Corona EconomyIl crollo dei contratti a termine e l’attesa del piano Conte

Nell’edizione di questa settimana della newsletter dedicata al lavoro: lo scontro sulla cancellazione dei paletti del decreto dignità e l’assenza delle politiche attive che servirebbero, le conclusioni degli Stati Generali, i cambi ai vertici nei sindacati e il dibattito sullo smart working. Eccome come iscriversi

(Foto: Pixabay)

IL BUCO DEI PRECARI
Il mantra del «nessuno deve perdere il lavoro per il coronavirus», ormai, è superato. Almeno per quelli che hanno un contratto a termine. Gli ultimi numeri dell’Inps parlano di un saldo dei rapporti a tempo pari a -359.034, a cui vanno aggiunti -101mila somministrati e -78mila stagionali. Con una variazione netta a marzo rispettivamente di -93.073, -31.721 e -36.630. Le cessazioni solo per i lavoratori a termine, nel primo mese di lockdown, sono state 191.976. “Non basta vietare i licenziamenti se le imprese non rinnovano contratti temporanei e non assumono”, dice Andrea Garnero dell’Ocse a FanPage.

Quale dignità Non a caso, il nuovo campo di battaglia della maggioranza si è spostato proprio sui contratti a termine. Con i Cinque Stelle che difendono i paletti del decreto dignità. E Gualtieri che invece ha già detto che la deroga alle causali per i rinnovi durerà fino a fine anno, nella speranza che gli imprenditori si convincano a non far decadere i contratti temporanei.

Revival Se si vuole frenare la perdita di posti di lavoro bisogna stimolare i rinnovi dei contratti a tempo determinato, ha scritto su Repubblica Tito Boeri. Il ministro Gualtieri, dal Festival dell’Economia di Trento, gli ha dato ragione. E la stessa cosa dicono pure gli industriali e il piano Colao. Ma c’è già un ampio fronte del no alla proposta di maggiore flessibilità. Gad Lerner ha parlato di un “Revival del Jobs Act”. E l’economista Emiliano Brancaccio ha detto che “per smentire la ricetta Boeri basta citare Boeri”, ricordando un libro che nel 2008 l’ex presidente dell’Inps pubblicò con Jan van Ours. Ma ancora non era arrivato il Covid.

Abbiamo un candidato Il punto, però, come fa notare il presidente della Fondazione Adapt, Francesco Seghezzi, è che fermarsi alla modifiche al decreto dignità non basta. Senza un nuovo insieme di politiche del lavoro sarebbe solo una soluzione tampone. Ma qui scontiamo il grande fallimento delle politiche attive post Jobs Act, che dovevano essere il contraltare a una maggior flessibilità e invece sono scomparse dai radar. Fino alla situazione attuale di stallo e scontro politico sull’agenzia Anpal. E ieri, a Mezz’ora in più, è arrivata pure la proposta di Pasquale Tridico: «L’Inps fa tante politiche passive, ma potrebbe fare bene anche le politiche attive».

Un grafico per capire quello che sta succedendo (dalla nota trimestrale di Istat, Inps, Inail, Anpal e ministero del Lavoro):

POST STATI GENERALI
Il piano Conte Dopo dieci giorni di Stati Generali, a Villa Pamphilj si torna solo a correre e fare picnic. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato un piano per «reinventare l’Italia» con 137 progetti. Sull’ipotesi di abbassare l’Iva, anticipata ieri nel pomeriggio, in serata ha precisato che «la decisione non è ancora presa» (altolà di Pd e Renzi, anche perché costerebbe 10 miliardi). Tra le misure promesse: Alta velocità al Sud, riduzione del cuneo fiscale, «impresa 4.0 plus», digitalizzazione dei pagamenti, semplificazione amministrativa e il voucher per pagare a 500 donne l’anno un executive Mba da 35mila euro. Nel corso della settimana dovrebbero arrivare i suggerimenti dalle categorie incontrate. E sempre in settimana, Conte inviterà a Palazzo Chigi l’opposizione. Atteso finalmente nel prossimo consiglio dei ministri il decreto semplificazioni.

(S)concertati Sindacati e Confindustria hanno auspicato una nuova stagione di concertazione. L’incontro con Bonomi, a dire il vero, è stato tutt’altro che pacifico. E il presidente degli industriali nel fine settimana è tornato a criticare l’esecutivo sul ritardo «cronico» delle misure adottate. Tanto che nell’incontro al Quirinale, il Capo dello Stato ha rivolto anche a lui l’invito alla coesione nazionale.

La cassa che spacca Il primo vero ostacolo per il governo sarà la richiesta imminente per un terzo ulteriore scostamento di bilancio per allungare la cig fino a fine anno. Ma se il M5S vorrebbe prorogare gli ammortizzatori e il blocco dei licenziamenti, secondo il Pd le stesse risorse potrebbero essere usate per gli incentivi alle assunzioni. Una grana da risolvere in pochi giorni. Mentre la ministra Catalfo ha annunciato un bonus da 600 euro per gli stagionali del turismo.

Non in lista Tra gli invitati a Villa Pamphilj, non c’erano i rappresentanti dell’industria della musica. Ieri, in occasione della Festa della musica, artisti e musicisti hanno protestato anche per sostenere gli emendamenti al dl rilancio proposti per il sostegno al settore. «A questo punto dico: “Chiudete La Scala”», dice a Linkiesta Sergio Cerruti, presidente dei discografici.

Gli ultimi della lista Venerdì sera – cosa di cui si sono accorti in pochi – Conte ha pure incontrato i vertici del Consiglio Nazionale Giovani. Ma, come fanno notare da Lavoce.info, nei provvedimenti d’emergenza del governo per loro non c’è nulla: è “la Repubblica delle paghette”. Eppure, l’impatto economico per i giovani lavoratori sarà devastante.

