Quando nasci in albergo, e l’hotel è il tuo parco giochi fin da bambino, una volta che diventi adulto quello è il tuo sbocco lavorativo normale. È successo alla mamma di Gianpiero, Annalisa, ed è successo anche a lui e a suo fratello Nicolò, che oggi hanno la responsabilità di far funzionare come un orologio l’azienda di famiglia, che a pieno regime dà lavoro a 55 persone ed è una macchina ben oliata, che ha sempre bisogno di risorse e attenzioni.
Ma la vocazione all’accoglienza di Gianpiero è evidente in ogni gesto, e anche quando sposta una sedia che non è messa come dovrebbe o accoglie gli ospiti alla reception lo fa con una naturale arte che non si impara, ma si possiede nel dna.
Del resto, nel dna di famiglia c’è l’arte dell’hôtellerie, che i Tedeschi hanno costruito nel tempo e nelle generazioni grazie all’impegno che prima a Verona e poi a Garda hanno accompagnato questa famiglia desiderosa di intraprendere un’avventura in un settore in grande espansione negli ultimi decenni. Ed è qui, nella storica villa liberty Tonini, oggi dedicata alla regina Adelaide di Borgogna, che accolgono e coccolano i visitatori per un’esperienza totale di ospitalità all’italiana, in un hotel ricco di storia ma che ne tempo ha anche saputo ritagliarsi la sua giusta porzione di contemporaneità. È stato così per la SPA, completamente rinnovata nei materiali, negli spazi e negli arredi, con un gusto e una cura che la fa essere una tra le più belle e accoglienti della zona. Come per tutto quello che succede in questo hotel, nulla è stato lasciato al caso: rivestimenti in pietre locali, tecniche di lavorazione all’avanguardia ma che prendono spunto dall’artigianato del territorio, illuminazione di uno dei migliori brand di illuminotecnica: tutto è esattamente come dev’essere e dimostra anche nei dettagli quanto la vocazione di famiglia è di far stare bene i propri ospiti. Che sono proprio come in una grande casa padronale, con le camere decorate una ad una dalla signora Tedeschi, che nel tempo le ha rese uniche. Una volta alla settimana arrivano i fiori freschi, tanti e ben scelti, ed è proprio lei personalmente a creare le composizioni che decorano le sale, il ristorante, i locali comuni creando angoli di autentica bellezza spontanea e colorata.
Tre le proposte dedicate al cibo: il ristorante dell’hotel, con un menu classico italiano apprezzato soprattutto dai tanti turisti stranieri che qui alloggiano anche a lungo. Il ristorante gastronomico Regio Patio, dedicato a chi ha voglia di sperimentare e desidera provare i prodotti del territorio reinterpretati con mano sicura dallo chef Andrea Costantini, friulano con importanti esperienze alle spalle e da dieci anni alla guida della cucina del Regina Adelaide e del Regio Patio, dove propone i suoi piatti dove il vegetale è sempre al centro della narrazione e dove la sua suggestione fotografica è esplicitata nel menu Autoscatto, che insieme a Garda 100% e Orto danno ai visitatori la possibilità di godersi una degustazione nella quale scoprire la sua vocazione verso la tecnica, la creatività sempre al servizio del gusto e il vegetale cucinato con ironia, caratteristica che lo chef mette in tutti i piatti, che diventano suggestioni per il palato e giochi piacevoli per la mente.
Il lago è protagonista prepotente, con la sua dolcezza e la sua tranquilla bellezza. La parte enologica è nelle mani di Stefano Barbieri, un’altra colonna dell’hotel che sposa i valori della famiglia e li custodisce come fa con le sue preziose bottiglie, che sceglie una ad una, scoprendo produttori e raccontando storie, e facendo con grande abilità gli accostamenti ai piatti di Costantini, cercando di portare nel bicchiere tanto, tantissimo territorio. Innamorato della zona del Lugana, ma altrettanto appassionato di belle storie di vino, è in grado di accontentare ogni bevitore, offrendo la sua competenza condita con una grande passione e una innata vocazione all’ascolto.
Il terzo tassello della ristorazione, qui, è dolcissima: nel 2009 la famiglia ha pensato di aggiungere alle proposte dell’hotel, ma anche per il pubblico di Garda, una pasticceria tradizionale e shabby chic, che è diventata nel tempo un punto di riferimento assoluto per la cittadina lacustre. Il laboratorio è oggi saldamente nelle mani di un giovane ex cuoco, oggi convinto pasticcere: Giancarlo Moranduzzo è il terzo moschettiere che tiene alta la guardia su questo luogo, e con competenza, sorriso e determinazione ha completato la proposta e ha reso anche questo tassello integrato perfettamente con il resto della strategia dell’hotel. Anche lui sposa in toto la filosofia dei Tedeschi, ed è la perfetta esplicitazione di quello che – forse- fa davvero la differenza quando parliamo di “affari di famiglia” nel nostro Paese. Quando c’è di mezzo un’attività imprenditoriale nella quale sono le famiglie e i loro valori a dettare la linea, spesso i legami sono stretti e inscindibili. Le persone sono in grado di fare la differenza perché l’adesione di tutti è per l’obiettivo finale, condiviso e perseguito con una determinazione comune che riesce a mettere in evidenza le peculiarità di ciascuno. Ognuno unico, ma unito rispetto alla visione totale. Gli ospiti ne godono i frutti.