Un continente meno verdeIn Europa si tagliano troppi alberi

La deforestazione degli ultimi anni potrebbe avere effetti sul clima, l’acqua, l’aria. Le politiche forestali sono competenza dei singoli Stati membri e l’Unione europea non ha molto margine di manovra per invertire la tendenza: così l’obiettivo di ridurre del 40 per cento le emissioni entro il 2030 si allontana

CHIP SOMODEVILLA / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP

In tutta Europa si continuano a tagliare alberi nelle aree forestali. Si parla di un aumento del 50 per cento nel periodo 2016-2018 rispetto ai quattro anni precedenti, per una perdita di biomassa che aumenta quasi del 70 per cento rispetto al passato. Lo rivela uno studio del Joint research center, un Direttorato generale della Commissione europea – quindi con funzioni paragonabili a quelle di un ministero per l’organo esecutivo dell’Unione – che ha analizzato i dati satellitari.

Il trend crescente sui tagli delle foreste non comporta necessariamente deforestazione – perché in quelle zone gli alberi vengono sostituiti o ripiantati – ma potrebbe portare a una minore capacità di assorbimento di anidride carbonica: le superfici forestali infatti compensano le emissioni di circa il 10 per cento a livello continentale. Ma con questi ritmi il dato potrebbe ridursi sempre di più, con ricadute sulla qualità dell’aria, dei terreni e, in generale, sulla sostenibilità ambientale. Va ricordato inoltre che l’Unione europea ha posto l’obiettivo di ridurre del 40 per cento le emissioni entro il 2030: risultato che diventerà più distante se non si inverte il trend.

Lo studio ha rivelato tre possibili cause per l’aumento dei tagli: «L’invecchiamento delle foreste europee, ora nell’età giusta per la raccolta di legna; l’espansione del mercato del legno, come segnalano i dati di Eurostat; infine il cambiamento climatico che causa sia un aumento di eventi atmosferici estremi sia i nuovi comportamenti biotici che costringono a tagli sanitari per salvaguardare le foreste».

Guido Ceccherini, uno degli autori dello studio, dice a Linkiesta che quest’ultima causa «potrebbe diventare un problema in futuro se non si contrasta il trend, per questo la Commissione europea ha lanciato un programma per poter monitorare meglio i danni causati da vento, insetti o parassiti per capire come stanno reagendo al cambiamento climatico le nostre foreste».

Monitorare le aree forestali, però, potrebbe non essere così semplice. Innanzitutto manca una visione d’insieme a livello comunitario: nonostante il territorio dell’Unione ospiti circa 157 milioni di ettari di foresta, che rappresentano il 38 per cento della superficie totale, la politica forestale non è di competenza dell’Unione europea – che quindi non ha molto margine di manovra – ma è affidata ai singoli Stati membri.

Inoltre i dati forniti ai centri di ricerca sono estremamente frammentati. «In alcuni Paesi, come Finlandia e Svezia – dice Ceccherini – i valori sono aggiornati anno dopo anno perché quello del legno è un settore chiave per l’economia, altrove i dati spesso sono poco aggiornati o incompleti».

È anche il caso italiano, spiega Ceccherini: «Gli ultimi dati affidabili sui tagli risalgono forse al 2005, da lì la raccolta dati è irregolare, e sembra essersi interrotta negli ultimi anni».

I dati mancanti complicano l’equazione: rendono meno leggibile il quadro attuale e impediscono l’applicazione di politiche efficaci. È per questo che il Joint research center istituirà un Osservatorio dell’Unione europea ad hoc per il monitoraggio, perché, come rivela lo studio, «la gestione corretta di queste aree può aiutare a massimizzare i benefit che offrono le foreste, sia economici sia ecologici e sociali».

L’ultima iniziativa messa in campo dall’Unione europea, il Green Deal, si inserisce in questo solco: l’obiettivo è raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, consentendo al continente di fare la sua parte contro il riscaldamento globale. Un piano ambizioso che però dovrà avere il giusto supporto dal basso, cioè dai singoli Stati membri. E non sembra così scontato.

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