Grazie una riduzione del 44% degli impatti ambientali totali e del 47% delle emissioni di gas serra, Gucci raggiunge e supera, con un anticipo di quattro anni, gli obiettivi di riduzione della propria impronta ambientale fissati per il 2025. Nel 2020, ha registrato una riduzione del 17% delle emissioni di gas serra e una riduzione del 9% degli impatti ambientali totali rispetto al 2019.
Il trend testimonia il percorso di riduzione continua dal 2015, anno dopo anno, da parte del celebre brand di lusso italiano che quest’anno festeggia 100 anni dalla sua fondazione.
Lo attesta il primo impact report del progetto Gucci Equilibrium, presentato il 15 giugno, che si fonda su due pilastri, persone e pianeta, e mette in evidenza le iniziative sostenute dall’azienda per promuovere un impatto sociale duraturo e una gestione responsabile dell’ambiente.
«Il nostro primo Gucci Equilibrium Impact Report – spiega Marco Bizzarri, presidente e amministratore delegato di Gucci – racconta le nostre azioni e il nostro impegno per essere inclusivi, sostenibili, responsabili in ciò che facciamo. Abbiamo superato l’obiettivo di ridurre la nostra impronta ambientale totale con quattro anni di anticipo, un risultato che sottolinea il nostro impegno nel generare un cambiamento trasformativo. Vogliamo contribuire attivamente alla creazione di un futuro migliore, per questo continueremo a concentrare i nostri sforzi per generare valore nella nostra azienda e nel mondo intero – valore che si traduce in un cambiamento positivo per le persone, per il clima e per la natura».
Tra i progetti lanciati da Gucci in questi anni e i traguardi raggiunti nel 2020 nell’ambito del sociale, il brand italiano ha fatto registrare la donazione di oltre 2,5 milioni di euro a sostegno di iniziative di solidarietà per affrontare l’emergenza Covid-19, tra cui la promozione di un accesso equo ai vaccini a livello globale. La raccolta di oltre 17,5 milioni di dollari per finanziare progetti di uguaglianza di genere e advocacy attraverso l’iniziativa Chime for Change, sponsorizzando 442 progetti in 89 Paesi e supportando direttamente oltre 28 donne e ragazze in tutto il mondo nel 2020. E, ancora, l’istituzione del “Programma Sviluppo Filiere” con Intesa Sanpaolo per sostenere le piccole e medie imprese della filiera produttiva Gucci durante la pandemia, fornendo loro un rapido accesso a prestiti con condizioni agevolate, per un totale di oltre 200 milioni di euro di prestiti erogati da Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2020.
«La promozione dell’inclusione, dell’uguaglianza e del rispetto – ha spiegato Bizzarri – porterà a un futuro più forte e olistico anche per la moda. Questo fa parte della cultura di Gucci. Il fatto che tutti all’interno della nostra comunità siano liberi di essere autentici, unici e diversi è il nucleo del nostro valore ed è ciò che ci rende davvero globali, oltre l’etnia, la cultura, il sesso, la disabilità. Visibile o invisibile. La nostra missione è quella di dare voce alla libera espressione di sé. La libertà ci rende ciò che siamo. L’impegno nei confronti dei nostri principi, e nei confronti degli altri, ci rende ciò che siamo. È altrettanto importante, ove possibile, contribuire ad attuare un cambiamento sistemico e significativo al di là della nostra attività».
Per quanto riguarda, invece, l’ambito ambientale, il secondo pilastro (“pianeta”) del progetto Equilibrium ha fatto segnalare nel 2020 il raggiungimento del 93% del consumo di energia rinnovabile in tutti i negozi, uffici, magazzini, fabbriche di proprietà di Gucci e il 95% di tracciabilità complessiva dei materiali. Altre novità sostenibili, riguardano la creazione della prima collezione circolare “Gucci Off the Grid”, il lancio del nuovo green packaging sostenibile, l’investimento nella protezione e nel ripristino di oltre 1,9 milioni di ettari di foreste e biodiversità. E l’introduzione del nuovo Natural Climate Solutions Portfolio, che include nuove iniziative di agricoltura rigenerativa, e l’avvio della collaborazione con The Lion’s Share Fund per proteggere la fauna e gli habitat in pericolo.
«Gucci opera con convinzione per essere sostenibile e responsabile – ha concluso Bizzarri – Il nostro impegno nei confronti della carbon neutrality e i nostri investimenti a favore di soluzioni nature-based sono realizzati con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Tuteliamo e cerchiamo di ristabilire un equilibrio con la natura: è uno dei pilastri della nostra strategia e una parte importante del nostro impegno alla lotta contro il cambiamento climatico nel mondo. Abbiamo inoltre mosso i primi passi a sostegno dell’agricoltura rigenerativa. L’obiettivo è quello di reperire materie prime provenienti da agricoltura rigenerativa per le nostre collezioni a partire dalla nostra filiera; per questo, stiamo sostenendo progetti che coinvolgono agricoltori in diverse parti del mondo aiutandoli ad adottare pratiche in grado di ripristinare la natura, invece di impoverirla. È così che la moda deve procedere».