Infrastruttura digitaleL’importanza dell’intelligence per la politica e le aziende

Una settimana di incontri sulle nuove tecnologie e lo spionaggio. Nel primo incontro si è parlato del rilancio del Paese attraverso il potenziamento della sicurezza delle imprese, di digitalizzazione e innovazione come fattori fondamentali per la ripartenza del nostro tessuto sociale, e del posizionamento strategico italiano in Europa e nel Mediterraneo

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Sei giorni consecutivi di conferenze. Sei giorni durante i quali si parlerà del rilancio del Paese attraverso il potenziamento delle attività di intelligence a 360 gradi con particolare riguardo a come l’intelligenza artificiale è destinata a modellare gli ambiti di attività strategica.

È la ”Intelligence Week”, l’evento web dedicato a pubblica amministrazione, imprese e società di settore che ha come protagonisti massimi esperti, politici ed opinion leader. L’iniziativa è stata promossa dalla Vento & Associati, agenzia di marketing e comunicazione strategica.

Tra i primi messaggi nella giornata di apertura dell’iniziativa, c’è quello del presidente della regione Lombardia (che patrocina l’evento), Attilio Fontana. «Una delle chiavi per affrontare la crisi generata dalla pandemia è la modernizzazione digitale del Paese, come ben evidenziato dal Recovery Plan europeo», spiega Fontana.

«Digitalizzazione e innovazione sono fattori abilitanti per il rilancio del nostro tessuto sociale ed economico e per la competizione sui mercati nazionali e internazionali – aggiunge ancora il governatore -. Le infrastrutture digitali sono elementi strategici: occorrono decisioni veloci ma è necessaria anche un’attenzione alla sicurezza, alla protezione dei dati e ai diritti dei cittadini. Dunque l’Intelligence può rappresentare un asset al servizio del territorio: per la pubblica amministrazione, il commercio, la finanza, le realtà produttive e scientifiche».

Interi settori economici ed istituzionali, come sanità, agricoltura, energia, sicurezza e mobilità verranno rivoluzionati dall’impatto delle tecnologie cognitive e dell’Intelligenza Artificiale. A tal proposito, tra i molti addetti ai lavori, interviene anche Carlo Robiglio, Presidente Piccola Industria Confindustria: «È un fattore di interesse nazionale. In primis perché non esiste effettivamente uno spessore culturale dentro le nostre imprese che riguarda sicurezza e intelligence», spiega l’imprenditore. «Sicurezza e prevenzione, ma anche competitività. È fondamentale quindi che le imprese abbiano maggior prontezza sul sistema di intelligence che le tutela e su quali sono i rischi che corrono quando si espongono sui mercati internazionali», conclude Robiglio.

La leadership economica e politica sarà dei Paesi che guideranno con successo questa transizione, accelerata dalle emergenze sanitarie, ambientali e di sicurezza globale. Per non essere travolti da questa rivoluzione è necessario apprendere queste conoscenze e applicarle nel nostro Paese, così da rimanere al passo con le altre nazioni e giocare un ruolo decisivo nell’ambito scientifico, tecnologico, industriale del mondo.

È il pensiero di Enrico Borghi, onorevole del Partito democratico: «Dobbiamo renderci conto che stiamo vivendo in un’epoca in cui c’è in palio la leadership globale. Lo scontro principale è tra Occidente, Stati Uniti, e Oriente, Cina. L’Italia deve capire da che parte stare», spiega Borghi. «Abbiamo bisogno di rafforzare il nostro profilo istituzionale e legislativo. Perché nel frattempo si stanno imponendo una serie di questioni che impongono un ammodernamento nel settore della sicurezza informatica e del cyber, e nel settore dell’intelligence economica», conclude Borghi.

Per niente secondario, durante la manifestazione, è il tema del posizionamento dell’Italia nel scacchiere mediterraneo e della necessità di nuove infrastrutture. A tal proposito interviene la viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova: «La centralità del Mar Mediterraneo deve essere predominate per il nostro Paese e per il Mezzogiorno. Oggi è un passo obbligato e di urgenza politica avere un ruolo di peso sulle dinamiche mediterranee», spiega Bellanova.

Il Mediterraneo si apre quindi come una «piattaforma infrastrutturale, economica e sociale tra Europa, Africa e Asia: si tratta di uno spazio geografico in cui dobbiamo recuperare il ruolo di baricentro geopolitico», continua la viceministra. Perché? Gli obiettivi sono due: «recuperare la sicurezza interna e rafforzare un ruolo in Europa. In questo quadro si collocano le nostre infrastrutture strategiche e una loro applicazione a lungo termine: in quanto solo così saremmo capaci di incrementare gli asset decisivi per il nostro Paese e fornire maggior margine di azione alle aziende nostrane, scivolate in una posizione secondaria a i nuovi player che si sono affacciati in Europa», conclude Bellanova.

La parola, oltre a Giampaolo Azzoni, Prorettore dell’Università degli Studi di Pavia, e Gianmarco Senna, Presidente Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia, passa poi alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: «Mai come in questi vent’anni ultimi anni l’evoluzione digitale ha profondamente influenzato ogni settore della società: dall’economia all’arte e alla cultura. Di fronte a un futuro sempre più digitale è diventato quindi necessario riflettere e interrogarsi sulle nuove frontiere della gestione dei dati e delle informazioni: dalla loro acquisizione al loro impiego, dalla loro archiviazione alla loro difesa», afferma Casellati.