Utili o inutili, le capacità di una persona, se portate al massimo, possono portare fama, gloria e successo. È, in poche parole, la storia di Gentry Stein, campione mondiale di yo-yo. Ha cominciato a giocare e a esercitarsi da piccolo, ha subito notato di avere del potenziale e ha deciso di lanciarsi in quella che, secondo molti, potrebbe essere considerata una carriera dondolante. A 18 anni ha vinto il campionato del mondo, e questa è già una soddisfazione.
Come spiega in questo lungo, ma appassionante video girato per Wired, Stein spiega che dietro alle sue mosse matte e spettacolari ci sono tante, anzi tantissime ore di lavoro. “Per prepararmi al mondiale ho fatto esercizi per sei, a volte otto ore al giorno”. Tutti i giorni, per almeno un anno intero.
Il percorso per diventare un campione è quello di ogni sport. Anzi, di ogni attività. Si comincia dalle cose più semplici, “un set di trucchi base che tutti devono conoscere e che costituiscono le fondamenta delle acrobazie successive, sempre più complicate” e poi si passa a sviluppare nuove idee, fino a inventare una vera e propria “routine di allenamento” che prepara il numero da portare alle gare.
È un lavoro stressante, non solo dal punto di vista della concentrazione (deve essere alta) ma anche da quello fisico: serve stare in piedi per ore, tenere allenati i muscoli e ripetere, anche quando si è stanchi, esercizi snervanti che sembrano (sono?) inutili. Eppure, come detto prima, anche con un uso sfrenato dello yo-yo – che nel tempo ha anche cambiato forma e design, oltre che componenti –si può arrivare alla gloria. O quanto meno, a un piccolo successo.