Addestrare cani è una attività lunga e costosa. Ogni esemplare ha la sua personalità, le sue caratteristiche e le sue abilità particolare. Per questo motivo in Cina hanno trovato un sistema per accorciare i tempi e tagliare i costi: clonare i cani.
Del resto, è da un paio di decenni a questa parte che l’abilità particolare dei cinesi è quella di copiare. Perché non applicarla anche agli esseri viventi? Anzi, perché non applicarla ai migliori cani in circolazione? Il corredo genetico risulterà uguale e, di conseguenza, anche il percorso di allenamento sarà già pronto.
Non è una ipotesi futuristica. Come riporta il China Daily, succede già: a Kunming, capitale della regione dello Yunnan, l’università locale insieme al Beijing Sinogene Biotechnology stanno addstrando il piccolo Kunxun, un cane lupo di due mesi clonato da un glorioso cane poliziotto.
Le premesse, dicono, gli scienziati, sono “promettenti”. Il cane possiede un ottimo fiuto (come il suo donatore) e altre abilità importanti per svolgere il suo lavoro. Dopo l’addestramento, ci vorranno altri dieci mesi e sarà arruolato. “È solo un esperimento, per ora”. Ma il progetto è una produzione di massa di cani poliziotto, con tanto di banca cellulare per creare nuovi tipi di cani, sempre più bravi, sempre più augmented.
Certo, qualcuno da occidente solleverà il sopracciglio. Potrebbe anche avanzare riserve di tipo etico. E perfino di tipo pratico: l’animale potrebbe avere alcune debolezze genetiche non ancora espresse, e mettere a repentaglio un intero squadrone. E forse è meglio andare prudenti. Ma sono tutte considerazioni che a Pechino non vengono fatte. O, se vengono fatte, non le ascolta nessuno.