«Gli Stati Uniti affronteranno l’inverno più buio della storia moderna se non svilupperanno una risposta efficace al coronavirus prima della nuova ondata prevista per la fine dell’anno».
È l’avvertimento del dottor Rick Bright, ex direttore dell’Autorità per la ricerca avanzata e lo sviluppo biomedico (Barda). Il medico sarà ascoltato oggi durante l’audizione alla sottocommissione Salute della Camera dei rappresentanti. Oltre a dipingere un quadro oscuro per i prossimi mesi, però, oggi Bright ha intenzione di dimostrare di essere stato sollevato dall’incarico per una ritorsione.
Era il direttore del Barda dal 2016, un ufficio del ministero della Salute statunitense, responsabile dell’approvvigionamento e dello sviluppo di contromisure alle pandemie. A fine aprile, però, è stato trasferito ad un incarico più ristretto al National Institutes of Health (Nih).
Il medico sostiene che il trasferimento sia dovuto ad alcune frizioni con il presidente Donald Trump: Bright infatti si è opposto all’uso dell’idrossiclorichina, un farmaco antimalarico, che l’inquilino della Casa Bianca ha spesso promosso nella cura al coronavirus. Il medico ha spiegato come vari test indichino che «gli effetti collaterali del farmaco sono superiori ai benefici sui pazienti contagiati».
Probabilmente Bright accuserà l’amministrazione Trump anche di aver sottovalutato i primi segnali d’allarme sul pericolo che correvano gli Stati Uniti, e i vertici del dipartimento della Salute di aver ignorato la richiesta di accelerare la produzione di dispositivi di protezione, respiratori e altri macchinari medici necessari per curare i pazienti affetti da covid-19.
Bright chiederà una strategia nazionale accurata e dettagliata per combattere il virus, inclusi «test accurati, rapidi, facili da usare, a basso costo e disponibili per tutti».
L’audizione di oggi è stata sollecitata da Anna Eshoo, esponente del Partito democratico e presidente della sottocommissione. Dopo il dottor Bright interverrà anche Mike Bowen, vicepresidente esecutivo di una società che produce mascherine, la Prestige Ameritech.
Bowen dice di aver proposto più volte negli ultimi anni ai funzionari federali di aumentare le scorte di mascherine, in particolare di investire nella produzione statunitense e di limitare la dipendenza dalle forniture cinesi.
Gli Stati Uniti sono il paese più colpito dal coronavirus: 82.340 i decessi, e i contagi sono arrivati a 1,36 milioni.