Come ribadisco spesso, comunicare tramite la facoltà del linguaggio è capacità squisitamente umana. Ne consegue, secondo me, che dovremmo tutti impegnarci per usarla nel modo migliore. Qualche tempo fa, alla richiesta di fornire i miei tre consigli per comunicare bene, avevo dato queste risposte:
- Occorre avere in mente un’idea chiara di quello che si intende comunicare.
Come ricorda anche Italo Calvino in Lezioni Americane, in particolare nella lezione sulla precisione, è utile avere “un disegno dell’opera ben definito e ben calcolato”. Perché? Alla fine, parliamo e scriviamo bene solamente se ci siamo prima fatti un’idea sufficientemente precisa di quello che vogliamo comunicare.
Alla fine, parliamo e scriviamo bene solamente se ci siamo prima fatti un’idea sufficientemente precisa di quello che vogliamo comunicare. Anche chi improvvisa, a dire il vero, lo può fare bene perché molto probabilmente conosce bene l’argomento
Anche chi improvvisa, a dire il vero, lo può fare bene perché molto probabilmente conosce bene l’argomento (chiedete a chi partecipa ai match di improvvisazione teatrale quanta preparazione ci stia dietro). Quando si interagisce a voce, chiaramente, si ha meno tempo per pensare, mentre la scrittura, almeno teoricamente, ci mette a disposizione un momento di riflessione più ampio. In questa ottica, anche l’impulsività con la quale spesso rispondiamo sui social non è giustificata: nessuno ci vieta di prenderci un attimo per riflettere su quello che stiamo per pubblicare su Facebook o su Twitter.
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