Viva il culo di Levante, abbasso i sessisti da tastiera

CRLN, giovane e brava artista apre il concerto di Gemitaiz e viene ricoperta di insulti misogini. Levante posta una foto del suo lato B e fa la stessa fine. Così, nel 2018, l'Italia rimane un Paese in cui per qualsiasi questione di donne si finisce a parlare di troie e puttane

Levante / Instagram

Se serve un capro espiatorio potremo dire che è colpa di Brecht e della faccenda del popolo che ha bisogno di eroi.
O magari, più prosaicamente, sarà colpa delle donne, così, senza andare troppo nello specifico.
Di fatto negli ultimi giorni due nomi indicati recentemente come eroici, seppur in ambiti differenti, sono caduti, e entrambi per questioni inerenti al femminile.

Della prima, Asia Argento, abbiamo già parlato anche troppo. Paladina della campagna MeToo, prima accusatrice di Weinstein, lì col pugno chiuso, è di colpo caduta nella polvere per un articolo del New York Times (lo so che detta così la faccenda prede un’altra piega) che ha fatto emergere una accusa di molestie sessuali ai danni dell’allora diciassettenne attore Jimmy Bennet, accusa mai sfociata in denuncia per un accordo economico raggiungo a fronte di 380mila dollari versati dalla Argento al tizio. Accusata che le è costata, oltre una buona dose di insulti sui social, il posto di giudice a X Factor. Accuse che ha dato la stura a una seconda accusa, un filo surreale, con un comico inglese che l’ha accusata di avergli mandato foto di lei in topless mentre lui era con la sua fidanzata, fatto che l’ha molto turbato.
Del secondo, Gemitaiz, si è parlato in precedenza, nel momento in cui è diventato a suo modo eroico, e poi si è tornato a parlare di recente, anche lui franato a terra.

La prima fase, quella eroica, lo ha visto mandare a fare in culo Salvini per la vicenda Acquarius. Unico artista italiano a farlo, in compagnia di Francesca Michielin (in quanto donna, ovviamente, subito attaccata con una violenza inusitata), laddove in passato di artisti che hanno fatto del proprio essere vicino agli ultimi la propria poetica e il proprio mercato era piena la classifica. Lui, Gemitaiz, che per altro non si è mai distinto per impegno politico, a meno che non si voglia scambiare per impegno politico anche il parlare di fumo o di altre amenità, non si è limitato a attaccare il Vicepremier e ministro dell’Interno per il suo chiudere, almeno a livello social,i porti, gli ha addirittura augurato la morte, fatto che gli è costato l’attacco dei leoni da tastiere leghisti nonché l’esclusione dal concerto di Radio Rai 2. W Gemitaiz, nostro eroe.

CRLN è brava, e pure bella, cosa che in genere non viene interpretata come dettaglio negativo da stigmatizzare. Il pubblico accorso a sentire Gemitaiz sembra concentrarsi solo sul fatto che CRLN sia una donna, quindi, affidandosi a un linguaggio raccapricciante da canzone rap (non a quelle di Gemitaiz, a dire il vero), comincia a urlare di tutto. Per di tutto si intende, ca va sans dire, insulti sessisti e misogini

Poi però succede che lui, tornato a vestire i panni del rapper disilluso e apolitico che ha sempre indossato, viene invitato all’Indiegeno Festival, e che a aprire per lui viene chiamata dagli organizzatori del Festival CRLN, artista marchigiana di sicuro talento e con un seguito decisamente minore del rapper romano, ma non per questo meno meritevole. In ambito Urban, infatti, spazi per le donne ce ne sono pochi, e spesso chi ci si muove è costretta a scimmiottare i modi dei colleghi uomini, con tutta una serie di cliché e è di provocazioni che se non necessari diventano stucchevoli. CRLN è brava, e pure bella, cosa che in genere non viene interpretata come dettaglio negativo da stigmatizzare.

Il pubblico accorso a sentire Gemitaiz sembra concentrarsi solo sul fatto che CRLN sia una donna, quindi, affidandosi a un linguaggio raccapricciante da canzone rap (non a quelle di Gemitaiz, a dire il vero), comincia a urlare di tutto. Per di tutto si intende, ca va sans dire, insulti sessisti e misogini. Non è la prima volta, era già capitato un paio di anni fa a un concerto di Marracash, altro artista, va detto, che se può evita di cadere in detti cliché. Risultato, orribile esperienza per CRLN, che l’indomani si sfoga legittimante sui social. Seguono articoli interviste, nei quali la cantautrice marchigiana fa notare come Gemitaiz non l’abbia difesa né quella sera, salito sul palco, né successivamente, quando ne avrebbe avuto modo. Gemitaiz, colui che ha augurato la morte a Salvini, capisce fischi per fiaschi, e si difende non entrando nel merito, se non con un fugace, non c’ero e non l’ho saputo che dopo, e affidandosi a un categorico “sono la persona meno misogina in Italia”.