Con calma L’Inps ha ammesso che al 17 giugno quasi 135mila lavoratori non hanno ricevuto nessuna integrazione salariale Covid-19. Tridico parla di 25mila, ma sono solo quelli che hanno fatto domanda prima del 31 maggio. Agli Stati Generali, comunque, si è parlato di una riforma della cassa integrazione, con un sussidio unico e semplificato, che metterebbe d’accordo sindacati e imprese. Intanto il governo ha messo una toppa con il decreto che dà la possibilità di anticipare già altre quattro settimane di cassa: potrebbero essere circa 1 milione i lavoratori interessati.

Diamo i numeri L’Istat ha registrato nel 2019 una lieve riduzione della povertà assoluta (-0,6%) rispetto al 2018. È l’effetto del reddito di cittadinanza, ma i poveri continuano ad aumentare tra le famiglie numerose e gli stranieri, a causa dei paletti inseriti nel sussidio. In ogni caso, diversamente da quanto affermato da Tridico, il Rdc non ha ridotto la povertà del 60%. Ieri il presidente dell’Inps poi ha corretto il tiro: “Ho detto che abbiamo raggiunto il 60% dei poveri”.

Premio fedeltà Prende forma il Btp Futura, primo titolo di Stato dedicato esclusivamente ai risparmiatori. Si tratta di un titolo decennale, collocato dal 6 al 10 luglio, interamente destinato a finanziare le misure per il sostegno del reddito e la tutela del lavoro e il rilancio dell’economia. Avrà un premio fedeltà all’1%, che potrà aumentare fino al 3% per chi lo terrà fino a scadenza.

 

FASE DI CRISI
Evergreen/1 Le grandi manovre per il futuro di Alitalia sono in corso, ma ancora non si vede la fine. La costituzione della newco è rimandata di almeno tre-quattro settimane. Il Mef sta vagliando le offerte dei candidati-advisor. Ma nel governo non c’è accordo sulle nomine dei vertici della nuova compagnia. Ogni partito ha il suo candidato. Mentre si ipotizza una partnership con Air Dolomiti. Martedì 23 giugno finalmente dovrebbe tenersi alla Camera l’audizione di De Micheli e Patuanelli, già slittata più volte.

Evergreen/2 L’ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, ha detto a Porta a Porta che la multinazionale vuole rispettare gli accordi di marzo. Ma ha precisato che il governo già a marzo, quando i sindacati vennero lasciati fuori dal tavolo, conosceva in realtà i numeri sugli esuberi. Da Palazzo Chigi non l’hanno presa bene. Oggi nuova riunione tra commissari straordinari, Mef, Mise e Invitalia per provare a dare forma a un nuovo soggetto societario.

Dal sindacato è tutto Si è dimesso il segretario della Fim Cisl Marco Bentivogli, dopo sei anni alla guida del sindacato dei metalmeccanici. In rotta di collisione con la segreteria Furlan, in molti lo vedono già in politica. Lui dice che sarà «disoccupato». Ma chi lo conosce bene dice che anche il caos Ilva potrebbe averlo indotto all’addio. Intanto, cambio di guardia anche alla Uil: Pierpaolo Bombardieri sostituirà Carmelo Barbagallo, che andrà a dirigere la Uil pensionati.

 

INTANTO IN EUROPA Il Consiglio europeo sul Recovery Fund, come previsto, non è stato risolutivo. Le differenze, soprattutto con il fronte dei frugali, restano sulle dimensioni e l’equilibrio tra trasferimenti e prestiti. Conte dice che la proposta della Commissione invece è «equa e ben bilanciata» e chiede una parte delle risorse già per quest’anno. Ma anche Merkel prevede che i fondi europei arriveranno solo nel 2021. Ci si riaggiorna a metà luglio.

 

LAVORO IN QUARANTENA
Mix letale La combinazione tra gli effetti del Covid-19 e l’automazione metterà a rischio 24 milioni di posti di lavoro entro il 2030, secondo lo studio di McKinsey “Il futuro del lavoro in Europa”. Per 90 milioni di lavoratori sarà necessario maturare nuove competenze, è la raccomandazione.

 

È stato un piacere I vertici di T-Mobile hanno licenziato in una conference call di sei minuti centinaia di dipendenti di Sprint, l’azienda incorporata due mesi fa a un prezzo di 26 miliardi. A Tech Crunch hanno ascoltato l’intera registrazione.

 

Senza matricola Lo Svimez stima 10mila iscritti in meno nelle università per l’anno accademico 2020/2021, di cui due terzi al Sud. La previsione è basata sugli effetti della precedente crisi sulle decisioni di giovani e famiglie.

 

Strozzati Se c’è un’attività che ha beneficiato del coronavirus, questa è l’usura, scrive Business Insider, che racconta le storie delle vittime. “Con i 25mila euro di prestito non riusciamo nemmeno a pagare la tassa della spazzatura”, dice un commerciante del centro di Roma.

 

Smart o non smart? Dopo le polemiche scatenate dalle parole del sindaco di Milano Beppe Sala – che ha invitato gli smart worker a tornare a lavorare «perché l’effetto grotta per cui siamo a casa e prendiamo lo stipendio ha i suoi pericoli» – e quelle di Pietro Ichino, secondo cui per i dipendenti pubblici, nella maggior parte dei casi, «lo smart working è stata solo una lunga vacanza» – Guia Soncini su Linkiesta racconta la sua esperienza di lavoratrice da casa. «La maggior parte dei giorni», dice, «batto una fiacca, ma una fiacca, che nessun ufficio renderebbe possibile». Intanto, tra ufficio e lavoro agile, sta vincendo il coworking.

 

Buona settimana,

Lidia Baratta

 

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