Uno degli alimenti più consumati durante il lockdown, il gelato ha avuto un vero e proprio boom di vendite durante la quarantena e con l’apertura del take away ha sicuramente ottenuto un ulteriore incremento di gradimento. La piattaforma Deliveroo ci rivela che nell’ultimo mese ha registrato un incremento del 58% negli ordini di gelato, incremento che sale oltre il 100% se comparato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tra le città che più di altre amano farsi recapitare il gelato a casa ci sono Milano, seguita da Roma, Firenze, Cagliari e Bergamo. In termini di gusti, le creme sembrano avere la meglio sui gusti alla frutta. Tra i preferiti infatti dominano nocciola, pistacchio, stracciatella e cioccolato. Fragola è invece tra i gusti a base di frutta il più gettonato. A Milano, secondo le evidenze di Deliveroo, si registra una grande passione per la stracciatella mentre a Roma riscuote particolari consensi lo zabaione.
Confortante, dolce, goloso, è la coccola preferita che ci stiamo concedendo.
Ma anche per il nostro amato gelato da passeggio, pare che non sarà un’estate come le altre. Perché se è consentito comprarlo da asporto, non è consentito gustarlo per strada nei pressi della gelateria.
Affari italiani ci segnala che a Roma qualche gelateria sta cercando di proporre un incarto in alluminio per avvolgere la coppetta con il gelato, così da poterla mangiare su una panchina. Ma sul cono non si registrano deroghe, almeno al momento.
L’ottava edizione della “Giornata Europea del Gelato Artigianale”, l’unica che il Parlamento Europeo abbia finora dedicato ad un alimento, si è svolta solo virtualmente il 24 marzo scorso, ma appena sbloccato il settore ecco comparire il gelato nelle “buche del vino” medievali censite a Firenze, nate per mescere il vino ai passanti. Quella della gelateria Vivoli, dietro piazza Santa Croce, è tornata infatti a “vivere” in chiave anti-contagio, come ci racconta il Corriere Fiorentino. Passare l’ordinazione dalla feritoia è l’efficace modo di limitare i contatti e un potenziale contagio. Ma anche qui, parliamo pur sempre di coppette.
Così come saranno solo vaschette quelle proposte ai passanti dalla gelateria DolomEis di Povo, nel cuore delle Dolomiti trentine. L’inaugurazione dei locali sarebbe dovuta avvenire a marzo, ma data l’emergenza, il proprietario ha deciso di aprire in modo alternativo, tornando indietro nel tempo: ha predisposto una bici con il cassone refrigerato e ha cominciato a consegnare i gelati a domicilio. Proprio come facevano i suoi antenati, poco lontano da qui. La Val di Zoldo, infatti, lato bellunese, è conosciuta in tutto il mondo come la Valle dei Gelatieri. Da qui infatti alla fine dell’800 partirono centinaia di emigranti, artigiani gelatieri Zoldani e Cadorini con i loro carrettini, che per primi lo portarono nel mondo, lungo le vie delle più importanti città dell’impero Austro-Ungarico, facendolo diventare un dolce popolare e per tutti.
Ma anche in questo caso, Francesco avvisa sul sito dove si possono fare gli acquisti: si ordinano le vaschette, e il cono a parte: “potrai inoltre acquistare i coni per farti un gelatino come fossi in piazza”. Come se… la malinconia.
È dunque la morte del cono? Probabilmente no, ma nel breve periodo di sicuro dovremo imparare a prepararlo a casa.
Ci siamo fatti aiutare da un artista del settore, pluripremiato in tanti concorsi e vincitore del Gelato Festival 2019, che ci spiega esattamente come preparare un cono a prova di caduta e di scioglimento, con i pochi strumenti che abbiamo a casa. Basta un cucchiaio, una finestra o un balcone, per darci la sensazione che quell’atto liberatorio e un po’ infantile di leccare il gelato dalla cialda non ci abbia abbandonati anche nella tremenda annata 2020.
Osvaldo Palermo con le sue gelaterie FiordiPanna di Arese e Cornaredo non ha mai smesso di lavorare, e ha colto l’occasione della quarantena per dare nuovo sprint al delivery. Gelati, torte semifredde e una speciale attenzione al senza glutine: perché il gelato (e il cono!) siano davvero per tutti. «L’indicazione che abbiamo ricevuto è di non far consumare i gelati qui e nei dintorni. Non potendo fare i coni facciamo le coppette, ma rigorosamente da asporto. Le abbiamo da sempre, in realtà, e le chiudiamo con i coperchietti. In questi giorni abbiamo deciso di non dare il cucchiaino, anche se abbiamo già qualche lamentela, ma vogliamo comunque essere a norma in tutto. Proprio il primo giorno di riapertura abbiamo ricevuto la visita della polizia, venuta a verificare il rispetto delle regole: le strisce adesive di distanza, il fatto di non dare il cucchiaino e di non fare i coni ci ha permesso di superare questo controllo.»
Ma veniamo a noi e alle prove domestiche di coni a domicilio. Osvaldo ci ha preparato un video che potete vedere su Instagram, ma riassumiamo le regole, che sono poche e certe: il cucchiaio con cui spatoliamo deve essere ben freddo, quindi mettiamolo in freezer per qualche ora. Se il gelato che vogliamo spatolare è arrivato in giornata, togliamolo dal congelatore 10 minuti prima di metterlo sul cono. Se è in congelatore da qualche giorno, meglio che i minuti siano 20. Per un cono a regola d’arte.