Ora, detto che urlare insulti misogini e sessisti è da coglioni, e detto che gridarli a un concerto rap è sottolineare come in buona parte il pubblico rap italiano oggi sia al pari dei rapper composto da coglioni (sto parlando delle nuove generazioni, ovviamente, e sto semplificando, facendo il verso a chi intendo infamare, sia chiaro), detto pure che CRLN meriterebbe semmai applausi a scena aperta, fatto che ci spinge a suggerirle di aprire per artisti il cui pubblico potrebbe meglio capirla, penso a un Ghemon o a un Rancore, perché ognuno ha un po’ il pubblico che si merita, vorrei iniziare a sottolineare come a parte la deprecabile faccenda degli eroi e l’altrettanto deprecabile faccenda degli eroi caduti che non dovrebbero mai e poi mai inficiare le cause che hanno a suo tempo promosse, in Italia abbiamo un serio problema di sessismo. Perché gira che ti rigira non sembra possibile gestire una qualsiasi situazione in cui sia coinvolta una donna senza che si finisca per parlare di troie e di puttane. Al punto che anche se è un uomo a essere oggetto degli insulti, spesso si preferisce parlare di quanto sia puttana la sua mamma più che di quanti sia stronzo lui.

Pochi giorni fa, infatti, Levante ha postato una foto che ne mostra un lato che non fosse solita postare foto su foto sui social, per altro oggetto proprio questo della polemica avuta con lei, potremmo definire inedito: il culo. Una foto in puro stile Levante, ben fatta e molto social

Un vero delirio, che immalinconisce non poco, perché poi, per cercare di metterci una pezza, si è costretti a parlare di femminile anche nel parlare di musica, costituendo qualcosa di paragonabile alle quote rosa, finendo in qualche modo per tirare su delle palizzate, per fare una sorta di ghetto, di area protetta. Alternativa, ahimè, sembra non esserci, così capita di parlare di cantautrici più in quanto donne che in quanto artiste, finendo dentro una sorta di tunnel.

Il fatto che chi scriva questo articolo sia il promotore sia dei progetti Anatomia Femminile sia dell’iniziativa provocatoria #LaFigaLaPortoIo potrebbe magari mettere chi scrive questo articolo al riparo dal sospetto di una qualsivoglia aura di politically correctness, fatto del resto confermato da alcune note polemiche con artiste donne, da Laura Pausini a Levante, ma è proprio di quest’ultima che voglio parlare in chiusura di questo pezzo che va letto sì come un lamento per un brutta china, ma anche come un j’accuse per una ipocrisia pelosa dietro la quale in molti vi nascondete.

Pochi giorni fa, infatti, Levante ha postato una foto che ne mostra un lato che non fosse solita postare foto su foto sui social, per altro oggetto proprio questo della polemica avuta con lei, potremmo definire inedito: il culo. Una foto in puro stile Levante, ben fatta e molto social. La foto, però, ha dato la stura a tutta una serie di commenti piccati, spesso anche offensivi. Tema: se mostri il culo si vede che non hai altro da dire. Ora. Detto che sono stato il primo a suggerire a Levante a dedicarsi a Instagram, sostenendo avesse poco da dire in musica, mi sembra evidente che Levante, come Lady Gaga o chiunque voglia farlo, anche senza evidenti talenti artistici, ha il sacrosanto diritto di fotografarsi il culo, senza per questo che qualcuno si senta in diritto d insultarla.

Insultare qualcuno perché mostra il culo, sappiatelo, è come giustificare uno stupro perché una ragazza veste in maniera provocatoria. Voglio vedere se qualcuno andrebbe a insultare Biagio Antonacci perché gigioneggia mostrando i pettorali (uso un esempio a caso, sia chiaro, visto mai qualcuno pensasse che ce l’ho con Biagio Antonacci). Levante fa bene, se vuole, a postare foto del culo, come fa bene a fare le sue canzoni, che io ho con altrettanto legittimità stroncato impunemente. Asia Argento non è una troia solo perché così ha deciso il tribunale di Facebook e, mi spiace per Gemitaiz, il tema delle critiche che gli sono state rivolte non è per la sua inesistente misoginia, ma perché non ha avuto i coglioni, espressione assai sessista, lo riconosco, per mandare a cagare i suoi fan che hanno insultato a Indiegeno una artista di nome CRLN.
In tutto questo a uscirne bene sono solo CRLN e il culo di Levante, e di questi tempi mi sembra tutt’altro che poco. Povero quel popolo che ha bisogno di Brecht.

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