LA PREOCCUPAZIONE CINESE
Le relazioni con gli Stati Uniti sono al punto più basso degli ultimi decenni e a Hong Kong è esplosa la rabbia, ma il problema più grande della Cina ora è di gran lunga quello di riportare i cittadini al lavoro. Nonostante ci siano molti dubbi sul tasso ufficiale di disoccupazione cinese (rimasto stranamente stabile in questi mesi), milioni di lavoratori sono stati licenziati mentre Pechino combatteva l’epidemia. E molti di quelli che hanno mantenuto il posto di lavoro hanno visto ridursi orari e stipendi. Ma restituire ai giovani le prospettive pre-Covid è una priorità per i leader del Paese, che hanno promesso una vita migliore in cambio della assenza di libertà politica, spiega il New York Times.
Lavoro, lavoro, lavoro I leader cinesi riuniti a Pechino per la prima volta hanno rinunciato a fissare un obiettivo di crescita economica annuale, ma hanno promesso di usare tutti i mezzi possibili per ridurre la disoccupazione. E il premier Li Keqiang, in occasione della apertura della sessione parlamentare annuale, ha elencato tra gli obiettivi la creazione di 9 milioni di posti di lavoro.
Generazione lockdown Come racconta Quartz, il Partito comunista cinese offre da sempre ai giovani la narrazione di un Paese “grande e indomabile”. E gli universitari cinesi sono cresciuti con aspettative alte sul proprio futuro lavorativo. Ora, se queste aspettative venissero deluse, le conseguenze potrebbero essere significative. Ci sono 8,7 milioni di studenti che si dovrebbero laureare entro l’estate: un terzo di questi potrebbero però non trovare un impiego.
CERCASI RILANCIO
Dopo la manovra da 55 miliardi, il ministro Gualtieri ha annunciato un grande piano di riforme e investimenti. I soldi per risollevare il settore automotive e quello turistico, tra i settori più colpiti, dovrebbero arrivare dal Recovery Fund europeo da 750 miliardi, di cui 172 destinati all’Italia. Il piano con il cronoprogramma di investimenti, per il quale il governo intende avvalersi dell’aiuto della task force di Colao, dovrebbe arrivare a settembre. Per poi costruirci sopra la legge di bilancio, in modo da essere pronti a ricevere gli stanziamenti dal 2021. Non sarà troppo tardi? Sul Mes, intanto, non c’è ancora nessun accordo nella maggioranza.
Marcia indietro Delusi dal decreto rilancio, i rappresentanti della filiera dell’auto hanno inviato a Conte una lettera, proponendo un piano di incentivi per far ripartire il mercato. Sui piazzali dei concessionari ci sono più di 300mila auto invendute. Il commento: “Macron stanzia 8 miliardi per l’automotive, noi diamo gli incentivi ai monopattini”. Ora sperano in un emendamento al dl rilancio.
Regolarizziamoli Da oggi si possono presentare le domande per l’emersione di colf, badanti e braccianti agricoli che si trovano senza titolo sul territorio nazionale. Pubblicato il decreto con le modalità: non ci sarà un click day, le richieste potranno arrivare fino al 15 luglio.
Finché il virus non vi licenzi In audizione alla Camera, il presidente di Assoeventi Michele Boccardi ha detto che nel 2020 erano previsti in Italia 219mila matrimoni, quasi tutti annullati o rinviati. E su 1 milione di occupati del settore, 700mila stagionali non sono stati assunti da aprile come ogni anno.
Post-it La ministra Catalfo ha detto di aver firmato un decreto che stanzia 220 milioni di euro per erogare il bonus da 600 euro anche a lavoratori intermittenti, occasionali, incaricati di vendite a domicilio e stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali.
Mississippi Man Il presidente di Anpal Mimmo Parisi, in audizione alla Commissione Lavoro del Senato, ha presentato la sua relazione su come l’agenzia affronterà la catastrofe occupazionale. Poche slide e qualche grafico, giudicati «inadeguati» da diversi membri della maggioranza. Intanto nuovi documenti rivelerebbero l’incompatibilità di Parisi con il suo incarico italiano. Mentre l’approvazione del piano industriale di Anpal è stata ancora rinviata. Entro l’8 giugno le regioni dovranno integrarlo. E il 3 giugno i precari storici tornano in piazza.
I furbetti della cassa Business Insider ha raccontato il caso dei lavoratori in cassa integrazione che continuano però a lavorare in smart working. Il lavoro agile da strumento di welfare aziendale rischia di trasformarsi in una trappola per i dipendenti e in una possibile truffa ai danni dello Stato.
FASE CONFUSA
Il 3 giugno si avvicina, con la riapertura dei confini regionali, nonostante la contrarietà di diversi governatori. Ma solo da oggi dovrebbe essere possibile scaricare la app Immuni dagli store Apple e Google. Il download potrà farlo da chiunque, ma il sistema sarà attivo solo nelle regioni che hanno aderito alla sperimentazione. Al momento, quelle interessate sarebbero quattro: Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia. Non sarà ormai troppo tardi?
