Consumiamo tanto cibo ma compriamo poco online. Questa frase di Marco Bagliani, senior partner Netcomm services, sintetizza adeguatamente lo stato di avanzamento dell’e-commerce food&grocery in Italia. Certamente il settore più dinamico delle vendite online in Italia, con una crescita del +39% (contro il 15% dell’e-commerce nel suo complesso) che, secondo l’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano, lo porterà nel 2019 a sfiorare 1,6 miliardi di euro di vendite generate da uno scontrino medio di 52 euro e da 30,7 milioni di ordini, di cui il 51% provenienti da smartphone. Ma con una penetrazione dell’1,1% sul totale food&grocery, decisamente inferiore rispetto agli altri comparti, è ancora marginale.
Con alcuni distinguo. Dei 1,592 miliardi di euro di vendite online, quelle afferenti all’alimentare sono 1,4 miliardi (il resto è non alimentare). A sua volta l’alimentare è suddiviso in grocery (spesa al supermercato) per il 33%, enogastronomia per il 27% e food delivery per il 40%. Nell’ultimo anno si è assistito a un ribaltamento dell’incidenza tra enogastronomia e food delivery, che diventa il primo segmento dell’alimentare online, con una crescita del 56% e 566 milioni di euro di vendite.