Errori da non ripetereLa dichiarazione di Roma è il primo passo per realizzare il multilateralismo sanitario

Al Global Health Summit svoltosi nella Capitale, Mario Draghi e Ursula von der Leyen si dicono favorevoli alla sospensione dei brevetti spingendo Pfizer-BioNTech, Moderna e Johnson & Johnson a promettere 3,5 miliardi di dosi vendute senza scopo di lucro a Paesi di basso-medio reddito entro il 2021. Il presidente del Consiglio annuncia che l’Italia avrà un Green pass vaccinale prima di quello della Commissione e lancia la proposta di un Trattato per vincolare un coordinamento globale alle future crisi pandemiche

LaPresse

Multilateralismo sanitario: sono queste le due parole che meglio definiscono il contenuto del summit tenutosi ieri a Roma e co-diretto dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Al Global Health Summit hanno preso parte, seppur virtualmente, i Paesi del G20, i leader europei, Norvegia, Svizzera, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità Tedros Ghebreyesus, la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, ed esponenti della società civile. Obiettivo principale dell’incontro era la presentazione della Dichiarazione di Roma, un documento basato su sedici pilastri per delineare un nuovo modello di risposta alle crisi sanitarie di portata mondiale.

Le nuove linee guida da seguire per le future pandemie contenute nella Dichiarazione di Roma sono il manifesto degli errori commessi in questi mesi da non ripetere:«Un anno dopo ci siamo riuniti per iniziare un nuovo capitolo della storia della salute pubblica globale. Dobbiamo essere uniti per fermare questa pandemia e prevenire future emergenze sanitarie», ha dichiarato von der Leyen. Per ora si tratta di una semplice dichiarazione, ma Draghi ha spiegato che l’obiettivo è quello di sottoscrivere un Trattato globale per avere un impegno più vincolante. 

Il summit è stata allora l’occasione perfetta per annunciare il lancio dell’iniziative europea per sostenere la produzione dei vaccini in Africa, un progetto che prevede lo sviluppo di diversi hub regionali distribuiti nel continente e un miliardo di investimenti. Ma si è discusso anche dell’andamento della campagna vaccinale nel mondo, l’importanza delle organizzazioni internazionali e la sospensione dei brevetti sui vaccini per aumentarne la produzione e garantirne l’accesso anche ai Paesi più poveri. «La pandemia ha sottolineato la straordinaria importanza della cooperazione internazionale», ha spiegato Draghi in apertura del summit. «Finché il virus continua a circolare liberamente in tutto il mondo, può mutare pericolosamente e compromettere persino la campagna di vaccinazione di maggior successo». Per questo motivo, secondo Draghi, è importante assicurarsi che i vaccini siano disponibili anche per i Paesi più poveri.

Il presidente del Consiglio ha annunciato che l’Italia avrà un Green pass nazionale prima di quello della Commissione europea per consentire ai turisti di visitare il nostro Paese. Ai turisti stranieri basterà dimostrare di essere guariti dal covid, di aver ricevuto uno o due dosi del vaccino e/o di aver effettuato un tampone nelle ultime 72 ore per ricevere un pass dal governo per poter girare nel nostro Paese.

Cosa contiene la dichiarazione di Roma
Uno degli argomenti maggiormente dibattuti già prima dell’avvio del summit riguarda la proprietà intellettuale dei vaccini. La Carta di Roma riconosce l’importanza di questo diritto, ma richiama anche il contenuto degli accordi Trips del 1994, che prevedono delle deroghe alla proprietà intellettuale. Nel caso specifico, l’attenzione è diretta verso la «licenza obbligatoria dagli Stati innovatori a quelli imitatori», che consentirebbe ai Paesi in via di sviluppo di produrre autonomamente i vaccini anti-Covid. Il tema sarà sottoposto a inizio giugno all’attenzione dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Tra i principi della Dichiarazione di Roma vi è anche l’impegno a sviluppare un sistema interoperabile di scambio di dati e informazioni, sorveglianza e allerta precoce per fronteggiare le prossime pandemie. Un punto di arrivo importante se si considera che tra i Paesi coinvolti vi è anche la Cina. 

Ma il presidente del Consiglio Draghi, a chiusura del summit, ha anche toccato un altro punto fondamentale per il superamento della pandemia: quello economico. «Le istituzioni finanziarie internazionali devono fornire ai Paesi a basso reddito il sostegno necessario affinché questa crisi sanitaria non si trasformi in un’ondata di crisi del debito sovrano», ha sottolineato il presidente del Consiglio. 

Da questo momento in poi sarà essenziale rafforzare del ruolo delle istituzioni multilaterali, per questo i firmatari della Dichiarazione di Roma si sono impegnati a fornire all’Organizzazione Mondiale della Sanità finanziamenti sostenibili e prevedibili. «Come abbiamo appreso durante questa crisi, una forte guida internazionale è fondamentale per garantire che sia in atto un efficace sistema di allerta precoce e che i governi possano condividere rapidamente le loro migliori pratiche per prevenire, contenere e gestire una pandemia», ha affermato Draghi.

Ma la Dichiarazione di Roma si propone anche di difendere il sistema di scambi multilaterali e il ruolo del Wto: l’obiettivo, ha spiegato il presidente del Consiglio, è preservare il commercio transfrontaliero ed eliminare barriere commerciali ingiustificate e divieti generali di esportazione. Anche per von der Leyen è «nell’interesse di tutti tenere aperte le catene di approvvigionamento», indispensabili per la produzione dei vaccini. 

Altro punto chiave della Dichiarazione riguarda il legame tra uomo, animali e ambiente. «Un’efficace azione di protezione ambientale può aiutare a difendere il benessere degli animali e, in ultima analisi, mitigare il rischio di nuove minacce per la salute. Nel perseguire una strategia comune per prevenire future pandemie, dobbiamo mantenere il nostro impegno a limitare i danni ambientali e ad affrontare la crisi climatica». 

Per quanto riguarda la capacità degli Stati firmatari di rispettare gli impegni presi, il presidente del Consiglio non ha dubbi: «La dichiarazione è fatta di principi, impegni, promesse, ma anche accompagnata da alcune azioni concrete e immediate». Parole condivise anche dalla presidente della Commissione europea, secondo cui «questo è solo l’inizio. Tra pochi giorni avrà luogo l’Assemblea mondiale della sanità. Portiamo lì i nostri principi e condividiamoli con il mondo intero».