Gli effetti del climate changeIl dramma del Texas alle prese con la tempesta polare

Il vento artico che ha investito gli Stati Uniti ha portato il blackout nello Stato cuore energetico del Paese. Dalla luce al riscaldamento interrotti passando all’acqua potabile da bollire fino al rallentamento della campagna vaccinale

LaPresse

Dalla Louisiana al Kentucky, una tempesta gelata si è abbattuta nei giorni scorsi sugli Stati Uniti, mietendo vittime e costringendo milioni di cittadini, privati dell’elettricità (e non solo), a convivere con il freddo. La situazione più grave rimane quella del Texas.

A causa delle temperature gelide, buona parte dei cittadini del Paese repubblicano ha acceso il riscaldamento domestico nelle stesse ore incentivando una improvvisa ed enorme domanda di elettricità che ha creato uno squilibrio rispetto alla capacità erogabile. Questo ha spinto la Ercot, società che sovraintende il 90% della rete elettrica dello Stato, a interrompere temporaneamente e a rotazione l’erogazione di elettricità per scongiurare il rischio di lunghi blackout circoscritti.

Secondo la piattaforma PowerOutage.us, che registra e aggrega i dati sulle interruzioni di corrente dai servizi pubblici, giovedì quasi mezzo milione di cittadini sono rimasti senza corrente elettrica. Ma dall’inizio della tempesta gelata sono 4,5 milioni i cittadini rimasti al buio.

Il gelo ha condizionato anche le centrali elettriche a gas naturale e causato ritardi nelle forniture, incrementando le interruzioni di elettricità. Un bel problema per lo Stato americano, centro energetico degli Stati Uniti e terzo produttore mondiale di Gnl dopo Australia e Qatar, che ha spinto il governatore Greg Abbott a riservare ogni fornitura di combustibile al consumo locale vietando, così, l’esportazione di gas fuori dai confini del Paese.

Il ghiaccio ha compromesso l’intera catena di rifornimenti energetici in Texas fino ai terminal marittimi da cui partono le metaniere e alle petroliere. Gran parte delle operazioni estrattive rimangono paralizzate: giovedì 18 la produzione di petrolio degli Usa risultava ridotta del 40%, l’equivalente di 4 milioni di barili al giorno.

La tempesta ha originato anche una crisi idrica, con tubi scoppiati, disagi alle infrastrutture e congelamenti dei pozzi. Da Austin a Houston, in molte contee è stato raccomandato di bollire l’acqua prima di usarla dal momento che diversi impianti di trattamento e purificazione stanno funzionando solo grazie ad alimentatori energetici di riserva.

Il presidente Joe Biden ha twittato annunciando di aver «dichiarato lo stato di emergenza» nel Paese autorizzando la Fema, l’agenzia federale che gestisce le emergenze, a distribuire «generatori e forniture».

Molte critiche hanno raggiunto il senatore repubblicano del Texas Ted Cruz, che ha cercato rifugio insieme alla famiglia a Cancun, accusato di aver lasciato i suoi concittadini nell’emergenza della tempesta artica.

Tra le tragiche conseguenza che la tempesta invernale ha portato con sè c’è anche il rallentamento della campagna vaccinale dello Stato. Secondo il Texas Department of State Health Services (DSHS) tra domenica e giovedì scorsi circa 36000 texani hanno ricevuto dosi anche se la maggior parte è stata somministrata il giorno di San Valentino, prima che la tempesta invernale si intensificasse. Come ha dichiarato al Texas Tribune un portavoce del DSHS, la tempesta invernale ha ostacolato le consegne di vaccinazioni dopo che i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie avevano annunciato venerdì che avrebbero ritardato le spedizioni, un problema per circa 750.000 dosi assegnate al Texas per la settimana.

Secondo Ncbnews venerdì mattina la cifra di texani senza elettricità è diminuita a 200mila unità ma rimane tuttora alto il numero di cittadini che deve bollire l’acqua prima di abbeverarsi: «residenti in cerca di generi alimentari o acqua in bottiglia – riporta la testata – hanno affermato di essere arrivati nei negozi con scaffali spogli e lunghe file». Il Texas non può dirsi ancora risvegliato dall’incubo portato dalla tempesta invernale.

«Non sarà un caso isolato. Il cambiamento climatico sta purtroppo già avendo un effetto drammatico oggi», ha sottolineato giovedì Richard Glick, nuovo presidente della Federal Energy Regulatory Commission. «Le sfide che il climate change pone diventeranno sempre più nette e immediate con eventi meteorologici più intensi e frequenti. Il Texas deve prepararsi a gelate più frequenti e intense così come New York a ondate di caldo estivo più frequenti e intense».

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