ReMade in ItalyLa penna italiana ricavata da una bottiglietta da mezzo litro

Sono sempre di più i prodotti che ottengono la certificazione ReMade in Italy, un marchio che attesta il contenuto di riciclato e l’origine dei materiali impiegati per realizzare il prodotto dell’economia circolare

Alisea

Dalla termoscatola per gelato, idonea al contatto con alimenti e prodotta da plastica post-consumo che una volta utilizzata e cestinata può essere nuovamente rigenerata dando vita ad un’economia circolare senza fine, alle innovative piastrelle in gomma continua ed ecocompatibile derivanti dal riciclo di pneumatici. Fino ad arrivare alla penna Aqua: «Ero una bottiglia di plastica da 500 ml… ora sono la penna con cui scrivi», si legge sulla superficie del prodotto.

Un oggetto che nasce grazie al corretto recupero e riciclo delle bottiglie di plastica. Il Pet riciclato con cui è realizzato proviene da economia circolare ed è 100% riciclabile. Aqua non è solo ecofriendly ma anche funzionale: scrive per 2500 metri, superando di 25 volte le performance di una penna “tradizionale”.

Sono sempre di più i prodotti che ottengono la certificazione ReMade in Italy, un marchio che attesta il contenuto di riciclato e l’origine dei materiali impiegati per realizzare il prodotto dell’economia circolare.

Sebbene la maggior parte dei materiali certificati siano strutturali per l’edilizia sostenibile, ad esempio, quelli impiegati nella costruzione di strade o nell’arredo urbano, molti sono impiegati in altri settori.

È il caso – come la penna Aqua – dei gadget prodotti da Alisea, operatore che fa del riuso e del riciclo una forma di identità d’impresa dal 1994.

È proprio di questa azienda il primo prodotto che ottenne la certificazione ReMade in Itay, come ha spiegato a Linkiesta la fondatrice e Ceo di Alisea Susanna Martucci: «Era un’agenda realizzata con carta riciclata. È stata la prima in Italia ad essere realizzata senza l’abbattimento di alberi. Avevamo creato una grafica in otto lingue: era un prodotto che disponeva di una parte numerica e un’altra composta da fogli liberi per prendere appunti. Avevamo certificato l’intera filiera proprio perché all’epoca il nostro era l’unico caso e i nostri clienti richiedevano prodotti realizzati in Italia e solo con l’uso di materiale riciclato».

La svolta nella vita di Martucci arriva nel 1982, quando, appena ventitreenne, ascolta durante un viaggio in treno un dialogo tra due pendolari che si chiedevano perché l’uomo non si rendesse conto di essere seduto sopra una immensa pattumiera di rifiuti. Uno spreco inimmaginabile che avrebbe rappresentato un macigno pensatissimo per le future generazioni e il pianeta. Da qui nasce nella futura fondatrice di Alisea il desiderio di cambiare lo status quo. E per farlo l’imprenditrice ha puntano su due elementi: innovazione e processi produttivi, con base imprescindibile la sostenibilità.

«Perché un prodotto sia realmente sostenibile non basta sia riciclato. Deve anche essere durevole e far parte di una filiera a ridotto consumo di CO2, ad esempio», spiega Martucci.

Così l’imprenditrice, con alle spalle una carriera nel mondo commerciale, fonda nel 1994 Alisea, azienda e galleria d’arte per la promozione e vendita di opere d’arte, antiquariato inglese e oggetti di design. Poi, alle fine degli anni ‘90, inizia l’interesse per il mondo del riciclo e della eco-sostenibilità e l’attività si concentra sempre di più sul riuso, recupero e riciclo. Nascono così i primi prodotti di design realizzati con gli scarti delle aziende clienti.

Alisea Recycled & Reused Objects Design oggi è una realtà unica nel campo dello studio, progettazione e realizzazione di oggetti promozionali realizzati con materiali naturali, riciclati, eco-compatibili e di recupero, spesso forniti dalle aziende clienti, e rigorosamente made in Italy.

«Il nostro lavoro – ha spiegato Martucci – è sempre stato quello di realizzare in Italia oggetti per la comunicazione, cioè i gadget delle aziende, partendo dagli scarti prodotti. La nostra certificazione copre un prodotto da quando viene buttato, prendiamo il caso delle bottiglie in PET, fino alla filiera del riciclo, della trasformazione e poi a chi, come noi, lo riutilizza per produrre diversi materiali. La filiera di certificazione ReMade in Italy è stata richiesta per tanti altri prodotti, dal packaging dei prodotti a marchio Esselunga fino alla carta riciclata impiegata per la copertina dei concerti JovaBeach, lungo i litorali italiani, di Jovanotti».

Un esempio virtuoso che anche il pianeta si augura faccia scuola.

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