”The disaster artist”, storia di un film di merda che potrebbe vincere l’Oscar

La pellicola con James Franco ha riportato recensioni entusiastiche negli Usa. Ed è basata sulla storia del produttore/regista/attore Tommy Wiseau, e sul suo agghiacciante insuccesso ”The Room”, uno dei più brutti film di tutti i tempi

Questa è la storia di un fallimento. Di un fallimento così sconcertante da diventare leggendario. Questa è la storia di Tommy Wiseau. E di James Franco.
Tutto comincia nel 2003 quando vengono ultimate le riprese di The Room, lungometraggio scritto, diretto, interpretato e prodotto da tal Tommy Wiseau. La trama, ammesso che così si possa definire, è il classico mappazzone d’amore, amicizia e corna girato in modo del tutto incompetente e recitato pure peggio. Tuttora The Room è definito come “il Citizen Kane dei film brutti”, un capolavoro di atrocità cinematografica tanto terribile da fare il giro e diventare un cult dell’assurdo.

Come è nato questo orrore? Cosa c’entra James Franco e, soprattutto, chi diavolo sarebbe Tommy Wiseau? Per dipanare questa astrusa matassa, partiamo dalla terza domanda, quella a cui ancora oggi risulta complesso rispondere.

Tanto per cominciare Tommy Wiseau non si chiama davvero Tommy Wiseau. Nel tempo sono state accampate delle ipotesi sulla sua reale identità, si dice ad esempio che sia di origini polacche, ma il diretto interessato preferisce definirsi born in The USA, New Orleans, per la precisione, nonostante uno zoppicantissimo inglese di chiara derivazione europea, forse francese. In effetti l’Artista ammette di aver trascorso un lungo periodo in Francia dove leggenda vuole si guadagnasse da vivere vendendo giocattoli per strada, soprattutto yo-yo e carillon con uccelli canterini. Da qui il soprannome Wiseau (tratto dal francese “oiseau”, uccello).

Nonostante le reticenze del diretto interessato, pare che l’amore per il cinema sia nato in lui dopo la visione de La Carica dei 101 e che il suo The Room gli sia costato la bellezza di sei milioni di dollari racimolati “importando capi d’abbigliamento negli Stati Uniti”. Ah.

The Disaster Artist, questo il titolo del film diretto e interpretato da Franco insieme al fratello Dave, da qualche giorno ha un trailer ufficiale come è ufficiale il fatto che la pellicola sia stata prodotta dalla Warner Bros

Un amico e compagno di set di Wiseau, tal Greg Sestero, ha pubblicato un libro dal titolo The Disaster Artist: my life inside The Room in cui racconta vari aneddoti rispetto alle riprese e alla produzione della famigerata pellicola. Sestero parla di un Wiseau dispotico, pure un po’ stronzo, se vogliamo, pronto a licenziare in tronco chiunque esprimesse una mezza opinione contraria alla sua visione artistica e soprattutto convinto, profondamente convinto, di essere un vero regista nonché un ottimo attore alle prese con un thriller psicologico di rara profondità. Pretendeva inoltre che le scene di nudo fossero realmente scene di nudo riuscendo nell’impresa di mettere talmente a disagio la coprotagonista da causarne la fuga dal set. Così, per il resto del film, le poche (e strambissime) scene “hard” sono state montate raffazzonando alla bell’e meglio il girato precedente.

Poi, il problema della distribuzione. Per quanto nessuno si mostrasse interessato alla sua opera, Wiseau non si perse d’animo e convinse a suon di pecunia (cinquemila dollari, pare) un paio di sale di Los Angeles a proiettare The Room dopo la mezzanotte. Da qui il passaparola ha permesso che la pellicola facesse il giro degli Stati Uniti con tanto di merchandising annesso e connesso a bordo sala.

Perché sì, Wiseau è anche imprenditore di se stesso. Non si è limitato alla vendita dei DVD, no, si è spinto oltre. Ovvero fino al commercio di biancheria intima unisex con la propria faccia stampata sopra.

Non solo, nel 2016, l’Artista avrebbe pure messo in piedi un sito d’incontri theroomdating.com (oggi oscurato) per appassionati del suo capolavoro. Partendo da questa affinità “cinematografica”, le persone si sarebbero poi, eventualmente, incontrate nella vita reale. Due le opzioni proposte dal sito: “Chat” o “Fellatio”, giusto per essere chiari fin dall’inizio.

Infine, nel 2013, l’incontro con James Franco.

L’attore e regista lanciato dal film 127 ore, non è stato il primo ad appassionarsi alla storia di Tommy Wiseau. Precedentemente un documentarista statunitense aveva provato a scandagliare l’abisso di questo misterioso Artista, rimediandone più che altro un esaurimento nervoso. Wiseau era infatti arrivato a chiedergli oltre 900 dollari per ogni scena di The Room ripresa all’interno del potenziale mockumentary. Non era cosa.

Quando cominciò a serpeggiare la notizia che James Franco volesse trarre un film dal già citato libro-verità di Sertero, i fan della pellicola, ormai sparsi in tutto il mondo, pensarono a una bufala. In fondo era un po’ come se Pierfrancesco Favino annunciasse di voler fare un remake di Alex l’Ariete per poi presentarlo a Cannes. Invece no. The Disaster Artist, questo il titolo del film diretto e interpretato da Franco insieme al fratello Dave, da qualche giorno ha un trailer ufficiale come è ufficiale il fatto che la pellicola sia stata prodotta dalla Warner Bros.

Nel cast si contano eccellenti camei da Bryan Cranston a Sharon Stone passando per Zac Efron. Dopo aver assistito alla primissima proiezione stampa del film, Variety ne ha titolato la recensione parlando addirittura di Oscar come accadde per l’Ed Wood del buon Tim Burton che riuscì a portarsi a casa un paio di statuette dorate (miglior attore non protagonista e miglior trucco).

Tommy Wiseau resta, comunque sia, un mistero. Un mistero in grado di generare miti e leggende metropolitane partendo da un’unica certezza: la sua colossale mancanza di talento

Ma cosa penserà Tommy Wiseau di tutto questo successo? L’Artista, presente alla prima, ha dichiarato di supportare il progetto “per il 45 %” e che avrebbe preferito essere interpretato da Johnny Depp rispetto a James Franco “perché ho visto alcune delle sue cose e non mi piace tutto quello che ha fatto”. Insomma, chi si accontenta gode.

The Disaster Artist non ha ancora una data di uscita ufficiale (si pensa comunque al 2018) e, a detta dei fortunati giornalisti che hanno già potuto vederlo, si tratterebbe della miglior interpretazione di sempre da parte di James Franco, nonché di una godibilissima commedia anche per chi fosse a digiuno di The Room.

Tommy Wiseau resta, comunque sia, un mistero. Un mistero in grado di generare miti e leggende metropolitane partendo da un’unica certezza: la sua colossale mancanza di talento. Dopo aver visto The Room (lo youtuber americano Nostalgia Critic ne ha fatto una recensione imperdibile con tutte le scene cult del film) non avrete scuse, niente vi apparirà più impossibile. Perfino fare un film di merda, senza saper una parola di inglese o di che colore sia una macchina da presa e, una manciata di anni dopo, magari, ritrovarsi complici di una candidatura all’Oscar.

Parola di Tommy Wiseau, chiunque egli sia.

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