È una tradizione antica, che risale più o meno al Medioevo. Ma in Germania è praticata ancora: si è ammodernata, prevede un corso di studi chiaro e definito, con titoli e percorsi ben precisi. E soprattutto, dà ancora lavoro. È l’arte dello spazzacamino, come racconta questo bel video della Bbc che è andata a intervistare Luisa Tonetto, diciottenne bavarese dal nome italiano ma con vita e storia del tutto tedesche. “Ci sono arrivata attraverso vari stage”, racconta, “e questo lavoro è quello che mi è piaciuto di più”. In lode al sistema tedesco, si direbbe.
Ogni giorno Luisa parte in missione per visitare i camini insieme ai suoi colleghi. Il suo compito è di controllare gli impianti di scarico del fumo per evitare che il fuoco e l’anidride carbonica invadano gli appartamenti e mettano a repentaglio la vita delle persone. Ma non solo: “Controlliamo anche i rilevatori di fumo e verifichiamo il funzionamento degli estintori”. Il suo capo si occupa del riscaldamento, delle caldaie. “Noi costruiamo anche camini in acciaio inox, le installiamo. Ci occupiamo di tutte le certificazioni”. Rispetto ai tempi in cui si calavao, sporcandosi di fuliggine, lungo le condotte, i tempi sono molto cambiati.
Alcune cose restano ancora, però. Ad esempio le susperstizioni. In Germania è considerato di buon auspicio icontrare uno spazzacamino per strada. Non solo: anche la giacca da lavoro, che si chiama “Koller”, deve essere allacciata in un modo particolare, anche questo perché, si dice, porterebbe fortuna. Quando Luisa e i suoi colleghi girano per strada le persone tentano di abbracciarli e di toccarli sulle spalle. Di sicuro è un mestiere che ti rende popolare.
Ma la sensazione migliore, per lei, è salire sui tetti. “Da lì ho un senso di libertà unico”. E può anche godere del panorama dell’Ammersee, un lago vicino a Monaco di Baviera.