Mercoledì 22 luglio debutta alla Triennale di Milano, presso l’arena AriAnteo, il primo episodio di Blues in Mi: quartieri identità di Milano, un progetto di Folco Orselli con la regia del Terzo Segreto di Satira uscito online a fine giugno. Il cantautore milanese è abituato a declinare il blues in molteplici, inedite sfaccettature che hanno sempre al centro le ragioni dell’anima. In questa nuova avventura, Orselli si è inoltrato nelle periferie della sua città per realizzare cinque docufilm illuminanti sul percorso identitario urbano. In tutti gli episodi il blues sarà il punto di partenza per esplorare varie forme artistiche e parlare dell’aspetto green delle aree ai margini della città. Il primo capitolo, dal titolo Blues Contest. Hip hop, rap e trap: la musica dei quartieri, ha come protagonisti i giovani artisti Lokita, Islam Malis e Jay Dee.
Il futuro è anche in periferia
«Qualcuno ha cercato di mettere in cattiva luce le periferie, presentandole come luoghi di insicurezza, invece, per come le conosco io, racchiudono grande potenziale e opportunità ed è lì che si svolge il vero esperimento di convivenza tra diverse culture. Basta ascoltare le storie dei ragazzi che ci vivono, perché queste notizie false si smentiscano da sole. Le grandi metropoli coltivano in sé la multiculturalità e chi si oppone a questa evidenza è antistorico. Il futuro è già qui, bisogna solo andargli incontro». Durante la lavorazione si è creato un rapporto di fiducia e rispetto con i ragazzi, ci dice Orselli, che ha creduto fortemente in una narrazione capace di raccontare la realtà attraverso l’atto creativo di una canzone. «Io faccio Dante che si cala», scherza il cantautore, «poi c’è il mio Virgilio che è Ernia».