Stop emissionsC’è un nuovo accordo europeo per raggiungere la neutralità climatica

Alla vigilia del vertice sul clima richiesto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’Unione hanno concordato l’obiettivo, provvisorio, di ridurre le emissioni responsabili dei gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai valori del 1990

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È stato accolto con favore dalla Commissione l’accordo provvisorio tra i colegislatori sulla nuova legge europea sul clima.

Si tratta di un piano che conferma da una parte l’impegno a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e dall’altra l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni nette climalteranti di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

I deputati del Parlamento europeo hanno raggiunto l’accordo informale con gli Stati membri il 20 aprile, due giorni prima del vertice sul clima organizzato dal presidente degli Stati Uniti Biden che, secondo quanto riportato sul Washington Post, si impegnerà a dimezzare le emissioni climalteranti del Paese entro il 2030.

L’accordo della legge europea sul clima, punta di diamante del Green Deal europeo, è una pietra miliare per la Commissione von der Leyen, che già rientrava tra gli impegni annunciati negli orientamenti politici della Presidente nel luglio 2019.

«Sono felice di questo accordo raggiunto su un elemento essenziale del Green Deal europeo – ha sottolineato la Presidente Ursula von der Leyen – Il nostro impegno politico di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 è ora anche un impegno giuridico. La legge sul clima pone l’Unione su un percorso verde per un’intera generazione, è l’impegno solenne preso con i nostri figli e nipoti».

Secondo il vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo Frans Timmermans, si tratta di una tappa storica: è il raggiungimento di un accordo ambizioso che iscrive l’obiettivo della neutralità climatica in una legislazione vincolante che sarà nostra guida nelle politiche per i prossimi 30 anni.

«La legge sul clima – ha spiegato Timmermans – darà forma alla ripresa verde dell’Unione e assicurerà una transizione verde socialmente equa. L’accordo di oggi rafforza la nostra posizione mondiale di preminenza nella lotta alla crisi climatica. Quando i leader mondiali si riuniranno in occasione della Giornata della Terra, l’Unione porterà questa buona notizia al tavolo dei negoziati, e auspichiamo che ispiri i nostri partner internazionali. Oggi è un giorno felice per i nostri cittadini e per il pianeta».

La nuova legge, che mira a rendere un obbligo vincolante la promessa dell’Unione di diventare climaticamente neutrale entro il 2050, dovrebbe così offrire a cittadini e imprese del Vecchio Continente la certezza giuridica e la prevedibilità di cui hanno bisogno per pianificare la transizione verso la neutralità climatica. Dopo il 2050, l’Europa mirerà a ottenere emissioni negative.

La legge riconosce che le emissioni climalteranti dovranno essere rimosse per compensare quelle prodotte dai settori in cui la decarbonizzazione è più impegnativa.

Per garantire riduzioni sufficienti entro il 2030, il contributo degli assorbimenti verso l’obiettivo climatico 2030 sarà limitato a 225 Mt CO2 equivalenti.

La Commissione ha confermato in una dichiarazione scritta che proporrà entro giugno 2021 la revisione del regolamento LULUCF sull’uso del suolo e la silvicoltura per il periodo 2021-2030. Si tratta dello strumento che regola le emissioni di gas serra e le rimozioni dall’uso del suolo, dai cambiamenti nell’uso del suolo e dalla silvicoltura, per aumentare i pozzi di assorbimento del carbonio dell’UE a livelli superiori a 300 milioni di tonnellate di CO2eq entro il 2030, il che corrisponderebbe a un obiettivo di riduzione del 2030 del 57%.

L’accordo prevede anche la definizione del processo dell’obiettivo climatico per il 2040, tenendo conto del bilancio indicativo per i gas a effetto serra sul periodo 2030-2050, che sarà pubblicato dalla Commissione e fisserà l’impegno sulle emissioni negative dopo il 2050. Verrà inoltre istituito un comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici che formulerà pareri scientifici indipendenti, monitorerà i progressi e valuterà se la politica adottata è coerente agli obiettivi prefissati, come suggerito dal Parlamento.

Il comitato consultivo sarà composto da 15 esperti scientifici nominati per quattro anni.

La proposta di legge europea sul clima era stata presentata dalla Commissione il 4 marzo 2020. Dopo l’approvazione, formale, da parte del Parlamento e del Consiglio dell’accordo dello scorso 20 aprile, la legge europea sul clima sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione ed entrerà in vigore.

Secondo la delegazione italiana dei Verdi Europei/Efa, composta da Eleonora Evi, Rosa D’Amato, Piernicola Pedicini, Ignazio Corrao, si tratterebbe di però di un insieme di misure insufficienti a contrastare l’attuale crisi climatica.

«Non solo l’obiettivo deciso di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 non è in linea con le raccomandazioni degli scienziati del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPPC) del 65%, ma è ulteriormente indebolito dal conteggio di questo obiettivo al netto della capacità di assorbimento di suoli e foreste, traducendosi di fatto in una riduzione del 52,8% delle emissioni entro il 2030. Decisamente troppo poco per mantenere le temperature globali entro 1,5 C° nel rispetto degli Accordi di Parigi», hanno sottolineato i quattro delegati per i quali quella emersa il 20 aprile sarebbe un’occasione mancata anche per la creazione di posti di lavoro, come emergerebbe da uno studio commissionato dai Greens alla Cambridge  Econometrics, secondo cui la reale e concreta riduzione delle emissioni del 60% entro il 2030 porterebbe in Italia un aumento dell’occupazione dell’1,2% e una crescita del PIL del 2,6%. «Cosa di cui anche il ministro Cingolani è a conoscenza, dopo aver visionato questi dati», hanno sottolineato i rappresentati della delegazione.

Uniche note positive, per gli eurodeputati italiani dei verdi, è la creazione del gruppo consultivo di esperti indipendenti sulla lotta al cambiamento climatico, la preparazione di un bilancio indicativo dei gas a effetto serra, nonostante sia previsto solo per il periodo 2030-2050.

La Commissione presenterà una proposta per un obiettivo per il 2040 entro sei mesi dal primo bilancio globale dell’accordo di Parigi. In linea con la proposta del Parlamento, la Commissione deve tenere conto del bilancio indicativo previsto per i gas serra dell’Unione, definito come le emissioni totali di gas serra che dovrebbero essere emesse senza mettere a rischio l’impegno dell’Europa ai sensi dell’accordo di Parigi, per il periodo 2030-2050.