Sensori, intelligenza artificiale, chip, dati, auto elettriche e a guida autonoma. Il settore dell’Automotive & Mobility sta attraversando un periodo di profonda trasformazione dovuta alla digitalizzazione. E l’emergenza sanitaria ha impresso un’ulteriore accelerazione al cambiamento.
Dalla progettazione dei veicoli al coinvolgimento dei clienti, dalle strategie di marketing a quelle di vendita, ogni aspetto dell’industria sta subendo un rimodellamento radicale. I format di business e le strutture organizzative tradizionali sono ormai superate. Ma mentre le case automobilistiche sono pronte a evolversi in questa nuova era, bisognerà colmare il divario tra talenti e tecnologia.
The Adecco Group ha realizzato un’analisi del comparto nel whitepaper “Il futuro dei talenti nel settore Automotive & Mobility”, di cui si è parlato nel corso di un webinar con il ceo global del Gruppo Alain Dehaze e il presidente di Modis Jan Gupta, insieme a Martin Rabe (chro man se & man Truck & Bus Se), Franck Bernard (Group Workforce and Labour Relations Director di Stellantis) e Julia Saini (Associate Partner & Global Practice Leader/Automotive & Mobility – Frost & Sullivan).
Post Covid
La pandemia da Covid 19 ha reso il cambiamento ancora più complesso e urgente. «È previsto un calo dei volumi di produzione annuale di veicoli leggeri del 21% rispetto al 2019», che però sarà seguito «da un aumento di ritmo che porterà al superamento di queste quote entro il 2022-2023 e al raggiungimento di quasi 100 milioni di unità entro la fine del 2025», si legge nel rapporto.
La prestazione dei veicoli elettrici – con le tecnologie Case (connesse, autonome, condivise ed elettriche) – compenserà il calo delle vendite, ma complessivamente quello delle auto oggi resta un mercato “esposto”, la cui ripresa richiederà tempo.
Tecnologia e nuove competenze
L’innovazione tecnologica rappresenterà il cambiamento fondamentale per l’intera catena del valore. Oggi l’automotive sta investendo risorse ed energie per riallinearsi ai progressi nell’Internet of Things, nella comunicazione da veicolo a veicolo e in quella da veicolo a infrastruttura. E per far fronte a queste tendenze, sarà sempre più necessario colmare il divario tra talenti e tecnologia.
La forza lavoro si trova infatti a dover interagire sempre più frequentemente con sistemi di intelligenza artificiale, analisi dei dati e automazione. E a dover per questo dotarsi di competenze digitali e cognitive specifiche.
«Nel mercato del lavoro assistiamo a tre megatrend: una volatilità che richiede sempre più flessibilità; la digitalizzazione, che pone bisogni di upskilling e reskilling; infine la sostenibilità e la cosiddetta Road to Zero (percorso verso zero emissioni, ndr)», ha spiegato Alain Dehaze durante il webinar.
I talenti
Le principali case automobilistiche mondiali hanno già rivolto il proprio sguardo verso il futuro, adottando un sistema più innovativo e agile per la gestione dei talenti. «Mentre il settore si prepara a fare un salto di qualità con l’adozione delle tecnologie più avanzate, l’attenzione del management si sta focalizzando su nuovi modi per motivare i propri team e sulla formazione delle risorse umane, cui spetta il compito di accogliere e vincere questa nuova sfida», si legge nel whitepaper.
I cambiamenti coinvolgono tanto i singoli talenti quanto la capacità delle aziende di attirarli e trattenerli al proprio interno. «Sempre più un ingegnere impiegato nell’automotive non potrà più essere solo un ingegnere, ma dovrà sviluppare un sapere integrato fra diversi skill set: ingegneria, data analytics, informatica e intelligenza artificiale», ha spiegato Jan Gupta. E il consiglio che dà ai giovani è: «Fate corsi aggiuntivi in informatica ed elettronica, e cercate di entrare in aziende che fanno della digitalizzazione un cardine centrale della propria attività, magari offrendo anche formazione specifica sull’intelligenza artificiale».
Sul fronte aziendale, invece, per ritornare a essere pienamente operativi e mantenere un vantaggio competitivo, Gupta dice che «ripensare l’acquisizione, la retention e la gestione dei talenti è diventato un imperativo». Per essere preparate e agili, le aziende dovranno sempre più «investire in upskilling, reskilling e competenze trasversali», dice rapporto.
La sfida in dieci tendenze
The Adecco Group ha individuato dieci tendenze che determineranno l’andamento del settore nel prossimo futuro: Connected Car e piattaforme IoT; autovetture autonome; mobilità condivisa; veicoli elettrici; digital enterprise; industria 5.0 con l’aumento dell’interazione uomo-macchina; passaggio al digital retailing; percorso verso le emissioni zero; nuovi modelli di business; Generazione Z come decision maker.
Occorrerà lavorare su più fronti contemporaneamente: la «collaborazione con esperti di risorse umane per esplorare i modelli di lavoro in evoluzione», l’accesso just-in-time, «rapido ed efficiente, a capacità e competenze in caso di perdita di talenti critici», l’aumento delle fonti di talento «attraverso l’apprendimento continuo, per accelerare l’innovazione e soddisfare le esigenze future», e la coltivazione di «competenze tecnologiche e di ingegneria digitale necessarie per continuare ad operare durante le interruzioni delle attività».
«Questa industria sta attraversando una trasformazione completa. E se è vero che da un lato questa è una sfida, vista la velocità e la portata del cambiamento, è anche una sfida molto affascinante», ha concluso Alain Dehaze.