«Io vengo dall’hinterland veneziano, dove a scuola ero sempre l’unica nera e dovevo arrivare a Padova o a Vicenza per trovare persone simili a me e della mia età. La mia agenzia mi ha sempre segnalato solo ai casting per ruoli stereotipati come la prostituta, la migrante e così ho contattato direttamente Antonio Dikele», spiega a NRW Daniela Scattolin che nella serie Zero di Netflix, in cima alle classifiche in Italia e uscita contemporaneamente in 190 Paesi, interpreta Sara. Sara, come ci ha detto lei stessa, è una guida, una leader che protegge il gruppo.
Zero è la nuova serie Netflix in 8 episodi nata da un’idea di Antonio Dikele Distefano e prodotta da Fabula Pictures con la partecipazione di Red Joint Film, disponibile su Netflix dal 21 aprile. Con una trama semplice (con l’aiuto dei manga e la colonna sonora con rap d’autore) che possa essere capita non solo dalla generazione Z ma da chiunque, sul piccolo schermo si vede per la prima volta un cast afroitaliano. Il supereroe, Giuseppe Dave Seke, trasforma la sua invisibilità di rider – “quello delle pizze” – in un superpotere, per cambiare il suo mondo e cercare il riscatto sociale. Ci sono i cattivi, i mafiosi della gentrificazione delle periferie e i buoni che vogliono difendere il barrio e i propri sogni. E per la prima volta i buoni sono quelli che nel mondo reale fanno fatica ad affermarsi e a essere rappresentati, a essere protagonisti. E cioè gli afroitaliani.
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