È di nuovo 8 marzo, Giornata internazionale della donna. In tutto il mondo si celebra l’universo femminile con fiori, dolci e maggiore attenzione ai problemi come le differenze di genere e la violenza che sfocia nel femminicidio. Per molte non è una giornata da festeggiare. Per altre è solo un giorno in cui dedicarsi un pensiero carino, dolce e in cui prendere coscienza delle storie che le donne continuano a scrivere attraverso la propria vita in tutto il mondo. E alla fine potremmo scoprire che festeggiare noi stesse è solo la punta dell’iceberg per appropriarci della nostra felicità.
Come ti rendo famose le Fettuccine all’Alfredo
Per questa festa della donna regalatevi il libro “Storia della pasta in dieci piatti” (Il Saggiatore). Luca Cesari svela alcuni dei retroscena più gustosi della storia gastronomica d’Italia, mettendo in luce un fatto molto importante: gli stereotipi da purezza della razza quando si parla di Carbonara o Amatriciana sono inutili. Basti pensare alle Fettuccine all’Alfredo, il nostro piatto tipico meno tipico di sempre. Nel raccontarne le origini, Cesari svela anche che fu una donna a portare questa ricetta al successo: Mary Pickford, una delle attrici più famose e pagate del cinema muto. Considerata la fidanzatina d’America, insieme al marito Douglas Fairbanks fece una pubblicità enorme al piatto di Alfredo di Lelio. Da divorare in una serata autocelebrativa.
L’aperitivo
Non festeggeremo con gli spogliarellisti che ballano sui tavoli (per fortuna), ma nessuno ha vietato l’aperitivo. Se si vuole creare un’atmosfera domestica, si può usare il Lillet, una miscela di vini francesi, cortecce di chiana e bucce di arancia dolce e amara, liquori di frutta, perfetti per creare cocktail Low Abv. Una certezza in Francia, ora si può bere anche in Italia.
Freschi di vittoria ai Barawards, che hanno assegnato a I Fiammiferi il Premio Innovazione dell’anno, i tipi di Patatas Nana hanno pensato a un’altra piccola rivoluzione: dalla ricetta del bartender Oscar Quagliarini e dal Vino “Di Gino” Rosso di Fattoria San Lorenzo, nasce Sangria Nana. Si può ordinare anche online.
Cuoche combattenti
Quando la solidarietà al femminile sa di buono, di riscatto e di speranza: è la storia di Nicoletta Cosentino e delle sue Cuoche Combattenti, un progetto di imprenditoria sociale nato a Palermo che ha come obiettivo l’emancipazione economica delle donne vittime di violenza di genere. Confetture, conserve e prodotti da forno sono diventate occasioni di incontro tra donne vittime di violenza. Il progetto è piaciuto anche a SumUp, che ha messo l’associazione al centro del suo #8marzodiSumUp. In questa giornata, ogni influencer ambasciatrice di SumUp coinvolta dovrà raccontare nelle stories Instagram la propria esperienza e parlare di avventure imprenditoriali, incoraggiando le proprie follower a fare lo stesso. Per ogni follower che racconterà la propria storia, SumUp donerà 5 euro a Cuoche Combattenti.
La donna del pane
Tra le donne che vogliamo celebrare in questo 8 marzo c’è Roberta Pezzella, che il 22 febbraio ha aperto Pezz De Pane, il suo forno a Frosinone. Dopo la scuola del Gambero Rosso, le esperienze con Adriano Baldassarre e Heinz Beck come stagista, le mattine rubate che trascorreva da Gabriele Bonci e gli insegnamenti di Franco Palermo, la giovane panificatrice nota nell’ambiente come “rana ribelle” ha scelto di tornare nella sua terra e votarsi anima e corpo al pane. È la creatrice del “Metodo Pezz”, che semplifica la gestione del lievito madre e il suo approccio alla panificazione. Tra le referenze in vendita il Filove, pane comune dedicato al suo grande amico Matteo Filone, segale in purezza (per Franco Palermo), pane al farro monococco (per Gabriele Bonci), pane di semi e integrale. Per gli amanti del dolce, le tentazioni non mancano.
