Altri stiliLa tradizione olandese di abbandonare i figli nel bosco (per farli crescere)

Vengono lasciati in gruppi di tre o quattro al calare della sera. Da soli, i ragazzini devono trovare la strada di casa. È una abitudine pericolosa che però regala una esperienza memorabile

REMKO DE WAAL : ANP : AFP

In Olanda il rapporto tra adulti e bambini è diverso. I bambini, spiega qui il New York Times, vengono cresciuti con l’idea di non dover dipendere troppo dagli adulti. E i genitori, a loro volta, si tengono alla larga dall’intervenire troppo nel risolvere i problemi dei figli: devono cavarsela da soli.

È per questo allora che, non appena hanno 12 anni, li abbandonano nella foresta.

Proprio così. È un rito di passaggio, una lezione di vita, una prova di maturità dei ragazzi. Arrivata la sera, i genitori portano i figli in mezzo al bosco, a volte anche bendandoli e facendo giri complicati per confonderli, li fanno scendere (sempre in gruppetti di almeno tre persone) e subito dopo sfrecciano via, lasciando che trovino da soli la strada verso casa. È una tradizione, e per loro è normalissima. Anzi, è una cosa molto istruttiva.

Se leggere queste righe ha già provocato attacchi di stress, il motivo è semplice: siete genitori italiani. Gli olandesi ragionano in modo diverso. Loro stessi, da piccoli, sono stati lasciati nei pressi del bosco a trovare da soli la strada del ritorno. Riuscire nell’impresa è per loro motivo di orgoglio, migliora l’autostima e li spinge a ragionare nelle situazioni di difficoltà. Non si tratta di una pratica legalissima (è pur sempre abbandono di minore) le autorità tollerano la tradizione. Molti genitori, poi, non si allontanano davvero e rimangono nei paraggi a tenere d’occhio la situazione. Alcuni, addirittura, si divertono a imitare suoni di animali strani per mettere ancora più paura ai figli.

È un uso comune e radicato, tanto che spesso gli olandesi si stupiscono quando scoprono di essere gli unici a praticarlo. Non c’è niente di strano, dicono, “È un simbolo di quello che fanno i genitori tutto il tempo: mettono al mondo i figli e lasciano che vadano avanti da soli”.

Alcuni incidenti (di automobile) avvenuti nel 2011 e 2014 hanno imposto alcune regole minime di buonsenso. I bambini devono essere muniti di un telefono cellulare per le situazioni di emergenza e di alcuni gilet gialli catarifrangenti per evitare di essere investiti. Per il resto, devono impegnarsi. Per loro si tratta di camminare nella notte, a volte anche per ore, mantenendo la lucidità per indovinare la giusta direzione e resistendo alla fame e alla fatica. È dura ma quando riescono a portare a termine l’impresa, arrivano a casa felici. E, spiega uno dei ragazzi, con un insegnamento in più: “Impari che, anche quando le cose sono difficili, bisogna continuare a camminare e ancora a camminare”. Parole sante. Sicuri che siano loro quelli pazzi?