Un mese di ritardoTutte le misure della Manovra anti-Covid da 38 miliardi di euro

Il testo approvato dal Consiglio dei ministri sembra nascere già vecchio rispetto alle esigenze economiche del Paese alle prese con la seconda ondata e prova a mettere più di una toppa in diversi campi, anche con interventi microsettoriali. Dal maxipiano di assunzioni pubbliche ai 10 milioni per l’Associazione nazionale politiche attive del lavoro

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

La legge di bilancio da 38 miliardi (di cui 24 in deficit) è stata finalmente approvata dal Consiglio dei ministri, dopo il secondo esame chiesto dal presidente della Repubblica. Una manovra segnata dal Covid, arrivata con un mese di ritardo. Che nell’ultima versione conta 236 pagine e 228 articoli divisi in 20 capitoli, raggruppati in due parti distinte, seguite dalle regole sui fondi e dagli stati di previsione dei ministeri.

Ma già si sa che si tratta “solo” di un tassello nel quadro degli interventi economici a cui sta lavorando il governo. L’esecutivo prevede tra venerdì e l’inizio della prossima settimana una ulteriore riunione per approvare un altro scostamento di bilancio, probabilmente da 20 miliardi, che dovrebbe essere votato dal Parlamento il 25 novembre. Fondi aggiuntivi necessari al terzo dei decreti ristori per rispondere alle perdite dovute alle chiusure della seconda ondata del virus.

E se già si sa che i fondi non basteranno, il testo ha ricevuto già pure la bocciatura dei sindacati. Convocati solo quando il testo della legge di bilancio era stato approvato dal governo. La Cgil la definisce una «mezza manovra», mentre le categorie della pubblica amministrazione sono pronte allo sciopero.

Il testo, che sembra nascere già vecchio rispetto alle esigenze economiche del Paese alle prese con la seconda ondata, prova a mettere più di una toppa in diversi campi, anche con interventi microsettoriali, dalle imprese all’occupazione, dalla sanità all’amministrazione pubblica, dal turismo alla cultura.

Lavoro e pensioni
Per il lavoro ci sono quasi 12 miliardi. La cassa integrazione viene rifinanziata per 5,3 miliardi. La Cig Covid durerà fino a giugno, quella ordinaria fino a marzo. Come preannunciato, il blocco dei licenziamenti dura fino al 31 marzo. E anche lo stop alle causali sui contratti termine previste dal decreto dignità viene esteso fino a fine marzo: i contratti potranno essere rinnovati per un periodo massimo di un anno e per una sola volta. Confermato l’incentivo per i datori di lavoro privati, a eccezione del settore agricolo, che non richiedono trattamenti di cig Covid.

Previsti incentivi per le assunzioni: decontribuzione al 100 per cento pre tre anni per chi assume giovani sotto i 36 anni e sgravi al 100 per cento per le assunzioni delle donne (per un massimo di 6mila euro all’anno). Al Mezzogiorno, invece, vengono destinati 5,7 miliardi per la decontribuzione al 30% per tutti i lavoratori, senza limiti d’età.

Fra le novità, va segnalata anche l’applicazione del contratto di espansione alle imprese medio-grandi, riducendo il limite dimensionale da mille a 500 dipendenti. In modo da consentire anche alle realtà più piccole la possibilità di introdurre uno scivolo da cinque anni ai dipendenti per favore il ricambio generazionale dell’organico.

Alle politiche attive del lavoro viene destinato un fondo da 500 milioni con l’obiettivo di favorire la transizione occupazionale di chi è destinatario di ammortizzatori sociali. Mentre all’Anpal, Agenzia nazionale delle politiche attive, sono destinati 10 milioni di euro.

C’è anche una nuova mini riforma delle pensioni. Vengono prorogate Opzione Donna e l’Ape sociale, estesa anche ai disoccupati che non hanno beneficiato dell’indennità di disoccupazione per carenza del requisito assicurativo e contributivo.

Pubblico impiego
Un capitolo ricco è quello dedicato alla pubblica amministrazione. Vengono stanziati 400 milioni per il rinnovo contrattuale (già giudicati troppo pochi dai sindacati, che annunciano lo sciopero). Ma c’è anche un fondo che mette a disposizione 3,63 miliardi dal 2021 al 2033 per le assunzioni pubbliche in deroga alle regole sul turn over e i limiti di spesa.

