Lavorare da casa. Quella che per anni è stata una scelta di pochi, diventa adesso una necessità di molti, una soluzione che garantisce sicurezza (non prendiamo mezzi pubblici, non rischiamo contatti in ufficio), ma che genera reazioni contrarie, tra chi si trova benissimo tra le quattro mura domestiche e chi si sente prigioniero. Ecco quindi che le esigenze degli italiani incontrano l’offerta di uno dei settori che più stanno soffrendo per le limitazioni dettate dal Coronavirus: quello alberghiero. Come? L’idea è semplice e insieme illuminante. Lavorare in vacanza.
Grandi strutture e piccoli hotel a conduzione familiare si sono attrezzati per far avere agli smart workers tutto il necessario per lavorare a distanza, non a casa ma “altrove”: sul mare o in una vigna, in una città d’arte o in un bosco. È una soluzione nata in estate, pensata anche e soprattutto per chi, pur continuando a lavorare, voleva assicurare un po’ di vacanza ai figli, e che ora trova nuove connotazioni e nuovi destinatari.
«Siamo stati tra i primi a proporre la workation» spiega Angelo La Riccia, direttore commerciale e marketing di VOI Hotels , che continua: «Abbiamo sviluppato un concetto che prima si associava alle grandi città, dove si andava per lavoro, declinandolo in chiave estiva sui nostri resort. A partire da giugno abbiamo proposto un pacchetto “smart week”, che allo stesso prezzo garantiva dei servizi in più, dalla possibilità di stampare documenti a quella di ritirare pacchi fino al wifi potenziato.
È un’idea che non è nata da una richiesta dei clienti, ma da parte nostra, perché anche noi lavoravamo da casa. E il primo cliente è stato proprio Alpitour, la nostra “casa madre”, che in una logica di welfare ha proposto dei pacchetti di workation ai suoi collaboratori». Uno spunto che porta a guardare ancora più lontano: quest’anno all’apertura, dopo la metà di maggio, oltre all’Arenella da cui tutto è partito lo scorso anno, «abbiamo inserito altri resort, estendendo alle aziende la possibilità di fare workshop o incentive, e offrendo di conseguenza un’accoglienza strutturata per i gruppi».
In sicurezza, ma altrove
Le ragioni della salute, quelle dell’economia e la voglia di evasione sembrano per una volta confluire verso un unico punto. Che si fa forte delle tante bellezze italiane. Spesso non c’è nemmeno bisogno di allontanarsi troppo per cambiare aria. Un esempio: a pochi chilometri da Milano, in Franciacorta, si può lavorare tra le vigne, immersi in uno tra i paesaggi più suggestivi della Lombardia. All’Agriturismo Corte Lantieri di Capriolo si può scegliere se lavorare in una delle ampie camere, alcune delle quali dotate di salottino, o in una delle eleganti sale comuni o ancora, se il tempo lo permette, all’aperto, in terrazza o in giardino; e al termine della giornata si potrà cenare nel ristorante interno, con i piatti tipici del territorio.
Viceversa, c’è chi vuole spostarsi in una città, a patto che sia una città d’arte. «La possibilità di lavorare in luoghi “di vacanza” acquista un valore aggiunto con i monumenti più iconici di Firenze e Roma a portata di sguardo». Così spiegano da Lungarno Collection, consapevoli che «oggi più che mai è essenziale osservare e ascoltare: sono tanti i limiti da rispettare, tante le nuove esigenze dei nostri ospiti e la sicurezza è certamente al primo posto. E tante sono anche le opportunità che si possono aprire: lo smart working è una condizione, ma può diventare un’occasione se sfruttata al meglio.
In termini di qualità della vita immaginate cosa possa voler dire svegliarsi e come prima cosa avere la possibilità di ammirare Ponte Vecchio o Trinità dei Monti dalla propria finestra o terrazza… E poi una bella colazione servita in camera: lavorare a queste condizioni è un sogno!». L’attenzione al cliente continua, pensando a come evitare di spostarsi in treno o con i mezzi pubblici: «Con il pacchetto “Tutte le strade portano a…”, potete in tutta sicurezza arrivare con la vostra macchina nel cuore di Roma e Firenze: la vostra auto dormirà gratuitamente in uno dei parcheggi custoditi in prossimità dei nostri alberghi».
