Diversità, equità, inclusione. Sono queste le tre parole d’ordine del Manifesto di Autostrade per l’Italia “Next to People: Diversity & Inclusion” presentato lunedì 21 giugno all’Università La Sapienza di Roma e realizzato in collaborazione con Parks. Il piano rappresenta un segnale concreto della nuova vision e dell’impegno per una sostenibilità sociale, non solo ambientale, di Autostrade per l’Italia che possa attrarre, motivare e valorizzare le persone che parteciperanno alla realizzazione degli obiettivi del Piano Industriale dell’azienda.
A sostegno di questo impegno, è prevsita l’istituzione di un Comitato per la tutela e l’inclusione delle diversità. Composto da rappresentanti di Aspi insieme a rappresentanti femminili delle Organizzazioni sindacali, il Comitato porterà avanti lo sviluppo di una serie di iniziative volte al perseguimento di un welfare aziendale sempre più all’avanguardia per le oltre 8mila persone che già lavorano nel gruppo Autostrade per l’Italia.
«È nell’ambito del Piano industriale di Autostrade per l’Italia che viene sviluppato questo fondamentale impegno di trasformazione, che riguarda le nostre persone» ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Aspi, Roberto Tomasi, intervistato dalla giornalista Maria Latella all’Università La Sapienza di Roma, «l’azienda sta portando avanti un programma di 2900 nuove assunzioni, entro i prossimi tre anni, incentrato proprio sulla valorizzazione della diversità e con costante attenzione alla promozione dell’equità e dell’inclusione».
L’obiettivo è quello di avere, tra le nuove assunzioni, una quota superiore al 40% per la componente femminile. Obiettivo ambizioso per un’azienda che vive in un settore storicamente popolato da lavoratori, più che da lavoratrici. Ma oggi, lo stesso piano industriale guarda ad ambiti diversi da quello della gestione autostradale, favorendo ancora di più l’intento di accogliere nuove competenze al femminile che possano caratterizzare l’integrazione del nuovo piano di Aspi, favorendo una spinta all’inclusione della diversità di genere.
«Questa giornata rappresenta per noi il simbolo di questo cambio di passo anche dal punto di vista culturale – ha aggiunto Tomasi – che parta dal primo tassello fondamentale per l’azienda: le nostre persone, valorizzando le caratteristiche e le competenze di ognuno».
Nel manifesto presentato dall’azienda, sono stati delineati i principi cardine che guideranno gli ulteriori passi che Autostrade per l’Italia intende portare avanti con determinazione: oltre alla promozione della “diversità” sul posto di lavoro, sono stati presentati nuovi principi cardine che Autostrade per l’Italia intende portare avanti con determinazione: la garanzia del più corretto equilibrio tra la sfera professionale e quella privata, la valorizzazione delle iniziative di welfare per il benessere dei dipendenti e l’estensione dei valori della società ai partner di tutta la filiera.
«L’Università La Sapienza e Autostrade per l’Italia mettono insieme le politiche di valorizzazione delle risorse, con questa strategia, anche ambiziosa, dedicata alla Diversity. Prima ancora di essere un tema di parità di genere, si tratta di entrare sempre più nell’ottica di una valorizzazione umana del lavoro» ha dichiarato la Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti.
Inoltre, parlando di gender gap, la ministra ha sottolineato l’urgenza di una leadership femminile: «Draghi – ha affermato Bonetti – è stato chiarissimo e credo che questo testimoni come l’Italia oggi voglia e possa essere leader a livello internazionale non solo nell’affermare principi di equità, inclusione e parità di genere, ma anche nell’agire affinché si possa facilitare quel tempo del futuro che può essere attivato se siamo in grado di liberare le energie di tutti. Queste scelte devono vedere protagoniste le donne. Una energia del mondo femminile troppo a lungo è stata mantenuta inespressa. Serve riconoscere la complessità del fenomeno discriminatorio nei confronti delle donne e gli effetti devastanti».
Nell’ultima parte dell’evento si è tenuta una tavola rotonda per discutere su come costruire e promuovere la diversità sul luogo di lavoro. Tra le prime azioni della strategia che verrà integrata e valorizzata, con il contributo delle parti coinvolte, sono stati previsti sistemi di valutazione delle performance del management e di tutti i dipendenti Aspi, del valore dell’inclusività e dei relativi comportamenti; il monitoraggio del rispetto di pari opportunità di assunzione e carriera, con un’attenzione particolare sull’andamento dell’occupazione e dell’equità, non soltanto retributiva.
Questa iniziativa è parte integrante della nuova strategia di welfare già introdotta da Aspi che ha garantito, nel periodo di emergenza pandemica, un’ora e mezza al giorno da destinare al sostegno ai figli nella Didattica a distanza nell’ambito dell’orario di lavoro. O ancora, il supporto alla genitorialità, il contributo alla retta degli asili nido per figli dei dipendenti, i programmi estivi e l’orientamento scolastico per i figli, percorsi formativi e prevenzione sanitaria. Capitolo importante è inoltre riservato al contrasto alla violenza sulle donne, per il quale l’azienda ha appena aperto uno sportello di supporto psicologico e prima assistenza.
Tutte le attività verranno sviluppate in piena sinergia e sulla traccia del programma “Inclusione e Coesione” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede iniziative strategiche nazionali per le politiche del lavoro e interventi per il potenziamento delle infrastrutture sociali a favore di famiglie.
Questa iniziativa, inoltre, cerca di allargarsi verso gli atenei, di modo che ci sia una maggiore possibilità di coinvolgere anche gli studenti: «Noi sul mondo universitario abbiamo posto un altro dei cardini fondamentali – spiega Gian Luca Orefice, Direttore Human Capital di Autostrade per l’Italia – le partnership che noi abbiamo siglato in questo anno sulla parte della formazione sono fondamentali. La partnership con il politecnico di Torino e di Milano e con la Federico II di Napoli è certamente un elemento essenziale. Crediamo nella formazione perché non c’è la possibilità di gestire la trasformazione di un Paese senza un patrimonio culturale all’interno di un’azienda che sia di valore. Si tratta di un patrimonio che bisogna coltivare e a sviluppare in tutto il corso della propria carriera professionale».