Vino da donna? No, grazie
Siamo un po’ stanche del sessismo nel mondo del vino, delle bottiglie e delle etichette pensate per piacere alle donne. Questa bevanda non ha sesso ed è pensata per dare gioia, necessaria in un mondo in cui la vita di una donna può essere difficile. Allora non vogliamo consigliarvi una bottiglia, ma una wine bag, quella creata da Monte Zovo, azienda vinicola della famiglia Cottini a Caprino Veronese, realizzata con l’associazione Progetto Quid. Realizzata con eccedenze di produzione delle grandi aziende tessili italiane, questa borsa promuove l’economia circolare e limita lo spreco di pregiate materie prime. Si può acquistare sullo shop online di Monte Zovo. Metteteci pure il vino che più vi piace: loro consigliano il Phasianus Corvina Verona Rosato IGT.
Altrimenti potreste preferire quello di Caterina Sacchet, creatrice del Farnito Valcolomba 2015. È stata sua l’idea di trasformare un vino giovane da uve merlot, di pronta beva, in un prodotto più meditato, a cui associare un lungo affinamento. «Abbiamo pensato di dare vita a questo progetto partendo proprio dall’annata 2015, annata caratterizzata da vini di grande potenzialità per l’elevata concentrazione dei componenti nobili È un vino che sento particolarmente mio, l’ho cercato e studiato, e dopo qualche prova sono riuscita ad ottenere ciò che avevo in mente d’esprimere».

Donne e dolci

Se le mimose vi fanno starnutire, l’8 marzo è il giorno perfetto per assaggiare una buona torta mimosa. Andrea Sacchetti della pluripremiata Pasticceria Nuovo Mondo di Prato propone la famosa torta fatta con crema chantilly classica pan di Spagna e briciole dello stesso come decorazione. La particolarità di questo dessert sta nella morbidezza dell’impasto, creato grazie all’uso del burro nel pan di Spagna, poi inumidito con bagna all’arancio.
Ma se siete stufe di questo pan di Spagna giallo mimosa, il Gran Caffè Gambrinus di Napoli ha pensato a un’alternativa meno scontata: l’omaggio a una grande donna attraverso un dolce che è sfogliatella, babà e crostata di fragoline insieme. Si chiama Matilda ed è stato creato in one della scrittrice e giornalista napoletana Matilde Serao, la prima donna a dirigere un giornale (Il Mattino), nonché frequentatrice del locale storico. Matilda ha un cono di pasta sfoglia tipico della classica sfogliatella riccia napoletana, con all’interno un ripieno di babà, guarnito di crema chantilly e fragoline di bosco. Con una sola scelta è possibile assaporare tre creazioni della migliore pasticceria Made in Naples, ma solo se si è in città.
Donne e maternità
Rachel Cusk è l’autrice del libro “Il lavoro della tua vita”. L’autrice racconta quello che alcuni hanno chiamato un incubo a occhi aperti. Cosa succede a una donna – occidentale, emancipata, lavoratrice – quando diventa madre? Intanto scopre quanto le immagini di madri traboccanti di felicità e amore stridano con pianti, notti insonni che rubano spazio a cocktail party e convegni. Si tratta di un evento destabilizzante, perché tutto cambia: il corpo, la mente e la quotidianità. Forse per farcela ci vuole non l’esperienza di una suocera – con cui meglio essere solidali perché in fondo ci è passata anche lei – ma di una donna contemporanea che, come Cusk, ci è passata e oggi ha la forza di ricordare e raccontare con ironia. Tra letteratura e vita reale, questo libro lo dedichiamo a tutte le donne che hanno bisogno di riconciliarsi con la verità sulla maternità, anche se non hanno figli.