Patto d’acciaio? Dopo l’incontro con i vertici di ArcelorMittal, che hanno chiesto dieci giorni per elaborare un nuovo piano per l’ex Ilva, il Mise sembra andare verso la nazionalizzazione mentre il Tesoro sarebbe più propenso al negoziato. Il nuovo business plan della multinazionale è atteso per il 5 giugno, ma molto probabilmente non sarà “ambizioso” come auspicato dal ministro Patuanelli. Dietro l’angolo ci sono migliaia di esuberi.
Cercasi governo Ep.1 I 190 lavoratori della Jabil di Marcianise finiti nella lista dei licenziati impugneranno il provvedimento. La battaglia sindacale, che dopo giorni di trattative non vede più sbocchi, si sposta nelle aule giudiziarie. Mentre dal governo tutto tace.
Cercasi governo Ep.2 Anche alla Whirlpool di Napoli crescono i timori per il 31 ottobre, data entro la quale l’azienda chiuderà lo stabilimento. A un anno dall’inizio della vertenza, sindacati e lavoratori chiedono una posizione forte del governo per evitare che si arrivi in autunno senza soluzioni. Ma al momento da Roma sembra tutto fermo.
Revenge spending? Secondo Confcommercio, quasi un negozio su tre di quelli che hanno riaperto rischia la chiusura definitiva nei prossimi mesi. L’82% delle pmi è ripartito, ma nella ristorazione si è persa un’azienda su quattro. E il giro di affari è ancora “ampiamente insufficiente”.
Industriali contro Si accende lo scontro tra il governo e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, secondo cui sono a rischio tra 700mila e 1 milione di posti di lavoro. Bonomi ha detto che “questa politica rischia di fare più danni del virus”. Critica giudicata “ingenerosa” da Gualtieri. La replica della segretaria della Cisl Annamaria Furlan: “Gli industriali capiscano che non è l’ora di fare politica. Serve un grande patto sociale”.
LAVORO IN QUARANTENA
Ruote sgonfie Renault ha annunciato il suo nuovo piano di trasformazione, con un risparmio di 2 miliardi in tre anni e il taglio di quasi 15mila posti di lavoro, di cui 4.600 in Francia. Mentre Nissan ha confermato la chiusura dello stabilimento di Barcellona, con tremila licenziamenti.
Mayday EasyJet ha fatto sapere che taglierà 4.500 posti di lavoro. American Airlines ha pianificato una riduzione del 30% dell’organico. Per le compagnie del Golfo si prospettano addirittura di 30mila lavoratori in meno. E i vertici di Airbus si preparano a ridurre la produzione di aerei, dopo il calo della domanda dovuto alla pandemia.
Deadline Microsoft non rinnoverà i contratti a circa 50 giornalisti del portale Msn e prevede di utilizzare l’intelligenza artificiale per svolgere le loro mansioni di desk. La notizia – scritta da un giornalista in carne e ossa – l’ha data il Seattle Times. Nell’articolo vengono riportate le testimonianze anonime di alcuni dipendenti, cosa che un robot non potrà mai fare.
Pedalare! Mentre in Italia è scoppiato il caso Uber Eats, con il commissariamento della filiale italiana per l’ipotesi di reato di caporalato sui rider addetti alle consegne del cibo (qui alcuni stralci delle indagini), Michael Pollan ha scritto un pezzo sulla “malattia” della filiera alimentare. Con la pandemia – dice – ci siamo finalmente accorti quanto siano essenziali i lavoratori di questo settore, cosa che potrebbe conferire loro maggiore potere contrattuale. Intanto da noi, l’Inail non paga ai fattorini le diarie per gli infortuni dovuti agli incidenti stradali.
Smart stress (e come evitarlo) Mentre dopo mesi di lavoro da remoto c’è chi immagina di lavorare a due passi dal mare, facendo riunioni con i colleghi a Roma o a Milano, c’è anche chi rischia il burnout da smart working. Per alcuni lavorare da casa è diventato un incubo, tra orari non definiti, ansia e nessuna separazione con la vita privata. Su Morning Future i consigli su come organizzare le giornate e definire tempi e spazi in casa.
PROMEMORIA Mercoledì 3 giugno l’Istat pubblica la stima provvisoria su occupati e disoccupati ad aprile. Secondo i dati presentati dall’istituto in audizione alla Commissione Lavoro del Senato, durante la quarantena si sarebbero già persi 385mila posti di lavoro.
Buona settimana,
Lidia Baratta
Per ricevere “Corona Economy” e le altre newsletter de Linkiesta, puoi iscriverti qui.
Per segnalazioni, integrazioni, critiche e commenti, puoi scrivere a [email protected].