La costruzione di questa nuova credibilità viene da anni di nuove aperture, di impegno, di attenzione alla mobilità e alla struttura del territorio, ma anche dalla precisa volontà di essere appetibile anche per un pubblico diverso dallo stereotipo del tedesco con calze di spugna e sandali.
Perché il lago di Garda è molto più di questo, e i suoi ristoranti più blasonati sono qui per dimostrarlo.
Abbiamo fatto un giro e inanellando chilometri, percorrendo piste ciclabili, passando da località festaiole che si alternano con piccoli angoli appartati abbiamo scoperto sette luoghi del gusto che vi consigliamo. Una settimana intensa da percorrere con il palato, ancor prima che con l’auto. Per smaltire, avrete a disposizione una serie infinita di attività outdoor da provare.
Tancredi
Iniziamo la panoramica con una delle terrazze più suggestive del lago, per una cena al tramonto che definire pieds dans l’eau è riduttivo. La mano sicura e convincente di Roberto Stefani vi conquisterà con piatti ben pensati, ben strutturati, amabili e comprensibili, con guizzi creativi che si fanno apprezzare per il loro equilibrio. Dal menu degustazione alla scelta dei singoli piatti, qui basta lasciarsi cullare dal paesaggio per entrare in sintonia con una cucina in grado di soddisfare sia il gourmet più attento alle tendenze che il neofita in cerca di emozioni del palato. Tutto ben servito, ben preparato, curato e attento come solo uno chef intraprendente ma concreto e dall’esperienza salda può fare. Se decidete di portare qui una persona che volete conquistare, state certi che la serata prenderà il verso giusto.
Camanini
L’eterno giovane della cucina italiana, Riccardo Camanini, è un’autorità sul lago e da qualche anno il suo ristorante è una meta che conquista i gourmet di tutto il mondo. Infatti, pare che non ci sia un tavolo libero fino a ottobre. Ma se siete intraprendenti e pazienti vi consigliamo comunque di fare una prova perché in questo ristorante raggiungerete vette di piacere e farete una vera esperienza gastronomica. Il suo piatto cult sono i rigatoni in vescica: preparazione scenografica (e deliziosa!) che dovete instagrammare per dire che ci siete stati.
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MOS
A Desenzano si costruisce con determinazione il futuro della cucina e della sala italiana nel ristorante di Stefano Zanini e Mattia Moro. Qui la mano sicura di un giovanissimo chef sta dettando nuovi regole e sta rivoluzionando un sistema. Anche nel servizio c’è tanta tecnica ma tanta identità, un’accoglienza piacevolissima e una naturale predisposizione all’ospite. I piatti sono pieni di gusto, di riflessione e di costruzione, ma sono anche incredibilmente diretti e immediati: un approccio alla cucina alta che piacerà anche a chi non ama i menu degustazione e i canoni stereotipati del fine dining. Perché c’è tutto: materie prime di livello eccelso, abilità, pensiero nella creazione dei piatti, ma tutto è così immediato, naturale e spontaneo da lasciare semplicemente soddisfatti e appagati. In una cornice così bella e curata, proprio nel porticciolo di Desenzano, da rendere un pranzo o una cena momenti da ricordare.
Eden Reserve Hotel & Villas
Il boutique hotel a cinque stelle Eden Reserve, progettato dall’architetto e designer Matteo Thun, è l’approdo ideale per chi vuole godersi qualche giorno di perfetto e completo relax. Il lago è a un passo, ma alla giusta distanza per non essere invadente. In questa oasi di benessere c’è una cura nel particolare e un’attenzione all’ospite che vi conquisteranno. Ambienti ampi, servizio rilassato, vista straordinaria, natura rigogliosa e design raffinato: c’è davvero tutto quello che serve per stare autenticamente bene. Anche un ristorante di grande piacevolezza, guidato dal giovane Marco Carasi: idee chiare e abilità nel metterle in pratica. La sua cucina italiana contemporanea è quel che serve dopo una giornata di esplorazione, i suoi piatti identitari e ben fatti sono pennellate di gioia del palato da concedersi con piacere. Se siete fortunati, avrete anche la sua speciale grigliata nella quale assaporare il pescato locale e marino e le carni più succulente: per serate che ricorderete in autunno, quando la nostalgia delle vacanze si farà sentire.
