“È terribile espellere gli ebrei, ma bisogna anche venire incontro alle richieste della popolazione”. Chi lo ha detto? Nessuno, o quasi. La frase, mai pronunciata nella realtà da alcun capo di Stato (o dittatore), si trova in un film austriaco del 1924, “La città senza ebrei” (Die Stadt ohne Juden), in cui si prediceva, con 20 anni di anticipo, la salita al potere del nazismo.
La pellicola, che conobbe un certo successo all’esordio, scomparve – insieme alla maggior parte dei film muti – all’arrivo del sonoro. Gli appassionati la davano ormai per persa per sempre e dovevano accontentarsi di qualche spezzone danneggiato trovato in Olanda nel 1991. Ben poco, per un film che, basato sul libro satirico/distopico dello scrittore austriaco ebreo Hugo Bettauer, raccontava con spirito purtroppo profetico la storia di una città in cui l’insofferenza verso gli ebrei, col passare del tempo, diventa odio, fino a quando, basandosi su accuse false e pretestuose, la popolazione decide di cacciarli in massa – nessuno (forse) immaginava, alla prima, che qualche anno dopo sarebbe accaduto davvero.
Solo nel 2015, per puro caso, una versione ancora integra del film spuntò in un mercatino dell’usato di Vienna. Un colpo di fortuna che, vista anche l’importanza storica della pellicola, l’Austrian Film Archiv non si lascia sfuggire e organizza una raccolta fondi per finanziare il suo restauro. Ora è di nuovo possibile vedere “La città senza ebrei”, con tutte le scene di malcontento verso gli ebrei, le proteste, gli insulti. E poi le espulsioni, i saluti con bambini in braccio e tanti pianti. Tutte cose che, nel giro di qualche anno, sarebbero passate nella realtà. Solo la fine sarebbe stata diversa: nel film la popolazione della città chiede di riaccogliere gli ebrei, ormai resasi conto di come fossero peggiorate le cose in città senza di loro. Nella realtà lo sappiamo tutti.
Anche Bettauer, l’autore del libro, pagò subito per il successo del film. Nonostante il successo nelle sale, la destra politica decise di reagire e Bettauer venne ucciso da un nazista al termine di una campagna di odio mediatico nei suoi confronti. L’uomo se la cavò con una sentenza lieve. Come spiega alla Bbc lo storico Nikolaus Wostry, “Personaggi come Hugo Bettauer cercavano di trovare un clima diffuso di tolleranza, non solo per gli ebrei ma anche per omosessuali e donne lavoratrici”. Non andò così. La destra, maggioritaria in Austria e in Europa, entrò subito in conflitto con lui e con le sue idee. Cosa accadde dopo, è storia nota.
Ma, rivedendo il film, non si può piùvdire che nessuno fosse stato avvertito.