Il mare
Stufi di vedere sempre lo stesso muro fuori dalla finestra, fantasticate di guardare il mare. Lavorare fronte spiaggia è possibile negli hotel del gruppo Batani. Il leggendario Grand Hotel di Rimini, come gli altri hotel del gruppo, dal Grand Hotel di Cesenatico all’Aurelia di Milano Marittima, offrono una long stay solution per trasferire il proprio ufficio pieds dans l’eau. Lavorare bene, in sicurezza, con la certezza di trovare anche serenità e relax: gli hotel del gruppo offrono servizi a cinque stelle insieme alla sicurezza garantita dal protocollo firmato BSH “Safe is better”, oltre alla buona tavola, a un’ospitalità famosa in tutto il mondo e all’attenzione per i dettagli.
Se si sceglie in Grand Hotel di Rimini, con la sua posizione strategica tra Nord e Sud Italia, ci si troverà a lavorare immersi non solo nel profumo di mare, ma anche nel fascino di una struttura che non cessa di stupire. La proposta comprende, a tariffe agevolate e convenzionate per soggiorni business long stay, una comoda scrivania in camera per lavorare come nel proprio ufficio, Wi-Fi ad alta velocità in tutte le camere e negli spazi comuni, e tutte le coccole di lusso firmate Batani, dall’ingresso giornaliero al centro benessere “La Dolce Vita spa” per un trattamento rigenerante dopo una lunga giornata di lavoro, al room service per la pausa caffè quotidiana. E, dopo il lavoro, i percorsi dedicati sulla bleisure map porteranno alla scoperta delle bellezze di Rimini, con i suoi resti romani e il suo delizioso centro.
E la campagna
Anche la campagna offre infinite possibilità, tante quanti sono i paesaggi italiani. Un esempio su tutti, i vigneti del Friuli, dove il Castello di Spessa offre la possibilità di alloggiare in due strutture, l’Appartamento del Conte Santarosa nel castello e il Casale in collina. Grandi spazi, un ambiente elegante e romantico, la pace della campagna, buon cibo e buon vino sono il sottofondo ideale per lavorare senza stress.
Incastonato in un paesaggio da fiaba, il Castello di Postignano, affiliato a Condé Nast Johansens, propone pacchetti smart sorking che consentono di godere l’incanto della campagna umbra senza rinunciare alla tecnologia necessaria per il lavoro, garantendo la possibilità di lavorare connessi in un magnifico borgo medievale, in una suite perfettamente arredata, con salottino privato e con linea telefonica dedicata.
Quando l’esperienza personale fa la differenza
Lavorare nel verde delle colline umbre è quello che offre anche il resort Roccafiore con i suoi pacchetti dedicati alla workation. «L’idea è nata alla fine dell’estate, quando iniziavano a esserci le prime preoccupazioni dopo le ferie». Racconta Luca Baccarelli: «Abbiamo voluto inventare una formula che si traducesse in un’opportunità nei periodi più duri che sarebbero arrivati. La location del resort offre diverse possibilità in vari ambienti, all’aperto e al chiuso: lo abbiamo sperimentato collaborando con una scuola di inglese che tiene da noi corsi per top manager. Un’esperienza che ci ha spinto a potenziare determinati servizi. Sfruttiamo le diverse possibilità che si aprono in un luogo che consente di vivere immersi nella natura, assicurando servizi come internet veloce. Lontano dal caos e dallo smog è possibile vivere la settimana di lavoro come un momento detox. Perfetto per lo smartworking è il nostro wine chalet, “casetta” isolata e tranquilla ma vicinissima al corpo centrale: io stesso ci ho trascorso i mesi del lockdown, fuori dalla città, al sicuro, in pace. Così ho riportato la mia esperienza ai tempi attuali e abbiamo lanciato offerte per fare smart working in vigna. Ad accogliere la nostra proposta sono stati soprattutto single freelance, ma anche coppie, magari composte da due smart workers».
L’esperienza è anche alla base dell’offerta della Ferriera, a Castel Focognano in Casentino. Qui Susanna Ponzin è arrivata nel 2009: il torrente che azionava i macchinari dell’antica officina del fabbro avrebbe alimentato «una piccola centrale idroelettrica la cui costruzione riguardava il business della nostra società. Ma qui ad assumere significato è stato il posto.
Mi sono innamorata di questa casa del Seicento immersa in 9 ettari di bosco, con il torrentello che un tempo faceva muovere il maglio ora restaurato e rimesso in funzione. E ho voluto condividere la bellezza di questo posto. Ristrutturata, la casa è diventata un b&b: è la soluzione ideale per un ritiro operativo. Io quando sono qui lavoro meravigliosamente, divento più produttiva. Sei posti letto con tre bagni: una soluzione per una famiglia, per un gruppo di amici o di colleghi che vogliono lavorare insieme in totale sicurezza».
E sicurezza è sempre la parola chiave, insieme ai servizi offerti. Per lo smart worker si tratta solo di trovare il luogo ideale per lavorare al meglio.