Quesiti linguisticiCome usare “Due pesi e due misure”? Risponde la Crusca

È più giusto usare “un peso e due misure”? La locuzione può essere usata quale traducente dell’inglese “double standards”? E cos’è il “doppiopesismo”?

Photo by Maria Molinero on Unsplash

Tratto dall’Accademia della Crusca

La locuzione avere/tenere/usare due pesi e due misure significa ‘usare criteri diversi per valutare situazioni simili, valutare ingiustamente’ (GRADIT) e se ne conoscono due antecedenti documentati nei testi antichi fino a Manzoni e registrati nel GDLI: doppio peso e doppia misura; peso e peso, misura e misura. L’espressione sembrerebbe avere origine dalla Bibbia, in particolare dal libro sapienziale dei Proverbi di Salomone dove troviamo il seguente versetto:

Pv. 20, 10: pondus et pondus, mensura et mensura, utrumque abominabile apud Deum.

Il verso – oggi tradotto nella versione CEI della Bibbia con “Doppio peso e doppia misura,/ sono due cose che il Signore aborrisce” – si riferisce a un passo molto significativo del libro del Deuteronomio, appartenente al Pentateuco, caposaldo della tradizione cristiano-giudaica (si consideri che l’efa era l’unità di misura ebraica della massa):

Dt 25, 13-15: Non avrai nel tuo sacchetto due pesi diversi, uno grande e uno piccolo. Non avrai in casa due tipi di efa, una grande e una piccola. Terrai un peso completo e giusto, terrai un’efa completa e giusta, perché tu possa avere lunga vita nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà, poiché chiunque commette tali cose, chiunque commette ingiustizia è in abominio a Signore.

La massima sapienziale pondus et pondus, mensura et mensura è stata oggetto, già a partire dal Cinquecento, di molti approfondimenti teologici da parte di uomini di chiesa. Accanto al verso latino spesso segue la traduzione del verso in italiano, ovvero due pesi e due misure:

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