Un’evidenza fantascientificaL’arte di Ghirri, Zanzotto e Caccavale in mostra a Venezia

Un nuovo progetto della Fondazione Querini Stampalia, nel cuore della città lagunare, raduna fotografia, poesia e pittura per un dialogo tra linguaggi diversi. È il terzo progetto del Fondo del fotografo, creato nel 2015

Fotografia di Michele Sereni

Fotografia, pittura e poesia a confronto. Sono i linguaggi dell’arte della mostra “Un’evidenza fantascientifica. Luigi Ghirri, Andrea Zanzotto, Giuseppe Caccavale”, organizzata dal 14 maggio al 17 ottobre dalla Fondazione Querini Stampalia, nel cuore di Venezia, nell’ambito del programma di ricerca legato al Fondo Luigi Ghirri.

È un dialogo a tre in cui un artista visivo come Giuseppe Caccavale si confronta con i versi di Andrea Zanzotto e le sue ceramiche, avendo come filo rosso le opere del fotografo Luigi Ghirri. A sorreggere tutto è il grande tema del paesaggio, lo stesso che aveva definito i due precedenti progetti: sia quello del 2015, “Paesaggi d’aria. Luigi Ghirri e Yona Friedman”, in cui le opere del fotografo venivano fatte risuonare con le teorie del celebre architetto ungherese, sia quella del 2017, “Le pietre del cielo. Luigi Ghirri e Paolo Icaro”, in cui a confrontarsi era un grande scultore contemporaneo.

Stavolta la conversazione, curata da Chiara Bertola e Andrea Cortellessa con l’aiuto dalla Città di Pieve di Soligo e della Famiglia Zanzotto (in occasione delle celebrazioni del centenario della nascita del poeta, scomparso 10 anni fa,) incrocia più livelli e linguaggi.

L’evidenza “fantascientifica” del titolo riprende una espressione dello stesso Zanzotto, in cui ragionava sul cambiamenti ambientali occorsi nel paesaggio veneto («Gli stessi sfondi paesaggistici dei nostri Giorgione e Tiziano, non trovando più una corrispondenza nella realtà geografica che siamo costretti ad abitare, hanno assunto un’evidenza fantascientifica”).

È partendo da questa prospettiva Giuseppe Caccavale ha costruito un “murale di carta” , immenso e arioso acquerello che riveste le pareti del Portego antico della Biblioteca Querini Stampalia. Viene a creare così un nuovo paesaggio, un ambiente in cui si combinano figure, disegni, colori, parole ripresi da più fonti. C’è Cima da Conegliano insieme a Paul Celan, insieme ai già citati Luigi Ghirri e Andrea Zanzotto. Il risultato è un terreno creativo, un incrocio di linguaggi e uno spazio in grado di stupire e andare in profondità.

«Le figure sui murali di carta sono impresse a spolvero – spiega Caccavale – una parola precisa. Indica la modalità di come si opera sui cartoni, si spolvera. Come era possibile dare di nuovo voce al disegno se non spolverandoselo addosso, come un muratore che respira polvere. Questo progetto mescolato in acqua veneziana cammina sugli stagni salmastri della Laguna. Con la pianta dei piedi, con il palmo della mano, con la pianta degli occhi».

Al centro della sala si trovano su un grande tavolo le fotografie di Luigi Ghirri insieme ad alcuni autografi e ceramiche di Andrea Zanzotto e, ancora, alcuni disegni di Giuseppe Caccavale.

«Traduzione e Palinsesto, sono le due parole portanti del “cantiere visivo” che si dona allo sguardo nel Portego della Biblioteca – dichiara anocra Giuseppe Caccavale – Esso compone un’aula, ci si accomoda ai banchi con i lavori di Luigi Ghirri e Andrea Zanzotto, si guarda intorno, si ammira il vuoto dell’aria e lo sguardo cerca di stupirsi degli alfabeti che si aprono ai suoi occhi. Ciò che si vede non vuole offrirsi allo sguardo come un pensiero già pensato, ciò che si vede è un ragazzo che ci prende per gli occhi con la sua ingenuità e, il suo desiderio è di accompagnarci… chissà dove…».

Il Fondo di fotografie di Luigi Ghirri alla Fondazione Querini Stampalia è stato creato nel 2015 grazie al deposito, da parte del collezionista Roberto Lombardi, di una trentina di fotografie appartenenti quasi interamente al ciclo del Profilo delle nuvole. Si tratta di scatti fotografici che ritraggono il paesaggio della pianura padana tra Veneto, Emilia e Lombardia.

Il Fondo continua un lavoro di conservazione, indagine e valorizzazione delle opere attraverso esposizioni, seminari e l’attività editoriale (come la collana di “Quaderni” pubblicata da Corraini Edizioni con la collaborazione della Galleria Massimo Minini di Brescia) con cui individua nuovi percorsi di approfondimento, ricerca e confronto delle immagini del maestro emiliano con nuovi linguaggi e tecniche artistiche.