Out of stockCome assicurarsi di non avere più scaffali vuoti al supermercato

Il problema è di natura gestionale, ma un sistema di monitoraggio accurato, sviluppato attraverso un progetto pilota con il contributo di produttori e un distributore, contribuisce a prevenire carenze

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supermercato vuoto
Photo by John Cameron on Unsplash

La gestione della disponibilità di prodotto a scaffale è un tema centrale nella complessità delle operation della distribuzione moderna e di questo GS1 Italy in ambito ECR si occupa da anni. Il Barometro Osa tiene sotto controllo mensilmente le percentuali di out-of-stock e di vendite perse per canali e per alcuni reparti, indicatori utili, misurati secondo logiche standard, per il miglioramento del livello di servizio al cliente. Un acquirente su due infatti, come emerge dalla ricerca propedeutica a tutto il progetto OSA a partire dal 2014, dichiara di essere infastidito dal mancato reperimento sullo scaffale del prodotto ricercato. Con conseguenti ricadute negative sia sui produttori sia sui distributori.

Ora è il momento del Monitor ECR-OSA, di cui si è occupato il webinar “Riconoscere le cause dell’out-of-stock è possibile!”, che ha delineato gli estremi di un processo standardizzato, di sistema e facilmente replicabile per risalire alle cause delle rotture di stock.

UN PROCESSO DI SISTEMA REPLICABILE

Un gruppo di lavoro ristretto composto da tre produttori (Barilla, Ferrero, L’Orèal) e un distributore (Dimar-Gruppo Selex) ha partecipato al progetto pilota che ha consentito di sviluppare il modello Monitor OSA.

«L’obiettivo di questa sperimentazione – spiega Marco Colombo, solutions & innovation director IRI, che ha collaborato come solution provider a tutte le fasi del progetto OSA – è quello di testare uno strumento collaborativo, nato dal confronto e dalla sinergia tra il mondo dell’Industria e quello della Distribuzione, che consenta la lettura dei dati tramite un modello standard e ad accesso condiviso. A questo scopo occorreva definire indicatori per misurare e monitorare il fenomeno e proporre un albero di causali e delineare un processo facilmente replicabile per garantire una corretta condivisione delle informazioni e che sia a disposizione delle imprese qualora decidano di implementarlo».

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