Un Gruppo in crescita, sostenuto da un robusto portafoglio di ordini e da una performance industriale in netto miglioramento. È questo il quadro che emerge dalla giornata di ieri, in cui il Consiglio di Amministrazione di Leonardo, riunitosi sotto la presidenza di Luciano Carta, ha esaminato e approvato all’unanimità i risultati del primo semestre 2021.
Tra i dati più positivi si contano gli ordini, a 6,7 miliardi di euro (+9,5%), i ricavi a 6,3 miliardi (+7,9%), l’EBITDA a 400 milioni di euro (+37% a/a) e un flusso di cassa in netto miglioramento (+26,9%).
I risultati approvati dal Consiglio d’Amministrazione confermano le previsioni di ripresa e crescita del bilancio 2020, ed evidenziano il netto miglioramento della performance industriale dell’ex-Finmeccanica.
Particolarmente significativa la conferma della Guidance 2021, come sottolineato dalle parole dall’Amministratore Delegato Alessandro Profumo: «I solidi fondamentali di Leonardo ci permettono di guardare con fiducia alla nostra capacità di creare valore per tutti i nostri stakeholder in maniera sostenibile nel medio-lungo periodo. Vogliamo inoltre far leva su competenze, tecnologie avanzate e capacità di innovazione alla base di nuove opportunità di crescita post Covid».
In effetti, le varie divisioni dell’azienda mostrano segnali diversificati. Se da un lato il business militare e governativo si conferma solido, l’aeronautica civile mostra ancora l’impatto della pandemia, con alcuni segnali positivi che pur con un certo ottimismo richiedono di avere ancora cautela rispetto alle tempistiche di ripresa.
Nella stessa riunione, il Consiglio ha deliberato l’avvio della fusione per incorporazione di Vitrociset, società controllata da Leonardo che a fine gennaio si era aggiudicata l’importante contratto per il sistema di gestione da remoto del reattore Iter, uno dei progetti più ambiziosi al mondo nel campo dell’energia.
Non si tratta però dell’unica operazione rilevante messa a segno dal Gruppo nella prima metà di quest’anno. Ad aprile, infatti, Leonardo è diventato il maggiore azionista (con il 25,1%) della tedesca Hensoldt, società leader nel campo della cybersecurity e della gestione dei dati. Un’operazione da oltre 600 milioni di euro che aveva avuto anche il plauso del ministro Lorenzo Guerini, segnando il rafforzamento della posizione italiana in un comparto chiave come quello dell’Elettronica per la Difesa.
La scelta ricade infatti in un ambito strategico del comparto sicurezza: nei prossimi anni gli esperti prevedono uno sviluppo dell’Elettronica a un tasso medio annuo doppio rispetto al Mercato della Difesa in generale. Con il rafforzamento di queste sinergie a livello europeo, Leonardo punta ad acquisire la massa critica necessaria per competere in maniera sostenibile con i maggiori player su scala globale.