Ingegneri, esperti di gestione e rendicontazione, progettisti, giuristi, analisti dei dati. Entro luglio, nella pubblica amministrazione del Sud Italia saranno assunti a tempo determinato (per tre anni) 2.743 professionisti specializzati, attraverso la nuova formula del concorso veloce digitale in presenza che farà da test per le assunzioni dei dipendenti pubblici previste con i soldi del Recovery Plan.
La road map l’hanno presentata in tandem il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta e la ministra per il Sud Mara Carfagna. Ma il progetto è ereditato dal precedente governo Conte 2, che nella legge di bilancio aveva stanziato 126 milioni di fondi strutturali per i nuovi ingressi nelle Regioni, province, comuni e città metropolitane del Mezzogiorno.
La selezione, suddivisa per cinque profili che dovranno occuparsi di infrastrutture, progettazione e investimenti, si svolgerà in sedi decentrate per limitare gli spostamenti dei candidati tra le regioni. E sarà in due fasi: una valutazione dei titoli (che selezionerà i primi 8.400 candidati) e un prova scritta con 40 quesiti a risposta multipla da fare in un’ora su un pc o tablet.
«Il problema al Sud è che non si ha personale adeguato e così si forma una sorta di dipendenza dalle consulenze, con le quali non si è in grado di dialogare proprio per mancanza di competenze», ha detto Brunetta. «Questo è un primo test per le assunzioni di high skill previste per il Recovery Plan: se funziona, vorremmo fare poi la stessa operazione in grande, moltiplicata per dieci-cento volte, con concorsi seri e semplici in presenza, ma online, senza carta e penna».
La ripartizione delle assunzioni per regioni è stata fatta dalla Agenzia per la coesione territoriale in base ai fabbisogni, approvata dalla Conferenza Stato Regioni. In Campania andranno la maggior parte dei nuovi ingressi (642), seguita da Sicilia (497), Puglia (481) e Calabria (365). E le assunzioni saranno concentrate soprattutto nei comuni capoluogo.
«Mi piace chiamarlo “Bando competenze”», ha detto la ministra Carfagna, «perché segna un salto di qualità nella programmazione: le figure professionali saranno individuate non per mancanza di personale ma per rispondere a esigenze ben precise». I cinque profili saranno impiegati nella gestione degli appalti, nella rendicontazione, progettazione e programmazione dei fondi, in cui il Sud è molto carente.
Il bando sarà pubblicato in concomitanza con un dpcm previsto entro il 2 aprile. Da lì partirà il conto alla rovescia dei «cento giorni» indicati dai due ministri di Forza Italia per portare a termine la selezione e arrivare alla lista dei vincitori. Ogni step è stato indicato in un calendario con lo stato di avanzamento previsto per ogni settimana. «Se il sistema funzionerà lo applicheremo non solo per il Recovery, ma anche come formula di reclutamento ordinario per tutta la pubblica amministrazione», ha ribadito Brunetta.
Un primo esperimento, mentre si sta chiudendo intanto il Piano nazionale di ripresa e resilienza con il nuovo sistema di regole per le assunzioni degli statali. E intanto già nel prossimo dpcm, quello che detterà le nuove restrizioni anti-Covid dopo la pausa di Pasqua, sarà contenuta la norma per sbloccare i concorsi pubblici già banditi ma sospesi a causa del Covid. Solo per le amministrazioni centrali, si parla di 125mila assunzioni bloccate.
Oggi Brunetta incontrerà a Palazzo Chigi i tecnici del Comitato tecnico scientifico che dovranno stilare le linee guida per svolgere i concorsi in sicurezza. Saranno individuati spazi ampi, come le fiere, e i test saranno effettuati su piattaforme digitali nell’arco di un’ora, in modo da ridurre al minimo la presenza nei luoghi chiusi. Brunetta ha già avuto un confronto con i sindaci di Roma e Firenze per individuare i luoghi adatti per lo svolgimento delle prove.
E già si sta lavorando pure a un successivo decreto, che arriverà nelle prossime settimane, per l’immissione – in vista del Recovery Plan – «di 300 alti profili nei ministeri che in questi anni si sono depauperati», ha annunciato Brunetta. Tre le idee del ministro per portare nuove competenze specialistiche nella pubblica amministrazione: assumere chi ha svolto dottorati nelle università ed è rimasto tagliato fuori dal mondo della ricerca, ma anche richiamare in patria i tanti cervelli italiani altamente qualificati che lavorano nelle organizzazioni internazionali. «Sono stato un tagliatore di teste», ha detto. «Ora il momento è propizio per creare una pubblica amministrazione di qualità».