La Signora dei Trattori
Ci sono tante donne che fanno grande il mondo dell’impresa italiana. Tra queste ci incuriosisce la storia di Giulia Castoldi, soprannominata la Signora dei trattori Made in Italy. In attesa che parlare di donne e trattori non sembri strano, lei (classe 1984) è diventata la guida marketing dell’azienda di famiglia, lo storico Gruppo BCS, specializzato nella produzione di trattori Made in Italy che esporta in tutto il mondo. Sposata e innamorata dei suoi due cagnolini, Giulia Castoldi è la Responsabile Marketing del Gruppo BCS ma non solo: è anche Consigliere del Gruppo meccatronici e rappresentante della filiera automotive di Assolombarda, Consigliere del Consiglio Generale di Federunacoma e Componente del Consiglio Generale di Assolombarda. Dopo la laurea in scienze e tecniche psicologiche presso l’Università Cattolica e il master presso l’SDA Bocconi in imprenditorialità e strategia aziendale, Giulia ha lavorato nel marketing presso l’Emmi Holding Italia e dopo un anno di esperienza “fuori”, è tornata nell’impresa di famiglia, prima occupandosi solo del marketing del brand MOSA per passare recentemente alla direzione del marketing dell’intero gruppo. «La donna oggi non “deve” più dimostrare il proprio valore a qualcuno, ma “sceglie” di dimostrare soprattutto a se stessa quanto vale», ci dice. Dedicato a tutte quelle donne che sognano di guidare un trattore.
Contadine a distanza
Se l’agricoltura è una grande passione ma non si sa da dove cominciare, l’iniziativa Be a Farmer in Castelfalfi può essere un buon punto di partenza. Acquistando un pacchetto base, si può adottare un filare dei tre vitigni disponibili (Sangiovese, Vermentino o Merlot-Cabernet) o un oliveto, diventando coltivatori virtuali. Al momento della produzione, si riceveranno 20 bottiglie di vino o 15 litri di olio extravergine di oliva IGP biologico toscano, il titolo onorario di Farmer in Castelfalfi, l’attestato ufficiale di adozione e il cartello identificativo delle piante adottate. Inoltre, si potrà anche partecipare alla vendemmia, alla raccolta delle olive e ad esclusive degustazioni di coppia. Completano l’esperienza un tour della Tenuta, sconti nello shop online dell’Azienda Agricola Castelfalfi e la consegna di una scultura personalizzata dell’artista Andrea Roggi. Non sentite già il profumo della campagna?
La Guardiana del Parco
«Quando da piccola mi chiedevano cosa volessi fare da grande, rispondevo “lavorare con gli animali”. Sono fortunata, da undici anni faccio proprio quello!». Martha Hirber, origini altoatesine, è la animal keeper del Parco Faunistico di Spormaggiore. Il suo lavoro consiste nel prendersi cura degli animali, dalla loro alimentazione alla pulizia dell’ambiente in cui vivono. Quando sentono il suo passo, gli animali si avvicinano felici perché sanno che sta arrivando anche del cibo. Ha imparato a conoscere le idiosincrasie gastronomiche di tutti gli abitanti del suo Parco. Si prende cura di loro, ma soprattutto del loro benessere. Abbiamo bisogno di più Martha per un ambiente più buono.
Disegna un iceberg
Magari c’entra, oppure no. Ma a volte in occasioni come queste ci si sofferma solo sulla punta dell’iceberg: le mimose, gli spogliarellisti, lo sciamare pseudo-femminista. Ma la verità è che se si gratta sotto la superficie di palline profumate e torte al pan di Spagna, l’8 marzo è un’occasione per respirare e prendere del tempo per se stesse. Come ogni ricorrenza spolpata dal marketing, i detrattori sono tanti. Ma se ci sedessimo e, con un sorriso, cogliessimo l’idea anche solo immaginaria di festeggiare il nostro essere donne? Magari potrebbe essere una buona idea. Così come lo è giocare a disegnare un iceberg con questo software. La maggior parte di quelli che disegniamo in verticale non starebbe mai a galla. Per spiegarlo qualcuno ha creato un iceberg simulator da browser. Perdeteci cinque minuti e scoprite quanto sia farlocca l’idea che abbiamo di questo fenomeno naturale (così come di tante altre cose).
Today I channeled my energy into this very unofficial but passionate petition for scientists to start drawing icebergs in their stable orientations. I went to the trouble of painting a stable iceberg with my watercolors, so plz hear me out.
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— Megan Thompson-Munson (@GlacialMeg) February 19, 2021