Alfio Ghezzi
Salendo verso il lato Trentino ci imbattiamo all’interno del Museo Mart di Rovereto nella cucina di Ghezzi, una certezza che per anni ha animato il ristorante delle Cantine Ferrari e che oggi è alla guida del ristorante del museo. Qui i piatti e i menu sono ispirati alla purezza del pensiero di questi spazi e nella bellezza dei paesaggi che li circondano, indispensabili per far nascere altri capolavori – questa volta gastronomici – da servire agli ospiti. Piatti semplici, pensati e cucinati con responsabilità e con uno sguardo fresco e curioso sul nuovo. Una cucina che si nutre delle esperienze della vita di montagna.
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Peter Brunel
Un’altra certezza granitica come le montagne che lo accolgono è Brunel ad Arco. Classe 1975, originario della Val di Fassa, nel 2003 a soli 28 anni conquista l’ambita stella Michelin. Con una parentesi toscana porta la stella al ristorante Borgo San Jacopo, a pochi metri da Ponte Vecchio.
Nel luglio 2019 un nuovo progetto e una nuova avventura vedono Brunel affiancato a Lorenzo Risatti, imprenditore appassionato e cultore della buona cucina: ed è proprio ad Arco che questa esperienza ha il suo compimento, in un luogo dove il bello e il buono si fondono magistralmente. Ne abbiamo parlato diffusamente qui.
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Massimo Fezzardi
Un’altra terrazza sul lago, una nuova emozione a Desenzano, anche qui celebrata dalla stella Michelin. Entrato all’Esplanade nel 1995 come pasticcere e responsabile antipasti, ha assunto il ruolo di chef nel 2000 e dal 2007 è patron insieme al socio Emanuele Signorini. Nel menu mare e terra si incrociano in una cucina fatta di proposte raffinate ed eleganti, da gran sera.
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Capriccio
Creativa e sperimentale la cucina di un altro luogo sull’acqua, a Manerba del Garda. Respiro internazionale, piatti gastronomici e scelte di chiaro stampo francese vanno di pari passo a spunti in cui la mente si lascia andare a giochi per il palato. Le evoluzioni gastronomiche di Giuliana Germiniasi e Francesca, mamma e figlia, rendono questo locale un luogo per iniziati in cerca di emozioni.
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Villa Feltrinelli
Stefano Baiocco è uno dei tanti eterni giovani della cucina gastronomica italiana: per lui il tempo non passa e a Gargnano ci si delizia con la sua mano tecnica ma mai invadente, che raccoglie spunti internazionali e li rielabora con la leggerezza che gli è propria. Villa Feltrinelli di nome e di fatto, per un locale da grandi occasioni, che ci riporta a una dimensione elegante e “alta” e ci permette di entrare in mood d’antan.
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Regina Adelaide
Nella storica villa liberty Tonini, oggi dedicata alla regina Adelaide di Borgogna, la famiglia Tedeschi accoglie e coccola i visitatori per un’esperienza totale di ospitalità all’italiana, in un hotel ricco di storia ma che nel tempo ha anche saputo ritagliarsi la sua giusta porzione di contemporaneità. Tre le proposte dedicate al cibo: il ristorante dell’hotel, con un menu classico italiano apprezzato soprattutto dai tanti turisti stranieri che qui alloggiano anche a lungo. La pasticceria curata e apprezzata anche dai locali. E il ristorante gastronomico Regio Patio, dedicato a chi ha voglia di sperimentare e desidera provare i prodotti del territorio reinterpretati con mano sicura dallo chef Andrea Costantini, friulano con importanti esperienze alle spalle e da dieci anni alla guida della cucina del Regina Adelaide e del Regio Patio, dove propone i suoi piatti dove il vegetale è sempre al centro della narrazione e dove la sua suggestione fotografica è esplicitata nel menu Autoscatto, che insieme a Garda 100% e Orto danno ai visitatori la possibilità di godersi una degustazione nella quale scoprire la sua vocazione verso la tecnica, la creatività sempre al servizio del gusto e il vegetale cucinato con ironia, caratteristica che lo chef mette in tutti i piatti, che diventano suggestioni per il palato e giochi piacevoli per la mente. Con il lago protagonista prepotente, con la sua dolcezza e la sua tranquilla bellezza.