Una prima tranche di nuove assunzioni viene già illustrata nel testo della manovra: 3.280 ingressi nella giustizia, 140 al ministero delle Politiche agricole, 142 a quello della Salute, 250 all’Interno, 550 alle Ragionerie territoriali dello Stato e così via. Per un totale di circa 14mila assunzioni: 10mila a tempo indeterminato e 4mila a termine. Inoltre le amministrazioni pubbliche del Sud nei prossimi tre anni potranno assumere 2.800 persone (con 126 milioni di spesa annua) per una migliore gestione dei fondi europei.

Imprese
Al mondo imprenditoriale vengono destinati 14 miliardi. Il piano Transizione 4.0 sarà prorogato e finanziato con 23,8 miliardi provenienti dal piano europeo Next Generation Eu. Ci sono poi 300 milioni per la moratoria sui mutui e altri 300 per l’accesso alla liquidità. Più 4 miliardi per i ristori delle imprese bloccate dai lockdown.

Nel testo si ritrovano poi vari fondi per gli acquisti tecnologici e green. Oltre che il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo.

Famiglie, bonus e sussidi
Il taglio del cuneo fiscale partito a luglio viene rifinanziato per il 2021 con 3 miliardi. Si tratta dei famosi 100 euro in più in busta paga per i redditi tra 28 e 40mila euro, in attesa della più volte annunciata riforma fiscale (che non arriverà comunque prima del 2022).

Mentre parte già da luglio, con uno stanziamento di 3 miliardi, la riforma che introduce l’assegno unico universale (al posto delle detrazioni e gli assegni familiari).

Il reddito di cittadinanza vede incrementare la dote annua fino al 2029, per un totale di 4 miliardi. Mentre viene introdotto pure un fondo da 40 milioni destinato alla distribuzione di derrate alimentari per i più indigenti.

Confermato l’assegno di natalità, mentre il congedo di paternità viene prorogato di sette giorni. I bonus per le ristrutturazioni, acquisto di mobili ed elettrodomestici sono prorogati per tutto il prossimo anno. Salta invece l’aumento della tassazione per le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato. Plastic e sugar tax slittano a luglio 2021. Resiste fino a giugno 2021 anche il bonus vacanze.

Scuola e università
Viene ampliata la no tax area per gli studenti che hanno un Isee fino a 20mila euro. Per l’edilizia scolastica e universitaria ci sono 3,85 miliardi.

La manovra prevede l’assunzione di 25mila insegnanti di sostegno in due anni. E 300 milioni per il fondo investimenti nella ricerca.

Sanità e vaccini
Nel prossimo biennio sono previsti stanziamenti per 4 miliardi alla sanità. Al Fondo sanitario nazionale viene aggiunto 1 miliardo, mentre 400 milioni sono destinati all’acquisto dei vaccini anti-Covid e 70 milioni per i test rapidi antigenici.

Prevista pure l’assunzione di personale sanitario. Con 850 milioni destinati alle indennità di medici e infermieri.

Fisco
Il testo conferma la creazione di un Fondo per la riforma fiscale da 2,5 miliardi. Sul fronte della semplificazione, viene abolito l’esterometro (l’invio dei dati relativi alle operazioni con l’estero) dal 2022, sostituito da un sistema di interscambio. Confermata la lotteria degli scontrini per i pagamenti con carte di credito e bancomat.

Recovery Plan
Nel testo della manovra si fa riferimento anche alle modalità di gestione dei 209 miliardi in arrivo dal programma Next Generation Eu. Dal 1 gennaio 2021 verrà costruita «presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato» del ministero dell’Economia «un’apposita unità di missione con il compito di coordinamento, raccordo e sostegno delle strutture del medesimo dipartimento a vario titolo coinvolte nel processo di attuazione del Pnrr», il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

La stessa norma prevede la creazione di «un posto di funzione di livello dirigenziale generale di consulenza, studio e ricerca, di durata triennale rinnovabile una sola volta». Questa struttura presiederà e coordinerà l’erogazione dei fondi che arriveranno da Bruxelles «su due appositi conti correnti infruttiferi aperti presso la Tesoreria centrale dello Stato», uno dedicato ai contributi a fondo perduto e l’altro ai prestiti Ue.

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