel borgo millenario di Milo, sulle pendici dell’Etna, circondato da boschi e vigneti, ha radunato artisti e colleghi per il festival Luce del Sud. Per finire, dulcis in fundo, il Cleto Festival, in provincia di Cosenza, organizzato dai giovani che vivono nel piccolissimo comune arroccato sul Tirreno, dove ogni anno le case vuote vengono aperte per ospitare artisti e visitatori.

Non troppo lontano da lì, il Guarimba International Film Festival di Amantea, nato da una affascinante storia calabro-venezuelana, quest’anno ospiterà corti provenienti da tutti i continenti, inclusi quelli realizzati durante le ultime manifestazioni di Caracas, oltre a dedicare uno spazio ai giovani registi africani alla presenza di Sam Morril, curatore di Vimeo. Sempre in Calabria, a Roccella Ionica, un’associazione locale organizza una Scuola estiva di filosofia, con lezioni e serate in compagnia dei principali filosofi contemporanei. Altro che sdraio e ombrellone.

E un festival, grazie al crowdfunding, sono riusciti a organizzarlo pure lungo l’Appennino centrale sconvolto dal sisma. Terre in Moto, associazione nata dopo il sisma, ha organizzato un calendario di appuntamenti sulle rive del lago di Fiastra, in provincia di Macerata, per rilanciare il tessuto economico e sociale e dare speranze al territorio. Tra escursioni, concerti e documentari che raccontano il terremoto e una ricostruzione che tarda ad arrivare.

Di certo ci sarà sfuggito qualche festival. Se volete segnalare altre manifestazioni, potete farlo all’indirizzo email [email protected]

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