Orbán, fa caldoRiga e Budapest sono diventate le due capitali del calore europeo

In oltre 35.000 città del Continente, la temperatura media è aumentata di oltre 2°C negli ultimi cinquant’anni. Il comune col picco più alto è Reykjanesbær proprio accanto al sempre più frequentato aeroporto internazionale dell’Islanda

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Cinquant’anni di dati per oltre centomila comuni d’Europa lo confermano: il nostro continente si sta riscaldando un po’ a tutte le latitudini. Anzi, in un terzo dei comuni europei la temperatura media è aumentata di oltre due gradi tra gli anni Sessanta e l’ultimo decennio, con alcune punte che superano addirittura i 5°C di differenza. Al contrario, solo 73 dei 102.445 comuni che abbiamo analizzato hanno visto una diminuzione della temperatura media, comunque limitata a pochi decimi di grado.

Due terzi delle province hanno vissuto aumenti di temperatura compresi tra 1,5°C e 2,5°C (con “province” ci riferiamo alle regioni NUTS3 ). Si tratta di valori medi che si riferiscono a un intero decennio: dietro numeri apparentemente piccoli possono nascondersi variazioni stagionali o annuali anche parecchio più ampie. Sono valori stimati dal servizio europeo Copernicus, che cerca di armonizzare il più possibile i dati nel tempo e attraverso i confini e usa delle stime per riempire le lacune

Certo, il riscaldamento climatico non ha colpito allo stesso modo tutte le regioni d’Europa: ma in ciascuno dei 35 Paesi che abbiamo preso in considerazione (tranne Malta) c’è almeno un comune dove la temperatura media risulta aumentata di oltre due gradi nell’ultimo mezzo secolo, e in 23 Paesi tra questi c’è almeno un comune dove l’aumento risulta superiore ai tre gradi.

Le grandi capitali del calore
I fattori che determinano il riscaldamento climatico sono molti, avvengono su livelli diversi e interagiscono in maniere complesse – non esistono spiegazioni che si possano applicare in modo identico a tutti i centomila comuni analizzati. È però possibile osservare alcuni elementi ricorrenti: all’interno di ciascun Paese, tra i comuni dove la temperatura è aumentata di più troviamo spesso le capitali o i loro sobborghi, soprattutto nell’Europa centro-orientale. È questo ad esempio il caso di Tallinn e Belgrado, ma anche di Riga e Budapest, le due capitali europee che – stando ai dati che abbiamo utilizzato – si sono scaldate di più tra tutte.

In cima alla lista troviamo anche insediamenti situati nei pressi di grandi aeroporti: è il caso del comune europeo che in assoluto ha visto aumentare di più la temperatura, ovvero Reykjanesbær – proprio accanto al sempre più frequentato aeroporto internazionale dell’Islanda. Lì l’aumento stimato da Copernicus è stato tanto eccezionale da sfiorare i 5,8°C in pochi decenni.

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A Budapest l’aumento di temperatura stimato da Copernicus si assesta invece sui 4°C. I meteorologi ungheresi ritengono che la variazione effettiva sia stata un po’ più contenuta – ma di certo l’intero bacino carpatico si sta scaldando più della media europea ed è sempre più soggetto a siccità e ondate di calore.

Nella capitale ungherese esistono anche dei seri problemi legati alle isole di calore e alle emissioni provocate dal traffico e dai sistemi di riscaldamento o raffreddamento domestico. «L’asfalto e le macchine sono ovunque.

In alcuni quartieri gli spazi verdi sono inferiori a 1 mq per abitante. Decenni di speculazione edilizia hanno finito per convertire moltissime aree verdi in parcheggi, centri commerciali e nuove strade», ci dice András Lukács, presidente dell’Ong ambientalista Levegő Munkacsoport.«Fuori dal centro molti usano ancora il legno per riscaldare le loro case d’inverno, e in troppi continuano a bruciare rifiuti».

Vallate sempre più verdi
In alcuni Paesi europei i comuni che si sono riscaldati di più sono invece piccoli villaggi, a volte piuttosto sperduti come nel caso di Llívia in Spagna o Monor in Romania: lì l’attività umana su scala locale ha inciso poco, il problema non sono le isole di calore, il traffico o le industrie.

Si tratta piuttosto di zone dove il riscaldamento globale si fa sentire di più per ragioni geografiche, legate ad esempio alla conformazione del territorio o all’altitudine. Analoghe ragioni paiono giocare un ruolo nei comuni e nelle province europee che risultano meno colpite dal riscaldamento climatico, in larga parte concentrate lungo la costa andalusa, nel Mar Egeo e nelle Alpi francesi

Se si lascia da parte il caso estremo dell’Islanda, otto dei dieci comuni europei dove la temperatura è aumentata di più si trovano nella Norvegia centrale. Si tratta di paesi con poche migliaia di abitanti, piacevolmente immersi in verdi vallate. Vallate sempre più verdi, in realtà: in ciascuno di questi centri la temperatura media annuale era nettamente sotto lo zero negli anni Sessanta, mentre ora invece vi si trova al di sopra.

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