Nur Al Habash si occupa di musica dal tempo delle webzine universitarie. «È da sempre l’aria che respiro tutti i giorni». Ora, a 34 anni, è responsabile di Italia Music Export, l’ufficio di promozione degli artisti italiani nel mondo che mancava per dare nuova linfa alla nostra musica e svincolarla da un’immagine per certi versi (e in alcuni Paesi) ancora legata all’italiano vero di Toto Cutugno. Chiacchierando con lei abbiamo scoperto che, in realtà, questa nuova fase è già iniziata da qualche tempo e a breve ne sentiremo parlare sempre di più. Perciò inauguriamo il festival delle idee, partendo proprio da Nur Al Habash che ha multiple radici e multiple idee sul futuro della musica.
Nata a Roma da padre palestinese e madre italiana, il suo è un background straniero in una realtà famigliare ben radicata in Italia. «Mio padre è arrivato dalla Palestina a 18 anni per frequentare Medicina a Roma e, pur avendo caratteristiche palestinesi marcate, è più italiano degli italiani. Mia madre stava imparando l’arabo e lui le dava ripetizioni. Si sono conosciuti così». In casa, però, i genitori hanno sempre parlato in italiano anche se poi lei ha studiato arabo all’università, passando anche periodi di lavoro in Giordania e Tunisia.
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