Qualche giorno fa, diversi manifestanti hanno messo una ghigliottina davanti alla casa di Jeff Bezos e l’hanno circondata di cartelli che lo accusavano di trattare male i lavoratori. La ghigliottina è stata lo strumento più utilizzato per giustiziare le persone durante la Rivoluzione francese; inizialmente fu usata per decapitare gli aristocratici e il re, successivamente i rivoluzionari. Vittime della ghigliottina sono stati il re francese (Luigi XVI), la regina (Maria Antonietta), Georges Danton e Maximilien de Robespierre.
Jeff Bezos è l’uomo più ricco del mondo e ha visto la sua fortuna personale aumentare fino a 200 miliardi di dollari negli ultimi mesi mentre il prezzo delle azioni di Amazon è salito alle stelle. Purtroppo l’odio contro Bezos non è un caso isolato: le persone con grandi patrimoni personali sono l’unica minoranza che può essere severamente criticata in pubblico senza scatenare un’ondata di indignazione. Ovunque si guardi, i ricchi sono diventati il nemico.
Alla recente convention del Partito Democratico degli Stati Uniti si è parlato molto di ricchezza, ma nessuno ne ha parlato in termini positivi. Nessun democratico si è riferito ai ricchi come creatori di benessere e innovazioni. No, agli occhi dei membri del Partito Democratico americano, i ricchi hanno molti più soldi di quanto si meritino e devono essere loro sottratti attraverso tasse elevate.
Anche in Europa i milionari o i miliardari sono messi in cattiva luce. In tutta la Germania, il partito di sinistra Die Linke ha inserito nei propri manifesti lo slogan «Degli avidi padroni di casa faremo polpette». Vale la pena ricordare che, prima di poter trasformare gli «avidi padroni di casa» in carne macinata, devi ucciderli. In una delle conferenze programmatiche del partito, i suoi leader si sono divertiti a filosofare apertamente sul fatto che fosse meglio sparare ai membri più ricchi della società tedesca o metterli nei campi di lavoro forzato.
Durante le manifestazioni del 1° maggio 2018 a Berlino, i manifestanti hanno mostrato cartelli con slogan pieni di odio come «Uccidi il tuo padrone di casa». La manifestazione dell’anno successivo, tenutasi il 1° maggio 2019, è stata pubblicizzata in tutta la città con poster che mostravano una ghigliottina e la scritta «Contro la città dei ricchi».
Purtroppo questo odio per i ricchi non si è sempre fermato agli slogan e alle immagini offensive. In numerose occasioni, i manager di società immobiliari tedesche sono diventati l’obiettivo degli attivisti violenti di estrema sinistra. I crimini perpetrati da questi attivisti hanno spaziato dall’incendiare automobili alla violenza fisica contro imprenditori del settore immobiliare. Durante la crisi da Covid-19, l’odio è stato regolarmente indirizzato contro Bill Gates, che i complottisti accusano assurdamente di aver creato e scatenato il coronavirus per guadagnare miliardi da un vaccino.
Il problema non è solamente che la sinistra radicale e i cospirazionisti diffondano odio e commettano violenze contro i ricchi. Ma che tali affermazioni non siano tabù, che vengano cioè ampiamente accettate. Le stesse persone che mostrano grande sensibilità per ciò che percepiscono come critiche inaccettabili verso membri di minoranze non si indignano minimamente per gli attacchi verso i ricchi.
Sebbene le critiche a membri di minoranze suscitino sdegno, questo non avviene se in ballo ci sono persone dotate di cospicui patrimoni. Il mio libro “The Rich in Public Opinion” contiene un sondaggio realizzato da Ipsos Mori: più di 1.000 adulti sono stati intervistati in ognuno di questi Paesi: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania. Una delle domande del sondaggio era la seguente: «A volte si dice che ci sono alcuni gruppi di persone che devi stare attento a non criticare in pubblico. A quale di questi gruppi, se ce ne sono, pensi che si applichi tale affermazione?».
Negli Stati Uniti, il 63% degli intervistati ha affermato che ciò si applica alle persone omosessuali e il 62% ha menzionato i neri, ma solo il 19% ha detto lo stesso delle persone ricche. In Germania, per il 67% degli intervistati questo gruppo è rappresentato dai musulmani, per il 64% dagli immigrati, sempre per il 64% dagli ebrei e solo il 9% ha menzionato le persone ricche. In Francia, il 67% ha risposto con i musulmani, il 57% ha detto che questo gruppo è rappresentato dalle persone omosessuali e il 56% ha detto invece che si tratta degli ebrei, ma solo il 28% ha detto che sono i ricchi. In Gran Bretagna, il 59% ha menzionato i musulmani, il 55% i neri e solo il 27% ha detto che sono ricchi.
Proprio l’altro giorno, un giornalista mi ha chiesto se il mondo ha davvero bisogno dei miliardari. Ho risposto chiedendogli se il mondo ha bisogno di imprenditori di successo, perché, essenzialmente, queste due domande sono identiche. La maggior parte di questi “super ricchi” diventa tale perché inventa prodotti o servizi che vanno a vantaggio di milioni, se non miliardi, di persone. Se si dà un’occhiata all’elenco di Forbes delle persone più ricche del mondo si vedrà che per la maggior parte si tratta di imprenditori.
Anche coloro che non si sono “fatti da soli” hanno continuato e accresciuto in molti casi le attività ereditate dai genitori. Jeff Bezos ha costruito la sua fortuna perché ha avuto una grande idea (Amazon), Bill Gates si è arricchito con Microsoft ed Elon Musk ha avuto molte brillanti intuizioni, tra cui i viaggi spaziali privati e la costruzione di razzi che sono molto più economici di quelli costruiti dal settore pubblico.
Le vittime principali dell’odio e del pregiudizio contro i ricchi non sono i ricchi stessi, che, dopo tutto, vivono una vita agiata. No, quando a essere attaccato è quel gruppo di persone che crea nuovi beni e servizi e milioni di posti di lavoro mettendo in pratica idee innovative, il danno maggiore viene fatto alla società nel suo insieme.