Prodigio dell’hip hopFra il Corno d’Africa e Roma (in mezzo a tanta musica): Simona Barbui, in arte Symo

I suoi genitori vengono dall’Etiopia e dall’Eritrea, ma si sono conosciuti nella capitale. La sua cover di “Sora Rosa” in dialetto ha convinto Venditti a chiamarla per aprire i suoi concerti. Black Lives Matter? «Anche in Italia c’è un “razzismo sistemico”»

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Nel 2017 ha pubblicato in rete una cover di Sora Rosa di Antonello Venditti talmente emozionante che lo stesso Venditti l’ha chiamata per chiederle di aprire i suoi concerti. Poi, l’altro giro di boa è arrivato quest’anno, quando ha lanciato su TikTok la sua #Africachallenge, che è diventata virale anticipando il suo ultimo singolo, Non so se ci sarai. Simona Barbui, in arte Symo, ha il cuore diviso in due: da una parte c’è il Corno d’Africa, da cui proviene la sua famiglia, e dall’altro la città in cui è nata e cresciuta, Roma. «I miei genitori si sono conosciuti a Torre Angela, una borgata di Roma, ma la storia della mia famiglia è legata al colonialismo. Mia madre è nata in Etiopia e mio padre in Eritrea, figli di genitori a loro volta etiopi ed eritrei che li hanno portati in Italia da bambini. Invece i miei bisnonni erano italiani».

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