Prevenire è meglio che curareIl piano della Commissione per costruire l’Unione europea della salute

Bruxelles vuole migliorare la preparazione e la risposta alle crisi sanitarie ed evitare tutti gli errori di mancato coordinamento fatti dai 27 Stati membri nella prima e seconda ondata di contagi da coronavirus. Per farlo intende rafforzare il ruolo del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dell’Agenzia europea per i medicinali

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La Commissione europea ha mosso i primi passi verso la costituzione dell’Unione europea della salute presentando una serie di proposte per rafforzare il ruolo del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dell’Agenzia europea per i medicinali. Bruxelles vuole migliorare la preparazione e la risposta alle crisi sanitarie ed evitare tutti gli errori di mancato coordinamento fatti dai 27 Stati membri nella prima e seconda ondata di contagi da coronavirus.

Sono tre i problemi da risolvere: rafforzare la preparazione e la sorveglianza, migliorare la comunicazione dei dati e il coordinamento della comunicazione. Per questo la Commissione si è impegnata a creare un sistema di sorveglianza integrato europeo e a elaborare un piano dettagliato con alcune raccomandazioni per gli Stati membri.

I 27 governi nazionali dovranno potenziare la comunicazione degli indicatori dei sistemi sanitari. Tradotto: la disponibilità di posti letto negli ospedali, la disponibilità di posti per cure specializzate e terapia intensiva, la quantità di personale medico qualificato. Con queste informazioni in tempo reale a disposizione la Commissione potrà coordinare meglio lo sviluppo, lo stoccaggio e l’approvvigionamento dei prodotti e dei medicinali necessari per affrontare l’emergenza sanitaria.

L’obiettivo è evitare situazioni spiacevoli come il blocco della vendita di mascherine e dispositivi sanitari attuata da Francia e Germania nei confronti dell’Italia durante la prima ondata di contagi da coronavirus. Una situazione che venne sbloccata dal commissario europeo al mercato interno, il francese Thierry Breton. «La pandemia di coronavirus ha evidenziato la necessità di un maggiore coordinamento nell’Ue, di sistemi sanitari più resilienti e di una migliore preparazione per le crisi future. Stiamo cambiando il modo in cui affrontiamo le minacce per la salute a carattere transfrontaliero» ha spiegato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Alcune settimane fa la Commissione ha chiesto che gli Stati condividano le loro informazioni sanitarie sul numero di posti letto a disposizione e il numero di contagiati con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per capire dove intervenire.

Per evitare che si reiteri questo problema la Commissione vuole rafforzare il mandato dell’ECDC con maggiore sorveglianza epidemiologica mediante sistemi integrati che consentono una sorveglianza in tempo reale; preparazione e pianificazione della risposta, comunicazione di informazioni e controlli; elaborazione di raccomandazioni non vincolanti e opzioni per la gestione del rischio; capacità di mobilitare e inviare una task force sanitaria dell’Ue per coadiuvare la risposta locale negli Stati membri; istituzione di una rete di laboratori di riferimento dell’Ue e di una rete per le sostanze di origine umana.

Anche il mandato dell’Agenzia europea per i medicinali sarà rafforzato in modo da agevolare monitoraggio e mitigazione del rischio di carenze di medicinali e dispositivi medici essenziali; consulenza scientifica sui medicinali potenzialmente in grado di curare, prevenire o diagnosticare le malattie all’origine delle crisi; coordinamento degli studi per monitorare l’efficacia e la sicurezza dei vaccini; coordinamento delle sperimentazioni cliniche.

«Le agenzie dell’UE devono essere dotate di mandati ancora più forti per proteggere meglio i cittadini dell’Ue. Un maggiore coordinamento a livello dell’Ue, con strumenti più efficienti, è l’unica strada percorribile nella lotta contro la pandemia di COVID-19 e le emergenze sanitarie future» ha spiegatto il greco Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione con delega alla promozione dello stile di vita europeo.

Dello stesso parere anche Stella Kyriakides, commissaria per la salute e la sicurezza alimentare, che ha dichiarato: «L’Unione europea della salute si fonda sulla preparazione e sull’affrontare insieme, come un’Unione, le minacce comuni per la salute. È necessario agire in questo modo per soddisfare le aspettative dei cittadini».

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