Next Generation GreenPer la transizione ecologica puntiamo sull’idrogeno, ma scegliamo quello giusto

La vera sfida per il futuro è rappresentata da quello “verde”. In questo caso l’estrazione avviene direttamente dall’acqua, usando la corrente prodotta da una centrale alimentata da energie rinnovabili. L’impegno di Iberdrola nel settore

(Unsplash)

Il Next Generation italiano – e non solo italiano – passa attraverso due decisive transizioni: quella digitale e quella ecologica. Per quanto riguarda quest’ultima, l’idrogeno rappresenta sicuramente l’elemento sul quale scommettere. Un idrogeno che deve provenire da fonti rinnovabili, che sia quindi “verde”, ovviamente. Non a caso il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani giudica questa come la «soluzione regina» del futuro dell’energia.

Ma se il futuro è l’idrogeno, come è, bisogna specificare di quale tipo si tratti, visto che non stiamo parlando di una fonte di energia specifica, ma semplicemente di un vettore: di per sé non è quindi un elemento “buono” o “cattivo”. Dipende da come lo si estrae.

Attualmente, oltre il 90% dell’idrogeno prodotto è ottenuto da processi che utilizzano combustibili fossili. Si tratta in questo caso di idrogeno “grigio”, ricavato dal gas naturale o dalla gassificazione del carbone, che libera in atmosfera CO2. Più rispettoso del clima, grazie all’assenza di emissioni dannose, è invece l’idrogeno “blu”, che si ottiene con un processo analogo a quello “grigio”, ma riuscendo a stoccare la CO2 prodotta.

La vera sfida per il futuro, però, è rappresentata dall’idrogeno “verde”. In questo caso l’estrazione avviene direttamente dall’acqua, usando la corrente prodotta da una centrale alimentata da energie rinnovabili, come quella idroelettrica, solare o fotovoltaica. Il cambio di paradigma è evidente e costituisce la strada da intraprendere nel prossimo decennio per cambiare in meglio le sorti climatiche del nostro pianeta. Un lavoro che impiegherà le migliori tecnologie possibili e che deve puntare a rendere sempre più competitivi i costi di produzione, al momento elevati.

A consegnare all’idrogeno un ruolo di primo piano è poi la stessa strategia europea, che prevede una sua crescita dall’attuale percentuale minore del 2% nel mix energetico al 13-14% entro il 2050.

Iberdrola – uno dei leader mondiali dell’energia rinnovabile – già oggi persegue questo obiettivo, con sofisticati progetti su scala globale. Tra i più importanti rientra l’impianto in via di costruzione a Puertollano, in Spagna: il più grande per idrogeno verde a uso industriale in Europa. Attraverso questo progetto, Iberdrola – insieme a Fertiberia – intende fare della Spagna un leader industriale del settore, con l’obiettivo di sviluppare 800 MW di idrogeno verde e investendo 1,8 miliardi di euro nei prossimi sei anni.

Si stima verranno così tagliate emissioni per circa 39.000 tCO2/anno. Già da fine 2021 i primi 20 MW entreranno in esercizio, collocando Iberdrola al primo posto nell’area mediterranea.

Iberdola ha siglato anche con Tmb – Transports Metropolitans de Barcelona – un accordo grazie al quale fornirà già dalla fine di questo anno idrogeno verde per gli autobus di Barcellona. Nel lungo periodo, merita invece un accenno la costruzione dell’impianto di rifornimento di idrogeno ad Aragona, dedicato al trasporto pesante.

Qui Iberdrola sta conducendo un progetto per produrre idrogeno verde costruendo un idrogeneratore presso la piattaforma logistica Plaza di Saragozza, con 10 MW di elettrolizzatori in grado di produrre e fornire idrogeno verde ai veicoli di trasporto stradale pesante.

Un progetto importante per chi guarda le evoluzioni del trasporto pesante in Italia, considerando che da noi la percentuale di trasporto su gomma supera il 75%.

Contrastare il cambiamento climatico e fornire un modello di business pulito, affidabile e intelligente si può: su questo si fondano gli obiettivi del Next Generation Eu, per restituire un mondo che sappia coniugare nei fatti produttività e sostenibilità.

*Lorenzo Costantini, Country Manager di Iberdrola Italia