Tratto Dall’Accademia della Crusca
I più importanti dizionari dell’italiano, storici e dell’uso, non registrano il termine: non si trova nei vocabolari dell’uso monovolume (Zingarelli, Garzanti, Devoto-Oli, Sabatini Coletti, ecc.) e neppure nel più voluminoso GRADIT; la voce è assente anche nei principali dizionari storici (il GDLI è peraltro da poco consultabile online sul sito della Crusca). Come sostantivo deverbale derivato da respingere, i repertori registrano il nome d’azione respingimento ‘il respingere e il suo risultato; spingere all’indietro’ (a partire dal 1604, Marcello Adriani, nella variante rispingimento), ‘rinvio al mittente di una lettera’ (ante 1907, Carducci); il termine, come è noto dalle cronache degli ultimi anni, si è ristretto oggi a indicare un particolare tipo di ‘allontanamento forzato’, il respingimento di persone (migranti, clandestini, richiedenti asilo, ecc.).
Nei dizionari si trova anche la forma participiale sostantivata, la respinta ‘lo spingere via; violenta spinta all’indietro’ (dal 1891), anche in qualche accezione specialistica, per es. come termine marin. ‘rinculo di armi da fuoco’ (lo registra il Dizionario universale di Lessona del 1874-75) o milit. ‘ricacciamento indietro del nemico’ (ante 1751, Alessandro Chiappini). Il sostantivo si è poi specializzato a metà del XX secolo come tecnicismo del calcio a indicare ‘rilancio della palla verso il settore avversario; azione con cui il portiere allontana la palla dalla porta’ (r. di pugno, r. corta, r. di piede) (la prima attestazione è del 1951, nelle Noterelle calcistiche di Lanfranco Caretti, nel vol. XII di “Lingua Nostra”).
Nei contesti burocratico-amministrativi (e in particolare nell’estensione aziendale, visto che i lettori segnalano usi sporadici in ambito assicurativo) il termine respinsione per indicare il respingere una domanda, un’istanza, un ricorso ecc. è scarsamente attestato (poche e recenti le occorrenze che si ricavano dalla ricerca su Google, dagli anni 2000). Interrogando Google Libri (15 luglio 2019) si ricavano rare e sporadiche attestazioni ottocentesche di ambito giuridico: mezzi di difesa e respinsione (nella Tesmologia penale del 1858), respinsione degli affari (negli Annali del Ministero di agricoltura, industria e commercio, 1877), respinsione della petizione del Comune di San Mauro (Atti di Leggi, 1872), mentre nei Bollettini dell’emigrazione del 1913-1914 si parla di respinsione degli individui.