ScreentimeIl nuovo quotidiano di Bloomberg dedicato al futuro dell’entertainment

Una nuova industria sta crescendo: tech, internet, studi cinematografici, etichette e influencer. Tutti si contendono l’attenzione (e i soldi) degli spettatori. Il nuovo progetto editoriale mira a raccontare e comprendere un mondo in cui le forme di distrazione saranno tante e diversificate

Screentime di Bloomberg
Screentime di Bloomberg

Un nuovo verticale per raccontare un’industria in ascesa: si chiama Screentime, è lanciato da Bloomberg e mira a raccontare, come spiega l’editoriale di accompagnamento di Lucas Shaw, il mondo dell’entertainment. Raccoglieranno e racconteranno «storie su protagonisti aziende e idee che stanno cambiando la forma di come riempiamo le nostre giornate». Una scelta al passo con i tempi, visti i numeri: secondo quanto scrive John Fraher, senior executive editor, attraverso i pixel degli schermi della nostra quotidianità (smartphone, tablet, la noiosa televisione) passa un business del divertimento che vale, ora, 3,1 trilioni. E che potrebbe diventare anche più grande.

Un campo di interesse quasi naturale per una azienda «nata per raccontare gli aspetti del capitalismo», come spiega Crayton Harrison, managing editor del settore news per le Americhe, visto che «ci sarà tantissimo capitalismo in questa industria: più affari, più soldi che passano di mano».

In effetti, c’è molto da raccontare. È un mondo che combina internet, e la nuova maturità vicina del 5G, agli studi cinematografici, ai giganti del tech, alle etichette musicali e ai designer di videogame. Vecchie e nuove formule, modelli di business antichi e futuristici. Tutti a caccia di un bene molto prezioso: l’attenzione degli spettatori e, soprattutto, «i loro soldi». In cambio di contenuti nuovi, emozionanti e divertenti.

Si stanno già posizionando. Le competizioni dello streaming, per esempio, lo mostrano bene: in campo ci sono già Netflix, Apple, Disney (da poco) e molti altri che, con una formula più o meno diversificata, cercano di inserirsi nel settore, come TikTok e Quibi. Ma ne arriveranno ancora. E poi ci sarà da studiare l’esplosione (già avvenuta, in realtà) del mondo del gaming e degli e-sport, dove trionfano i giganti orientali (Cina e Corea, soprattutto) con volumi di denaro enormi.

E, ancora, ci sarà attenzione alle nuove produzioni musicali, ai podcast, perfino al settore, finora visto con sospetto o peggio con disprezzo, degli influencer.

Come specifica Fraher, nel futuro «ci saranno nuovi generi e nuove tecnologie che trasformeranno il nostro modo di divertirci». I più avvertiti lo sanno già: la realtà virtuale, lo streaming over the top e perfino i podcast. E poi chissà.

In questo senso, Screentime seguirà la corrente: ci sarà una newsletter settiamanale, un power ranking delle pop star, che classifica i primi 25 artisti mondiali (dai fan alle vendite), una integrazione con gli altri canali di Bloomberg

Certo, la quarantena ha aiutato ad accelerare i tempi. Si notano già i primi cambiamenti: scomparse le partite (calcio, ma non solo), diminuiti gli eventi, restano solo i video da guardare.

Non è un caso che siano cresciuti gli streaming nelle ore pomeridiane, mentre diminuisce l’ascolto della musica (attività preferita per gli spostamenti) e quello dei podcast. Si impongono sempre di più i giochi, sia quelli tradizionali (nelle versioni digitali) che quelli interattivi, aumenta il consumo di news e, soprattutto, l’impiego di social network e la messaggistica. Su Instagram si posta il 13% di più, mentre su Wattpad, un portale di pubblicazione online, il 151%. in più.

Un nuovo mondo che si sta aprendo. Anche se – e anche questo sarà interessante – dovrà fare i conti con la imminente, o già presente, crisi economica.